Niente da fare: l’Italia, dopo aver prolungato l’agonia vista nei gironi grazie al gol a sette secondi dallo scadere di Zaccagni, depone le armi contro la Svizzera e saluta anzitempo l’europeo. Spalletti non riesce quindi a rinvigorire una nazionale in declino dal 2006, il cui picco (o forse casualità) è stata proprio la vittoria dell’Europeo nel 2018.

L’ennesima debacle dell’Italia avvalora ancora di più lo Scudetto vinto dal Napoli. Chi ha gridato al miracolo di Spalletti, dopo queste inguardabili quattro partite, dovrà per forza di cose ricredersi. Il tecnico toscano non fa miracoli. Quello, semmai, lo ha fatto Mancini quattro anni fa, vincendolo.

Per trionfare, sovente, c’è bisogno del materiale umano. Cosa che questa Italia non ha assolutamente e che il Napoli 2022/2023, invece, aveva eccome. Sminuito quindi l’ego di Spalletti, non resta che arrendersi all’inevitabilità di uno Scudetto che parte da lontano, un’ascesa lunga vent’anni di cui questo è stata la ciliegina. Differentemente dalla nazionale, invece, che da vent’anni sta raschiando il fondo del precipizio nel quale è caduta.

Spalletti non fa quindi miracoli, ha vinto uno scudetto pilotando la macchina più veloce e performante di quella stagione. Con buona pace del racconto fatto nei mesi (ma anche nell’anno) a seguire.

https://youtu.be/4qWWzUcNvx8?si=K2h2CGbvXr4MfsGj
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