Dai microfoni della BoboTv, canale streaming che resta, non ce ne vogliano le emittenti istituzionali, uno dei programmi di approfondimento calcistico migliori in Italia, escono due letture completamente opposte della partita di domenica scorsa che vale la pena riportare.

Ai due poli opposti sull’interpretazione delle conseguenze della partita, più che sulla partita stessa, ci sono Antonio Cassano e Christian Vieri.

Il punto di partenza è il medesimo e corrisponde ad una parola precisa: shock! O trauma, se vogliamo usare la nostra lingua. Perché è indubbio che lo 0-4 rifilato dai rossoneri ai ragazzi di Spalletti è un risultato che nemmeno il più ottimista dei milanisti avrebbe potuto anche solo immaginare (pensate che Daniel Maldini, a domanda precisa del giornalista, dopo Spezia Salernitana, si era augurato un 3-1 per il Milan) e che quindi ha traumatizzato, di contro, anche il più pessimista dei napoletani.

Da qui però il percorso si biforca e le analisi seguono due strade opposte.

Cassano fa un ragionamento che si può riassumere nell’involontario quanto simpatico strafalcione che da il nome a questo articolo: per lui la partita di domenica può essere una pericolosa illusione per il Milan e allo stesso tempo un’iniezione di rabbia e di attenzione per gli uomini di Spalletti che, in caso di vittoria facile o pareggio giocando in riserva e senza Osimhen, avrebbero corso il rischio di prendere sottogamba il doppio impegno di Champions League. Secondo l’ex fuoriclasse barese, inoltre, la sfida non è stata del tutto "veritiera" perché il Napoli non era palesemente al 100%; in tal senso ha fatto un parallelo con la recente sfida di tennis a Miami tra Alcaraz e Sinner (curiosità: il sudtirolese è milanista) in cui due avversari forti si sono sfidati dando entrambi il massimo ed uno alla fine ha prevalso. Ecco, per lui, al Milan si può riconoscere il merito di aver giocato benissimo dando il massimo, ma di aver trovato di fronte un avversario distratto, non l’Alcaraz assatanato che invece ha dovuto cedere il passo.

Al fantasista di Bari Vecchia ha però prontamente risposto Bobo Vieri. L’ex punta azzurra infatti, una volta concluso il ragionamento dell’amico sulla teoria della spina staccata dal Napoli, prende la parole e con tanto di sigaro in bocca, perentoriamente afferma:

La spina gliel'ha staccata il Milan!

 per poi aggiungere con tono enfatico da streamer ormai esperto:

“Il Milan ieri gli ha tolto delle certezze”.

In queste due frasi è facilmente sintetizzabile il pensiero di Bobone: la sfida, proprio per come è maturato il risultato, ha assunto un valore enorme che farà valere il suo peso anche nelle prossime due. Adesso i giocatori del Milan si sentono forti – più forti del Napoli – e aspetteranno gli Azzurri a San Siro il 12 Aprile come dei leoni e, secondo lui, probabilmente il Napoli arriverà intimorito per lo stesso motivo.

Le due tesi sono, diciamolo, altrettanto valide, e sono come due facce della stessa medaglia che poi in qualche modo è la teoria dell’altro protagonista della tv: Adani. Non si può derubricare l’impresa del Milan – perché battere il Napoli oggi è un’impresa: lo testimonia anche la tensione di alcuni dei protagonisti dentro e fuori dal campo, da Leao a Maldini – né addebitarla al solo calo psicofisico del Napoli. Quella può essere una spiegazione, ma non l’unica. E il dubbio che divide i protagonisti della BoboTv è lo stesso che, probabilmente, attanaglia tutt'ora Spalletti, sintetizzato nella sua frase post partita in cui si domanda se ciò che era appena accaduto sul campo avesse aperto "un buco o una voragine" nelle certezze dei suoi ragazzi.

Non credo comunque che il Napoli di domenica scorsa sarà lo stesso che scenderà in campo 180 minuti (o più... mi auguro di no) per avere un posto nella Storia. Soprattutto – e su questo tutti i membri della BoboTv erano d’accordo – se in campo ci sarà quello che è il leone più affamato dei ventidue in campo: Victor Osimhen.

Sinceramente, pistola alla tempia, se costretto a scegliere, il sottoscritto firmerebbe più la teoria di Vieri che quella di Cassano e no, non lo scrivo per scaramanzia. Però è anche vero che degli effetti del trauma, se esso produca una reazione positiva oppure ti annichilisca, non è possibile saperne se non con il senno di poi.

Magari non dovremo aspettare la fine dei 180 minuti ma, credo, che i primi 45 minuti di San Siro faranno capire molto chiaramente che via prenderà il confronto.