Di Marzio: “Faccio fatica a credere che Luis Enrique, abituato ai 24 campi di allenamento del Barcellona, accetti di allenare a Castel Volturno”.

La retorica sul Napoli era già ammuffita prima. Ora sa proprio di malafede. Pensare che uno dei divulgatori del calciomercato che gode di maggiore esposizione mediatica come Gianluca Di Marzio si esprima così, senza rispetto, nei confronti della società Campione d’Italia in carica è deludente.

Ma dalla delusione si passa agevolmente alla percezione che ci sia qualcosa in più dietro certe affermazioni. Il Napoli negli ultimi anni ha ingaggiato allenatori del calibro di Ancelotti, Benitez e ultimo Spalletti. Veri e propri giganti della panchina. Icone, innovatori dei metodi di lavoro e abituati a palcoscenici altissimi.

Eppure quando Aurelio De Laurentiis ha aperto la propria agenda e composto il loro numero di telefono, non gli è stato risposto di no. Anzi. Ancelotti ha accettato anche un ingaggio più basso rispetto ai suoi standard per avere l’opportunità di rientrare in Italia e provare a vincere a Napoli.

Lo stesso Benitez, anch’egli sul tetto del mondo pochi anni prima ha accettato di lavorare a Napoli, facendosi poi rapire dalla cultura e della storia della città, diventandone un ambasciatore.

Di Marzio ha offeso il Napoli, Ancelotti, Spalletti, Benitez e tutti i professionisti che hanno contribuito a scrivere pagine che hanno portato allo Scudetto della programmazione e del lavoro. Le cui basi sono state gettate proprio a Castel Volturno. In quel centro sportivo che porta il nome di un brand internazionale. Il Konami Center è campione d’Italia e merita rispetto. Come lo merita il Napoli e i suoi tifosi.