Il Napoli ce l'ha fatta: pareggiando in trasferta con l'Udinese si è laureato matematicamente Campione d'Italia con cinque giornate di anticipo. Tuttavia, con la vittoria del terzo Scudetto della propria storia, il Napoli ha - in questo momento storico - la possibilità di aprire un lungo ciclo vincente durante il quale soltanto il Milan potrebbe infastidirla.

Quello del Napoli è uno Scudetto sano

Nonostante le proteste degli asedici in estate, il progetto messo su dalla dirigenza del Napoli si è dimostrato essere validissimo. Il Napoli è l'unica big, insieme al Milan, ad aver risentito meno dei mancati incassi dovuti alla pandemia, pur registrando, negli ultimi tre bilanci, dei rossi importanti (circa 19 milioni nel 2020, 59 milioni nel 2021 e 52 milioni nel 2022).

Per allegerire i costi, questa estate la dirigenza ha dovuto tagliare il monte ingaggi (uno dei costi fissi sui quali si può facilmente intervenire), pur non sacrificando la bontà tecnica del proprio parco giocatori, ma anzi, aumentandone il valore. De Laurentiis e Giuntoli sono riusciti nel difficilissimo compito di aumentare il tasso tecnico della rosa e dimezzare le spese, grazie a scelte oculate e calciatori giovani che si sono dimostrati più che pronti a competere ad altissimi livelli. Infatti, il Napoli è passato ad avere la seconda rosa più vecchia tra le big (dietro l'Inter) con 27,6 anni di media alla seconda più giovane (dietro al Milan) con un'età media di 26 anni.

Questo si traduce in una rosa giovane e forte, capace di mantenere questi standard per diverso tempo grazie anche alle difficoltà economiche - e non solo - delle rivali. Già, perché se è vero che il Napoli ha chiuso in rosso gli ultimi tre bilanci, è pur sempre vero che chiuderà il 2023 con un attivo importante. Si potrebbe già immaginare quanto, facendo due calcoli. Considerando gli introiti Champions League, il Napoli incasserà dalla UEFA una cifra superiore agli 80 milioni di euro, ai quali andranno sommate le plusvalenze generate dalle vendite di Kalidou Koulibaly (circa 40 milioni), Fabian Ruiz (circa 20 milioni di euro), Andrea Petagna (12 milioni, scattata in automatico con la salvezza del Monza) e una decina di milioni di euro derivate dalle altre cessioni o prestiti. Per quanto riguarda la vittoria dello Scudetto, invece, la cifra corrisposta oscilla tra i 20 e i 25 milioni di euro.

Insomma, tra plusvalenze, Scudetto e incassi della Champions League si arriva a una importantissima cifra intorno ai 200 milioni di euro. Cifra che, negli ultimi anni di buio, è mancata e ha portato al dimezzamento di cui prima e che permetterà al Napoli di risanare i bilanci e continuare a rinforzarsi. Cifra che porterebbe il bilancio del Napoli a sforare agilmente i 400 milioni di euro, una cifra mai raggiunta nei 18 anni di gestione della famiglia De Laurentiis e che rappresenterebbe un record per la società.

Le milanesi: Milan unica rivale

Discorso analogo in casa Milan. La nuova dirigenza, supportata dallo splendido lavoro di Maldini e Massara, sta lentamente riducendo i debiti e ha organizzato una squadra giovane, tosta e forte, capace di vincere lo Scudetto lo scorso anno. Una rosa nutrita di giocatori giovani e di valore (uno su tutti: Rafael Leao) che può garantire le giuste plusvalenze al fine di continuare l'opera di rafforzamento e contenimento dei costi.

Esattamente l'opposto, invece, in casa in Inter. I nerazzurri, che già non avevano una base molto florida, pur di accontentare le richieste esose di Antonio Conte in termine di giocatori - e anche di stipendio da pagargli - per arrivare a vincere lo Scudetto, hanno ulteriormente accresciuto la loro posizione debitoria. A oggi, infatti, l'Inter deve recuperare mezzo miliardo di euro per non fallire. Ogni anno è costretta a chiudere le sessioni di calciomercato in attivo e in maniera anche pesante.

Sui rossoneri, però, pende la spada di Damocle della partecipazione alla prossima Champions League. E se da una parte è vero che gli introiti derivanti dal cammino europeo di quest'anno andrebbero a ripianare le eventuali perdite di una mancata partecipazione l'anno prossimo, dall'altra bisogna considerare che la vetrina della massima competizione europea è già di per sé attrattiva per i calciatori.

I nerazzurri, a differenza del Milan e del Napoli, hanno dimostrato nel tempo di avere una politica completamente diversa: al giovane talentuoso sul quale poter creare valore, preferiscono il nome affermato a parametro zero dallo stipendio lordo a sette zeri. Basti pensare al ritorno di Lukaku, oppure Dzeko, Mkhitaryan, Çalhanoglu. Tutti calciatori che appesantiscono anche la media età della squadra e che, in virtù dei loro contratti, non sono più rivendibili e quindi sui quali non è possibile generare plusvalenza. Nell'ottica del contenimento dei costi, quindi, è difficile vedere un'Inter che possa rafforzarsi adeguatamente per contrastare Milan e Napoli.

Juventus, tra costi da ridurre e sentenze

Per la Juventus si potrebbe fare il copia incolla di quello scritto per l'Inter, con l'aggravante delle inchieste sulle plusvalenze, la manovra stipendi e il falso in bilancio che potrebbero, in maniera abbastanza certa, portare a sanzioni in termini di punti sottratti alla loro classifica se non addirittura la mancata partecipazione in Serie A. Per questo motivo, senza nemmeno gli incassi derivanti dalla Champions League, considerando che la nuova società avrà come primo obiettivo quello di contenere i costi per risanare i conti, si prospettano anni di assestamento per i bianconeri che rifletteranno in maniera negativa sui risultati sportivi.

Tutti gli scenari sopra descritti sono, chiaramente, soltanto teorie e ipotesi frutto di un logico ragionamento fatto in base a ciò che filtra dalle notizie finanziarie. In quest'ottica, il Napoli avrebbe la strada spianata per determinare, in caso di Scudetto, un lungo ciclo da protagonista come è accaduto soltanto nell'epoca d'oro di Maradona. Un'occasione più unica che rara, visto che il potere del nord si è auto-logorato con politiche scellerate e spese pazze, enfatizzate dal covid e dalle restrizioni imposte dalla Lega Serie A (indice di liquidità) e UEFA (Fair Play Finanziario).


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