I primi giorni di calciomercato invernale ci raccontano quello che non volevamo sentire. O vedere. Aurelio De Laurentiis non sta agendo alla Aurelio De Laurentiis. E cioè non sta seguendo una linea ben precisa come sempre. Ed è per questo che nasce una preoccupazione ben più importante anche rispetto al nono posto attuale. Forse più del declino mentale e tecnico a cui assistiamo ormai con regolarità in tutti gli stadi.

Perché un anno si può sbagliare, anche oltre le più pessimistiche aspettative. Soprattutto nella città che si augurava un 4 maggio appannaggio di anni e anni di C, addirittura. Ma questa è un'altra storia, che lasciamo volentieri alla piazza urlante di tifosi da bar.

Il presidente De Laurentiis e le sue azioni stanno iniziando a preoccupare. Soprattutto alcune, a cui mai avremmo voluto assistere. Che se dovessero effettivamente concretizzarsi, sarebbero novità assolute nella politica del Napoli. E secondo noi non è affatto un bene. Ci riferiamo al sempre più probabile rinnovo di Matteo Politano, oltre a quello inspiegabile già avvenuto per Victor Osimhen.

Certo, si potrebbe discutere anche di quello di Di Lorenzo, Mario Rui e Juan Jesus, ma fanno parte di eccezioni. Di Lorenzo è il capitano e bandiera designata. Il portoghese è una probabile futura riserva e guadagna poco più di 2 milioni e Juan Jesus è (era) un uomo molto importante all'interno dello spogliatoio, con ingaggio bassissimo (1 milione).

Politano, invece, è un calciatore titolare francamente migliorabile. Andrà, pare, a guadagnare 3 milioni di euro netti per i prossimi 3 anni. Quindi vuol dire che il Napoli darà quasi 6 lordi per un calciatore di 33 anni. Ad una probabile riserva del futuro. E se il rinnovo è volto ad una prossima cessione in Arabia, non capiamo come sia possibile rinnovarlo per racimolare poche centinaia di migliaia di euro in più in caso di trasferimento. Concetto che è lontanissimo dalla politica societaria. Per non parlare di Osimhen.

Il Napoli ha rifiutato la bellezza di 130 milioni di euro mettendo il punto ad una follia bella e buona, si è ritrovato in casa un calciatore scontento, che ha litigato con società e piazza (non ricambiato, gli hanno perdonato tutto perché contro il nemico n.1), firmato a fine anno un rinnovo pronto da 5 mesi.

La società è divenuta, di fatto, ostaggio del contratto del nigeriano. E questo ha portato alla vera e propria bomba di stamattina, dove lo stesso Osimhen, molto volgarmente, ha attaccato il procuratore del suo amico (?) Kvaratskhelia , dopo che l'agente del georgiano si è permesso di parlare sul futuro dell'attaccante nigeriano. Azione non da top club. Nemmeno da medio club, in realtà. Ed è un eufemismo.

Potremmo citare anche l'acquisto di Jesper Lindstrom. Il Napoli gli acquisti, naturalmente, nel corso degli anni li ha sbagliati. Come tutti i club del mondo, del resto. Anche quelli pagati tanto. Manolas e Maksimovic sono due esempi calzanti. Ma mai la società aveva sbagliato un colpo da 30 milioni per un enorme equivoco tattico.

La cronaca di questi giorni è la ciliegina sulla torta della preoccupazione. Se tutti i nomi fatti dovessero essere confermati, staremmo di fronte ad una linea societaria sconosciuta. Dragusin, poi Dier, poi Perez, poi Quarta, poi Theate. Questi solo per la difesa e sicuramente dimentichiamo qualcuno. Samardzic, poi Soumare, poi all'improvviso Ngonge per l'attacco. Un tourbillon di nomi e ruoli con Elmas ceduto a fine dicembre e Anguissa sicuro partente per l'Africa già da un anno.

Tutto questo, durante il ritiro obsoleto, superato, arcaico, irreale, inconcludente. La speranza è che De Laurentiis torni presto De Laurentiis. Il Napoli ne ha bisogno. Ha necessariamente bisogno della vision che ha contraddistinto questa società negli ultimi 20 anni. E che magari cada qualche testa pure molto vicina a lui. Soprattutto chi il calcio lo ha visto di striscio in periferia. Lui sa cosa fare, perché già l'ha fatto.

Perché sa benissimo come funziona la macchina. Sa perfettamente come muoversi e come uscire dalla crisi. Serve contezza del momento, coraggio e ruoli definiti. Soprattutto competenza nei ruoli definiti.

Cose che si trovano lontano da Pozzuoli. A chilometri e chilometri di distanza dalla pantomima dell'Hotel Serapide.

https://youtu.be/AerX6_bduG0?si=hGy6vcMzJTRjIj4m
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