Il rapporto Istat sullo sviluppo delle regioni italiane all'interno dell'economia di quelle dell'Unione Europea attesta il fallimento dei governi nazionali nello sviluppo del Sud Italia. Il rapporto, infatti, attesta come il Meridione, penalizzato dalla mancanza di adeguate politiche di coesione a seguito delle crisi del 2008-09, del 2011, del 2013 e della pandemia di Covid-19 (oltre che da difetti strutturali della propria economia), abbia mancato l'aggancio con l'economia Ue.

Un fatto che, sostiene l'Istat, ha finito per penalizzare anche altri Paesi mediterranei come Francia, Grecia e Spagna. Il quadro, però, si colora ulteriormente di tinte fosche se si considera che nel penultimo rapporto figuravano ben dieci regioni italiane tra le cinquanta più ricche d'Europa, mentre oggi ce ne sono solo quattro (tutte del Nord: Province Autonome di Bolzano e di Trento, Lombardia e Valle d'Aosta) e che prima di oggi non ne risultava nessuna tra le cinquanta più povere, mentre attualmente ce ne sono cinque (tutte del Sud: Puglia, Campania, Sicilia e Basilicata).