Il calciomercato è quel periodo dell’anno che dura fin troppo, in cui gli addetti ai lavori e i giornalisti del settore sono fin troppo stressati, e i tifosi di più. In particolare modo quelli del Napoli. Il mercato azzurro da campioni d’Italia in carica, al momento, può sicuramente definirsi incompleto dal punto di vista delle aspettative, ma non dei numeri. Se poi sarà sufficiente o meno, potrà dirlo soltanto il campo.

Dopo gli arrivi di Natan in luogo della partenza di Kim Minjae e di Cajuste per il mancato riscatto di Ndombelè, il Napoli ha praticamente occupato tutte le caselle vuote. Numericamente, considerando anche il ritorno di Zanoli (sarà definitivo?) per Bereszyński, il Napoli è al completo. Negli ultimi giorni, però, non si è fatto e non si fa altro che parlare di Gabri Veiga, il talentuosissimo classe 2002 in forza al Celta Vigo, che fino alla giornata di ieri è sembrato in procinto di visite mediche a Villa Stuart. Per parlare dello spagnolo, però, c’è bisogno di riassemblare tutti i pezzi e andare per gradi.

L’affare Veiga al Napoli

Il Napoli non ha di certo cominciato a trattare col Celta Vigo a ferragosto. È lungo almeno un trimestre il corteggiamento. Dapprima, gli spagnoli hanno continuamente fatto muro chiedendo soltanto il pagamento della clausola di 40 milioni di euro, forti del valore del calciatore e di possibili acquirenti in Premier (il Chelsea era il club più “informato” sul ragazzo).

Poi, una settimana fa, l’apertura: il Celta ha accettato di poter trattare un prezzo a prescindere dalla clausola. E il Napoli, da abile affarista, ha strappato al club galiziano un prezzo vantaggioso: 30 milioni di euro più 6 di bonus. Un prezzo ritenuto congruo per il passaggio del centrocampista in azzurro che, nel frattempo, aveva già la valigia pronta e un biglietto aereo destinazione Italia per accasarsi all’ombra del Vesuvio. La trattativa in stato avanzato, infatti, è stata confermata a più riprese anche da Rafa Benitez, tecnico del Celta Vigo. Tanto è vero che nelle prime (e ultime) due partite di Liga è partito dalla panchina. Nell’ultima non è nemmeno entrato. Sembrava tutto fatto e apparecchiato per il suo arrivo, ma - perché durante il calciomercato c’è sempre un “ma” dietro l’angolo - ieri c’è stata una brusca frenata. Anzi, uno stop.

Zielinski-Veiga: due operazioni legatissime

Piotr Zielinski, a lungo corteggiato con offerte faraoniche dall’Al-Alhi, alla fine ha deciso di restare come svelato in anteprima dal nostro portale. Da quel momento in poi, gli esperti del settore hanno continuato a battere la pista Gabri Veiga asserendo si trattasse di due operazioni slegate, che il Napoli avrebbe sicuramente affondato il colpo a prescindere dalla permanenza del polacco. Inutile dire dell’entusiasmo che questa notizia aveva portato. Presentarsi il prossimo anno con Cajuste e Veiga, mantenendo intatti gli altri colleghi di reparto, significava irrobustire pesantemente il centrocampo azzurro.

Tuttavia, alla luce delle informazioni raccolte nella giornata di ieri, le due trattative non sono mai state slegate. Il mancato approdo di Zielinski in terra saudita ha, di fatto, messo in standby l’arrivo dello spagnolo. E per standby non significa che il Napoli si è buttato a capofitto nella ricerca di altri profili (ci sarebbe anche Samardzic in lista, e per lui davvero basterebbe una telefonata visto che è “bloccato” dal Napoli dal mese di giugno), ma semplicemente che la mancata partenza del 20 azzurro ha compromesso i piani del Napoli.

Piani compromessi non di certo per mancanza di capitale o di bilancio, quanto per una questione di equilibri del monte ingaggi che da un lato si è certamente alleggerito con le uscite, dall’altro si è appesantito con gli acquisti e, soprattutto, i tanti rinnovi effettuati dal Napoli. Non ultimo, quello in dirittura d’arrivo di Osimhen.

Ad oggi, sarebbero remote le possibilità di vedere Gabri Veiga con la maglia azzurra in questa sessione di mercato. Remote anche perché sta risultando assai difficile riuscire a “liberarsi” di Diego Demme, che ha uno stipendio di 2,5 milioni di euro netti. Una sua cessione riaprirebbe senz’altro il discorso per Gabri Veiga, ma viste le difficoltà avute finora è complicato immaginarlo con un’altra maglia in questa sessione di mercato. Certo, se al posto di Demme si riuscisse a vendere Lozano

Viste le premesse, la speranza di tutti (finanche di chi sta scrivendo questo articolo, ndr) è il Presidente Aurelio De Laurentiis decida di chiudere lo stesso l’operazione che ora, invece, sembra destinata ad arenarsi come scritto nella serata di ieri. La speranza è che il Napoli decida di fare lo stesso quel passo più lungo della gamba che aveva preventivato. Una deroga. Un’ipotesi, questa, purtroppo assai improbabile secondo lo scenario che si è andato a configurare. Quel che è certo, è che il Napoli, in caso di mancato accordo con Zielinski, ci riproverà a gennaio o addirittura l’estate prossima… sperando non sia troppo tardi.