Arrigo Sacchi, ex allenatore, ha parlato alla Gazzetta dello Sport del Napoli. A tal proposito ha dichiarato: “Osimhen, Kvaratskhelia e Kim chi avrebbe mai detto, all’inizio della passata stagione, che avrebbero potuto concorrere per un premio tanto ambito? Nessuno. E il merito di questo successo è da attribuire in massima parte a Luciano Spalletti che, nonostante il Napoli avesse ceduto pezzi pregiati come Mertens, Insigne, Fabian Ruiz e Koulibaly, ha saputo costruire una macchina perfetta, puntando tutto sul gioco, e ha divertito la gente.

Kvara non lo conosceva nessuno, eppure Spalletti è stato bravissimo a inserirlo nei meccanismi della squadra e a farlo rendere al massimo. Ciò a dimostrazione del fatto che il gruppo migliora il singolo, mentre non si può sempre affermare il contrario.

Osimhen è un centravanti moderno, sa attaccare lo spazio, è bravo di testa, micidiale in area di rigore, si muove con i tempi giusti facendo in modo che tutta la squadra lo segua. Ma è stata poi la squadra, con la sua manovra veloce e precisa, a metterlo nelle migliori condizioni per calciare in porta e, di conseguenza, per cercare il gol.

Kim, altro sconosciuto, chi avrebbe mai immaginato che potesse diventare un muro insuperabile? Io non me l’aspettavo, e anche in questo caso gli applausi devono essere indirizzati a Spalletti che ha creduto in lui, nelle sue qualità tecniche e fisiche, e gli ha consentito di emergere grazie a una fase difensiva organizzata alla quale partecipavano tutti i giocatori”.


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