Pepe Reina intervistato dal Corriere dello Sport (a firma Fabio Mandarini) parla di Napoli-Barcellona due quadre del suo cuore. Nega che il Barcellona sia messo così male.

«Dicono, ma io non lo vedo mica così in difficoltà. Stanno facendo un lavoro straordinario: hanno vinto l’ultima Liga e sono ancora in corsa. Il Real va forte, sì, ma è terzo e può succedere di tutto».

Come si sente ad essere doppio ex della sfida e che cosa le hanno dato Barcellona e Napoli in carriera?

"Sono quattro i club che mi hanno segnato di più: il Barcellona mi ha formato come persona e lanciato in Liga; con il Liverpool ho raggiunto il top della carriera; Napoli è dove mi sono sentito più amato, ho avuto un divertimento speciale fuori e dentro il campo, ma resta il rimpianto di non aver vinto lo scudetto".

Mandi un "suerte" a Calzona, ne avrà bisogno

"Ciccio merita da tempo una chance così. Era nei piani da tanto: ha fatto un grande percorso e tagliato un traguardo meritato dopo anni al fianco di Sarri. Un grandissimo in bocca al lupo a lui, allo staff e alla squadra".

Osiamo: chi vince?

"Non lo so. Non lo so. Per abitudine, nel senso che è più abituato a certe partite, potrebbe essere il Barca. Vive un momento meno complesso, mentre il Napoli ha già cambiato tre allenatori. Però non è detto: se Ciccio, la squadra e il Maradona fanno tutto per bene, allora potranno fare festa".

Kvaratskhelia e Yamal.

Eh! Questo è brutto. Due giocatori verticali che non hanno paura di puntare, saltare l’uomo, avanzare e creare. Loro fanno veramente la differenza in un calcio dove si sta perdendo il senso e il gusto dell’uno contro uno, alla Figo”.

Chi preferisce?

Un attimo. Kvara ha 23 anni ed è più fatto, più formato fisicamente, mentre Yamal ne ha 16: sarà un fuoriclasse spettacolare ma diamogli tempo, anche se nel Barça è quello che oggi incide di più”.

Mertens è un centravanti Made in Calzona….

“Non fu l’unica intuizione: fece tantissime cose, all’epoca di Sarri. Ha meriti straordinari: un assistente con questi colpi ti dà una mano enorme”.

Ora, però, saranno il suo Napoli e il suo 4-3-3.

Diamogli il tempo giusto: preparare in un giorno una partita, peraltro di Champions contro il Barça, non è certo semplice. Mica è un mago: quante cose puoi fare con un allenamento? È una cosa strana, rara”.

Le è mai capitato?

Con la Nazionale: via Lopetegui a due giorni dal Mondiale in Russia. Cose che possono capitare, ma non è normale nel calcio. La Champions tra l’altro è importante per il Napoli e per il Barça: ci puntano, può salvare la stagione”.