Uno Spalletti molto carico quello durante la conferenza alla vigilia della trasferta di Genova contro la Sampdoria.

Il Tecnico di Certaldo ha prima di tutto elogiato Vialli raccontando un bellissimo aneddoto risalente a vari anni fa, quando entrambi erano calciatori e si sfidarono; Spalletti, poi, lo ha elogiato anche come uomo tanto da concedergli un minuto di silenzio molto emozionante prima di cominciare la conferenza stampa.

Successivamente si è poi concentrato sulla gara ed è parso carico a pallettoni, sia per il tono di voce che per le risposte date ai giornalisti.

Il tecnico toscano, infatti, è parso voglioso di riscattare il ko di Milano e ha fatto capire che anche i ragazzi si sono allenati bene per vincere a Genova; in tal senso, Spalletti è stato proprio esplicito dicendo “Quelli che ci criticano per il ko di Milano arrivano alle nostre stesse conclusioni: saremmo voluti stare a +8 ed invece siamo a +5 ed a noi questo ci fa girare le scatole”.

Insomma, senza troppi giri di parole il tecnico azzurro è voglioso di dare un segnale alle inseguitrici. 

Spalletti si è poi soffermato sui suoi calciatori dando spunti interessanti sul carattere dei suoi giocatori e su alcune cambi di formazione.

Ha asserito che nello spogliatoio sono tutti leader, anche se poi ha elogiato in particolare Di Lorenzo, Rrahmani, Mario Rui ed Osimhen (sugli ultimi due c’erano ben pochi dubbi vista la loro foga agonistica) e ha ribadito che gli stessi calciatori “non hanno la mentalità della squadra rivelazione che può accontentarsi anche del ko contro un grande avversario, ma che vogliono subito riscattarsi”.

Si è soffermato su Kvaratskhelia, oggetto sia di critiche per la prestazione di mercoledì, sia di polemiche sulla gestione arbitrale di Sozza che non lo avrebbe tutelato.

Di lui, ha dichiarato essere un calciatore che prova sempre ad entrare in area di rigore e che cerca sempre di creare azioni e volume di gioco, tanto che, secondo il tecnico, non ha fatto nemmeno una brutta partita a Milano, facendo intendere che un suo eventuale spostamento in mezzo al campo non risolverebbe assolutamente il problema del costante raddoppio avversario.

Spalletti poi ha dato un interessante spunto tattico sul match, facendo intendere che la Sampdoria approccerà in modo molto simile all’Inter con una difesa a tre e che cercherà i quinti ripartendo in modo sistematico.

Chiaramente, le qualità rispetto ai nerazzurri sono enormemente diverse, ma sicuramente non mancheranno grinta ed applicazione del piano tattico di Dejan Stankovic che sicuramente cercherà di fermare la corazzata azzurra.

Dal punto di vista statistico sembrerebbe infatti una gara senza storia, specie dal punto di vista offensivo visto che i doriani hanno segnato appena 8 reti in 16 gare (0.5 gol a gara) mentre i partenopei ne hanno siglato 37 in 16 gare (2.31 reti a gara); differenza è lapalissiana anche sui gol subiti, visto che gli azzurri ne hanno invassati 13 in 16 gare (0.81 a gara) mentre i blucerchiati ben 28 in 16 gare (1.75 a gara) riuscendo a tenere la porta inviolata in solo 2 occasioni su 16 gare giocate.

Insomma, sulla carta la sfida è impari, ma i doriani non avranno nulla da perdere visto che affronteranno un avversario molto più forte, mentre la pressione è tutta sul Napoli che dovrà dimostrare di reagire, proprio come detto quest’oggi da Spalletti.

Ed è probabilmente per questo motivo che il tecnico azzurro è stato molto arrembante in conferenza, perché spera di trasmettere il tutto anche ai suoi ragazzi visto che servirà da subito intraprendenza per far capire alla Sampdoria di dover passare sportivamente una brutta domenica.