Si è conclusa Verona-Napoli al Bentegodi, partita valevole per la nona giornata della Serie A 2023-2024. Gli azzurri hanno trionfato per 1-3 mostrando un grande spirito di sacrificio.

Verona-Napoli, i voti del match

Di seguito i voti di Verona-Napoli.

Napoli

Meret: 6,5. Ottimo nelle due situazioni da calcio d'angolo in avvio, acquista fiducia e se la tiene stretta tanto da compiere il tanto atteso miracolo: era un po' che non ne compiva, ma quello su Bonazzoli è un autentica prodezza che evita 20 minuti di brivido con un gol da difendere agli azzurri.

Di Lorenzo: 6. Partita anonima del capitano fino all'85', dove salva più di qualche stomaco azzurro dall'ansia di una decina di minuti da giocare sotto assedio con un grande intervento.

Rrahmani: 6,5. Non ha la foga della sua giovane controfigura norvegese, ma analitico riesce a tenere brillantemente botta al rientro dall'infortunio.

Natan: 7. Il brasiliano è sempre più una certezza di questo Napoli.

Mario Rui: 7. 7 è il voto meno imparziale di queste pagelle. 7 a quel sorriso assassino capace di far scoppiare guerre in banchetti creati per formare alleanze. 7 a quel "vaff..." proferito ad un Faraoni in procinto di deporre le armi. 7, però, anche a quei piedi educati e ordinati che lo rendono da 7 anni un titolare inamovibile di questo Napoli. Nonché, di gran lunga, l'uomo più attaccato alla maglia. (Dal 66' Zanoli: 6.)

Cajuste: 7,5. Il ragazzo ha la personalità e l'attenzione per essere degno vicario di Anguissa, con la stazza giusta e la testa giusta per usarla al meglio. Specialmente dal primo gol in poi prende le sembianze di Zizou e decide di attaccare le calamite sotto la suola. Non la perde MAI.

Lobotka: 6,5. Ha un modo di fare calcio tutto suo, tra una geometria e una fase d'interdizione a suo modo elegante.

Zielinski: 6,5. Positivi i suoi sprazzi di classe, mai banali. (Dall'83' Gaetano: 6.)

Politano: 8. Da questo avvio di stagione abbiamo capito principalmente una cosa: Matteo non ci sta più ad essere il terzo incomodo del tridente. E, come suo solito tra silenzio e sacrificio, si è preso il Napoli. Un gol tutt'altro che facile quanto sembra, due assist e la certezza di essere una certezza, una delle poche. MVP di Verona-Napoli. (Dall'83' Zerbin: 6.)

Raspadori: 7,5. E chi lo ha detto che un attaccante nel 2023 debba solo buttarla dentro? Jack danza intorno agli avversari e al pallone, ronza subdolo in zona gol e crea spazi, pensieri, azioni. Come pensare di ridurre un giocatore così ad un jolly da inserire in una zona qualsiasi dal campo? CENTRAVANTI DI PENSIERO. (Dal 66' Simeone: 6.)

Kvaratskhelia: 7,5. Provano a pestarlo, ad abbatterlo, ad annichilire il suo talento. Poi segna - e alzi la mano chi non ha capito che sarebbe stato gol subito dopo il primo movimento del georgiano - e lo fanno arrabbiare, perché anche la dedica di un giocatore fresco di matrimonio viene presa come dichiarazione di guerra da quelle parti. Lo fanno arrabbiare e lui che fa? Ne mette un altro quasi aspettando un "aggressivo" Magnani, solo per beffarlo prima di metterla dentro. E questa volta la freccia viene scoccata nel verso giusto... (Dal 76' Lindstrom: 6.)

Garcia: 6. Vittoria fotocopia di quelle contro Lecce e Udinese: non facciamoci ammaliare. La grande differenza tecnica tra il Napoli e le medio-piccole è la diretta causa di queste marce trionfali che occasionalmente hanno risuonato e occasionalmente risuoneranno nell'arco di questa stagione. Le lacune, però, sono sempre le stesse, i soliti buchi a centrocampo. E le palle alte sono state totale patrocinio degli scaligeri. C'è da lavorare.

Verona

Montipò: 6. Non benissimo in occasione del secondo gol, compie comunque qualche ottimo intervento.

Amione: 5. Ricorderà questa giornata a lungo. (Dal 45' Terracciano: 6.)

Dawidowicz: 5,5. Asfissiato dalla pressione dell'81 azzurro, perde la bussola praticamente subito.

Magnani: 5,5. Fondamentalmente picchia come un fabbro.

Doig: 5. Si dimentica completamente di Politano. (Dal 62' Tchatchoua: 6.)

Serdar: 6,5. La retrocessione dell'Hertha Berlino è unanimemente reputata uno degli avvenimenti più clamorosi della scorsa stagione e la classe di questo centrocampista ci spiega perché. (Dal 45' Lazovic: 7.)

Hongla: 6,5. Mette ordine con autorità.

Faraoni: 4,5. Giocatore da Verona, adatto alle provocazioni, ai colpetti proibiti e alle scaramucce. Poi però si scende anche in campo...

Folorunsho: 6. Molto meglio davanti alla difesa che a supporto delle punte.

Ngonge: 6,5. Principale centro di elaborazione delle idee offensive gialloblù nel primo tempo. (Dal 46' Bonazzoli: 6,5.)

Djuric: 5,5. Parecchio in affanno quando deve usare i piedi, sufficiente però il lavoro da boa. (Dal 78' Henry: 6.)

Baroni: 5,5. Prova a raddrizzare una partita già compromessa al 45', ma la lettura sbagliata e la differenza tecnica lo condannano. Positivo comunque l'atteggiamento degli scaligeri nella ripresa.