Giacomo Raspadori, nella The Pitch Autocomplete Interview, in occasione del lancio della nuova adidas Predator 24, ha rilasciato alcune dichiarazioni.

L’esperienza nei campi di periferia lo ha fatto crescere e i suoi punti deboli sono diventati le sue qualità principali: “Destro o sinistro?Secondo me è una delle mie qualità migliori, calcisticamente parlando. In realtà io da bambino ero solo mancino e mio fratello più grande tutto destro: io non sopportavo che lui facesse tutto col destro, e quindi da già da quando avevo 3-4 anni ho iniziato a calciare solamente col piede destro, perché volevo essere uguale a lui, e quando si inizia presto si impara più velocemente. Quindi da lì ho avuto la fortuna di imparare ad utilizzare tutti e due i piedi allo stesso modo”.

Chi è il suo idolo

Un calciatore dalla sua passione, non si forma soltanto con sacrificio e con il duro lavoro ma anche con la capacità di ammirare ed apprendere dalle gesta dei più bravi: “Idolo? Sicuramente un idolo calcistico è il Kun Aguero: per me è un calciatore in cui mi sono sempre cercato di rivedere, ho cercato di imitarlo in in alcune cose, penso che di assomigliargli, al di là degli aspetti fisici, anche su quelli che possono essere gli aspetti tecnici. È sempre stato per me un punto di riferimento. Ma oltre a lui ci sono stati anche altri due-tre giocatori che ci tengo a sottolineare: Di Natale, Tevez e Rooney”.

Sul numero di maglia

Sul numero di maglia scelto, ha svelato un retroscena clamoroso: Il mio numero è il 18, è un numero che è legato alla mia data di nascita quindi ho avuto la possibilità e la fortuna di sceglierlo da subito: è per me un numero importante, da quando sono a Napoli ho invertito l’uno con l’8 che chiaramente fa 81, 081 prefisso di Napoli, e quindi pensavo fosse una cosa una cosa carina, comunque anche divertente da fare. Poi ultimamente in nazionale ho avuto la fortuna di poter indossare la maglia numero 10: per chi è italiano, per chi ama giocare a calcio, un sogno poterlo fare vestendo un numero così importante, sicuramente un grande motivo d’orgoglio, ti spinge a dare il massimo”.

Sul colore azzurro, ormai sua seconda pelle

Il colore azzurro e Raspadori si sono incontrati e non si sono più lasciati: le sue parole parlano chiaro. Di seguito quanto rilasciato: “Azzurro? Sicuramente è un colore che è entrato a far parte in maniera forte della mia vita, sicuramente un colore importantissimo che spero di poter vestire sia a Napoli, che in azzurro con la maglia della nazionale, il più a lungo possibile, e spero di poter regalare tante gioie ai tifosi sia napoletani che della nazionale”.

Sulla data più importante della sua carriera

L’ex Sassuolo, nonostante la giovane carriera, ha parlato anche dei suoi traguardi con grande orgoglio e fierezza: 11 luglio? Una data importantissima e in due occasioni è stata per me fondamentale: è stata la mia prima partita in Serie A da titolare, all’Olimpico di Roma, contro la Lazio, col Sassuolo ho segnato il mio primo gol da titolare. E poi chiaramente l’anno successivo, con la vittoria dell’Europeo: una vittoria pazzesca, perché quando hai la fortuna di vincere un trofeo, di far felice i milioni di italiani che sono a casa, è stata un’emozione grandissima”.