“RIGENERA”, una proposta per affrontare i cambiamenti climatici in Campania
Un percorso che è cominciato ufficialmente lo scorso 30 agosto, ma che nei fatti è partito molto prima, e che oggi sta vivendo un importante momento di discussione assembleare: la campagna “RIGENERA. Territorio Clima Campania” è infatti alle prese con una tre giorni cominciata ieri e che proseguirà anche nelle giornate del 27 e 28 ottobre, presso il Circolo Ilva Bagnoli.
Un evento per fare il punto sulla sua piattaforma e, se possibile, arricchirla ulteriormente. Lo scopo della mobilitazione, infatti, è quello di far sì che, attraverso una legge regionale di iniziativa popolare (una Lip, per l’appunto), la Campania si doti di uno strumento normativo che le consenta di affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, tema oggi assente nell’agenda della giunta presieduta da Vincenzo De Luca.
La Campania, infatti, ad oggi è la terza Regione in Italia per consumo di suolo e la prima per consumo di suolo nelle aree protette, una delle prime per tasso di obesità infantile e si trova ad affrontare quotidianamente i drammi degli sversamenti nei fiumi Sele, Sarno e Volturno, della Terra dei Fuochi, del forte tasso di inquinamento dell’aria tra le provincie di Napoli e Caserta (uno dei più alti d’Europa).
Ma anche dell’abusivismo edilizio in un territori fragili come Ischia, del degrado del Litorale Domitio e dei suoli agricoli a causa delle produzioni intensive, dello sfruttamento dell’energia eolica nelle zone appenniniche che, però, non ha alcuna ricaduta economica sui territori perché, nei fatti, finiscono per essere arricchiti i soliti noti.
Cos’è la campagna “RIGENERA”
Sono tutti questi i temi che hanno spinto quasi cento realtà ad unirsi e a discutere di una proposta che possa avere i suoi punti di forza nei titoli sullo stop al consumo di suolo, sull’agricoltura sostenibile e sulla produzione di energia rinnovabile.
Dietro la campagna di RIGENERA, infatti, ci sono tante associazioni giovanili locali e grandi sigle nazionali (Arci, Legambiente, Libera e Slow Food), scienziati, urbanisti, architetti, sindacati (su tutti SPI e FILLEA CGIL), movimenti ambientalisti, intellettuali, produttori e operatori economici
Un movimento che sta divenendo sempre più largo e che ha spinto anche il poeta-paesologo Franco Arminio e lo scrittore Maurizio De Giovanni ad aderire all’iniziativa.
Si è già partiti, dunque, nella giornata di ieri in cui le varie realtà aderenti hanno raccontato dei laboratori di scrittura partecipata, incontri preparatori che sono stati fatti lungo tutto il territorio regionale (una trentina in tutto, sin qui) per discutere delle proposte di base di RIGENERA e poi c’è stata la lectio di Ugo Leone, docente emerito dell’Università Federico II ed ex Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio.
“RIGENERA”, le giornate del 27 e 28 ottobre
Venerdì 27 ottobre la FILLEA CGIL presenterà assieme all’associazione Nuove Rigenerazioni Campania il manifesto sulla rigenerazione urbana sostenibile e inclusiva alla presenza dell’urbanista Alessandro Dal Piaz e, successivamente, interverranno i parlamentari Susanna Camusso e Arturo Scotto (PD), Dario Carotenuto (M5S) e Franco Mari (SI-Verdi).
Infine, nella mattina di sabato 28 ci sarà un altro momento di confronto assembleare tra i vari soggetti che hanno aderito a RIGENERA, che sarà chiuso dagli interventi di Luciana Castellina, Pier Giorgio Ardeni, Andrea Fabozzi, Alessandro Genovesi e Rossella Muroni.
Scrivono i promotori dell’iniziativa nell’appello che ha dato vita a RIGENERA: “Insieme alla strategia della conversione ecologica che deve condurre alla drastica riduzione delle emissioni climalteranti, deve emergere una nuova e inedita strategia della cura: cura dei territori, delle colline e delle montagne, dei boschi, dei terreni, delle città e dei loro spazi verdi e, insieme, cura delle persone.
Ed anche, certo, una politica di mitigazione degli effetti dello sconvolgimento del clima, di adattamento che innestata nella politica principale, quella della conversione ecologica, non è un mettere toppe, ma è appunto lo stare vicini a territori e comunità ed evitare che paghino un prezzo troppo forte, evitare la perdita di vite umane, limitare danni sempre più ingenti”. Per ulteriori informazioni sulla campagna è possibile visitare il sito www.infinitimondi.eu.