Il Napoli si presenta al Marassi di Genova, sponda blucerchiata, a pochi giorni dalla prima sconfitta in campionato, contro l’Inter di Simone Inzaghi. Sconfitta che ha permesso alle inseguitrici di accorciare, pur lasciando agli azzurri un margine di cinque punti sul secondo posto in classifica occupato dal Milan. Una curiosa statistica ci ricorda però che anche nei due anni dello scudetto il Napoli perse entrambi i match al ritorno dalla sosta natalizia; nel 1987 a Firenze, anche allora si giocò il 4 gennaio, e il 30 dicembre 1989 a Roma con la Lazio.

La squadra di Stankovic, grazie alla vittoria sul Sassuolo, sta provando a rilanciarsi in campionato e punta ad agganciare lo Spezia e la zona salvezza che distano 5 punti. Impresa tutt’altro che semplice per un club travolto da seri problemi finanziari e sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta Prisma, per una serie di operazioni sospette con la Juventus dell’ormai ex presidente Agnelli.

La Sampdoria vanta il peggior rendimento interno della Serie A, con il tabellino delle vittorie casalinghe che segna ancora un mortificante zero e appena 2 punti in 8 partite. Due come i gol segnati tra le mura amiche, da Djuricic contro il Milan - in un match ricco di polemiche e che non vide assegnare alla squadra di casa un evidente rigore per fallo di Kjaer su Sabiri - e da Manolo Gabbiadini contro la Lazio. Proprio l’ex Gabbiadini, che ha vestito la maglia azzurra per 2 anni tra il 2015 e il 2017, segnando 25 gol in 79 partite tra campionato e coppe, qualche giorno fa ha propiziato la vittoria di Reggio Emilia con un’acrobatica rovesciata, con un misero bottino di 2 reti comanda la classifica marcatori dei doriani.

I blucerchiati vantano il peggior attacco della serie A con 8 gol segnati e la seconda peggior difesa con 28 gol subiti, solo il Verona ha fatto peggio con 30. Inoltre, non hanno trovato il gol in 9 delle 16 partite disputate, una percentuale del 56% e che rappresenta l’ennesimo record negativo collezionato in stagione.

Ben altri numeri per la squadra di Spalletti, che ha vissuto proprio con la Sampdoria una parentesi non felice nella stagione 1998/99, quando retrocesse in Serie B dopo essere stato prima esonerato e poi richiamato in panchina.

Il Napoli punta a riprendere da domenica la sua marcia solitaria in testa alla classifica e lo fa sciorinando numeri da capogiro che la vedono prima o nei primissimi posti in tutte le graduatorie. E’ degli azzurri il miglior rendimento esterno, con 19 punti in 8 partite frutto di 6 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta e il miglior attacco con 16 reti, una media di 2 gol a partita.

Quella con l’Inter è stata la seconda partita di campionato, terza stagionale se consideriamo anche la Champions, senza trovare la via della rete. Sarà un Osimhen carico a pallettoni il calciatore a cui si affiderà Spalletti per guidare l’attacco azzurro e trovare il primo gol del nuovo anno. Il nigeriano, che guida con 9 reti la classica cannonieri della Serie A, è sempre andato a segno nelle due precedenti sfide esterne contro la Sampdoria ed ha nei doriani la vittima preferita per gol segnati fuori le mura amiche con 3 reti.

I precedenti a Marassi vedono gli azzurri leggermente indietro nel computo totale con 17 vittorie contro le 21 blucerchiate, mentre sono 17 gli incontri nei quali le due squadre si sono spartite la posta. Ma se analizziamo il dato dal ritorno in A, sotto la gestione De Laurentiis, le cose cambiano e infatti sono addirittura 9 le affermazioni in 11 partite, con l’unico successo casalingo nel 2018. Quella sera il Napoli guidato da Ancelotti cadde, con un perentorio 3-0, sotto i colpi di Defrel e Quagliarella, autore con uno spettacolare gol di tacco del più classico dei gol dell’ex.

L’unico pareggio nel 2014, quando a Eder rispose, in tuffo di testa ed in pieno recupero, un giovane Duvan Zapata che fissò il punteggio sull'uno pari.

Nell’ultima stagione, pirotecnico 0-4 per la truppa di Spalletti, con doppietta di un imprendibile Osimhen e gol di Fabian Ruiz, splendido sinistro piazzato dal limite sul finire del primo tempo e Zielinski che segnò il quarto ed ultimo gol dopo nemmeno un’ora di gioco.

È con queste premesse dunque che gli azzurri si apprestano ad affrontare una squadra che non ha però nessuna intenzione di fare da vittima sacrificale e che sospinta dal proprio pubblico e sull’onda emotiva della recente scomparsa del loro ex beniamino Gianluca Vialli, proverà a tirare uno sgambetto agli uomini di Mister Luciano Spalletti. Tocca al Napoli rispondere sul campo e dare un segnale forte e deciso a chi insegue.