Il 2024 azzurro riparte da Torino, all’Olimpico Grande Torino alle ore 15 andrà in scena il match tra i granata ed il Napoli di Mazzarri, reduce da due sconfitte ed un pareggio, inoltre l’ultima vittoria fuori casa risale al 25 novembre (esordio del tecnico toscano sulla panchina partenopea), nel match vinto a Bergamo ai danni dell’Atalanta (1-2), da lì tre sconfitte consecutive. D’altra parte il Toro in casa conta una sola sconfitta in nove match giocati, con quattro vittorie e quattro pareggi, l’unica sconfitta è arrivata proprio contro la capolista, 0-3 in favore dell’Inter il 21 ottobre scorso. 

69 i precedenti tra Torino e Napoli in casa granata: 24 le vittorie casalinghe, 24 i pareggi e 21 le vittorie della squadra ospite, bilancio equilibrato, ma negli ultimi anni sponda Toro i risultati faticano ad arrivare, l’ultima vittoria risale alla stagione 2014-15, quando la squadra allora allenata da Ventura si impose sulla formazione di Benitez per 1-0, l’ultimo precedente vede la vittoria azzurra per 0-4, nella corsa che poi ha portato Spalletti e i suoi alla conquista del terzo scudetto, infliggendo a Juric una delle sconfitte più pesanti della sua gestione.

Torino-Napoli: le probabili formazioni 

Torino (3412): Milinkovic-Savic; Djidji, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Linetty, Ilic, Vojvoda; Vlasic; Sanabria, Zapata. All. Juric

  • Ballottaggio tra Djidji e Tameze con il primo favorito per una maglia da titolare 
  • A sinistra ballottaggio fra Vojvoda e Lazaro, al centro si contendono una maglia da titolare Linetty e Ricci

Napoli (433): Gollini; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Cajuste, Lobotka, Zielinski; Politano, Raspadori, Kvaratskhelia. All. Mazzarri 

  • Out gli infortunati Olivera e Meret, oltre a Osimhen e Anguissa impegnati in Coppa d’Africa
  • Zanoli e Gaetano tornano in gruppo, a disposizione di mister Mazzarri 
  • Ritorna dalla squalifica Politano, che completa il tridente con Kvaratskhelia e Raspadori ancora preferito a Simeone

Torino-Napoli: cosa aspettarsi?

24 punti in 18 gare giocate, 11esimo posto ed un attacco che fatica ad ingranare, in particolare nelle ultime quattro uscite stagionali, con un solo gol segnato, ma il Toro, soprattutto in casa, è squadra da non sottovalutare, in particolare in fase difensiva, dove nei nove match casalinghi ha subito 6 reti (terzo miglior dato in Serie A).

In fase difensiva il 3412 di Juric passa al 532, Vlasic sulla trequarti va a prendere il posto di mezzala destra, e i due esterni di centrocampo scalano arretrando al fianco della linea a tre difensiva. È a destra che il Torino ha maggiore copertura con Bellanova, il numero 19 in 16 gare da titolare (17 complessive) ha collezionato 2 assist ma soprattutto un fondamentale apporto difensivo, 3.6 palle recuperate di media con il 55% di contrasti vinti, 59% a terra. A sinistra Vojvoda per caratteristiche è un giocatore di maggiore spinta, non adatto però nella fase di ripiego, sotto il 40% per quanto riguarda i contrasti e i duelli aerei vinti, spesso infatti gli viene preferito Lazaro, più efficiente in ripiego e maggiormente incisivo in fase offensiva con 1.1 passaggi decisivi di media su 43.8 tocchi. Non un caso se Juric preferisce spingere con il centrale a destra (Tameze), che ha più aiuto in copertura con Bellanova, rispetto al centrale a sinistra, Ricardo Rodriguez infatti con Vojvoda in campo limita molto la sua spinta e la sua pericolosità in avanti (0.4 passaggi decisivi su 60.2 tocchi), caratteristiche che lo hanno sempre contraddistinto in carriera, sacrificando questo aspetto per una fase difensiva di tutto rispetto con il 60% di contrasti vinti, 61% a terra e il 58% nei duelli aerei, con 3.3 recuperi e 1.9 salvataggi, 6le porte inviolate con lui in campo.

In fase offensiva la squadra rimane equilibrata con un altezza del baricentro di circa 53m, i tre centrali si alzano ma in particolare ad alzare il baricentro come detto anche in precedenza è Tameze, sulla destra infatti spesso si spinge fino alla metà campo grazie al lavoro in copertura preventiva di Bellanova, il numero 61 con 55 tocchi è il centrale con la percentuale di precisione più alta del reparto difensivo (88%), 93% nella propria metà campo ma soprattutto l’80% nella metà campo avversaria.

Tameze:

A centrocampo Vlasic parte sulla trequarti ma si sposta in fase di possesso da mezzala a destra, lasciando la conduzione del gioco a Ilic in zona centrale, il numero 16 infatti è poco coinvolto nella manovra con soli 37 tocchi, 0.9 i passaggi decisivi, 2 assist e 1 gol; al contrario il numero 8 è il giocatore più pericoloso della manovra offensiva granata, grazie alla superiorità creata con l’arretrare di Vlasic, il serbo ha più spazio per vie centrali o allargandosi sulla sinistra: 2 gol e 2 assist, 52.2 tocchi, 1.5 passaggi decisivi di media e l’85% di precisione (76% nella metà campo avversaria).

In attacco la coppia Zapata-Sanabria molto raramente si affianca, infatti i due sfruttano la propria fisicità per - alternandosi - venire incontro approfittando dello spazio lasciato da Vlasic sulla trequarti, in modo da tenere alta la squadra in fase di possesso e mettere in difficoltà col pressing il vertice basso avversario in fase di non possesso, 7 gol in due (5 per Zapata), poca costruzione e tanto gioco senza palla e fisicità, sfruttando le oltre 15 palle lunghe riuscite di media per partita.

Entrambe le squadre arrivano da momenti difficili, il Torino fatica ad incidere ma in casa è osso duro da affrontare, soprattutto in fase difensiva, non una buona notizia per un Napoli che in attacco non segna da tre partite consecutive. I passaggi chiave saranno segnati innanzitutto dalla fascia destra, Politano torna dal primo e se riuscirà a mettere in mostra la sua miglior versione vista nella prima parte di stagione, di sicuro arriveranno pericoli e palle gol da quel lato con Vojvoda a dover contenere, si prospetta inoltre un’altra giornata impegnativa per Kvaratskhelia, Vlasic con ogni probabilità si sacrificherà sin da subito anche in fase difensiva abbassandosi sulla destra, per creare raddoppio con Bellanova e Tameze ad aspettarlo sull’interno. Da attenzionare le palle lunghe sui due attaccanti granata, Rrahmani in particolare ha dimostrato di soffrire moltissimo la fisicità avversaria, e questo può essere un fattore per le ripartenza dei padroni di casa.