Juventus-Napoli… e la storia si ripete. Si riparte dal 5 a 1 dell’andata, quelli rifilati dagli azzurri nel primo dei due incontri di questa stagione e, anche questa sera come un rituale, ve la racconto tra le mura del mio Maradona, disponendomi in tribuna pronto ad ammirare i miei undici prediletti.

Allo Stadium, in scena, le vere protagoniste di questa stagione e con qualche certezza in più. Per la Juve la consapevolezza di aver recuperato, anche se temporaneamente, i 15 punti tolti per il caso plusvalenze, in attesa della prossima sentenza definitiva. Ora la necessità di fruttare al meglio il momento per aggiudicarsi un posto, per la prossima stagione, nella massima competizione europea. Per il Napoli, invece, la consapevolezza di 8 punti, quelli restanti per aggiudicarsi ufficialmente il trofeo di campioni d’Italia e oggi particolarmente motivati dal riscatto dopo l’esclusione, a mio avviso discutibile, dalla Champions League. Juventus-Napoli senza sconti, prima contro terza, con una differenza di 16 punti e otto partire ancora da giocare.

Per l’occasione Allegri si affida al 3-5-1-1 con Szczesny tra i pali; Gatti, Rugani e Danilo in difesa; Cuadrado, Miretti, Locatelli, Rabiot e Kostic ad occupare la linea del centrocampo e con Milik e Soulè, i primi prescelti per far gol. 

Mister Spalletti risponde con il solito 4-3-3 con il rinsaldato tridente Kvaratskhelia, Osimhen e Lozano e Anguissa, Lobotka, NDombele arruolati a centrocampo. Per completare la corazza Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus e Olivera davanti a Meret. Assenti forzati Politano e Mario Rui, entrambi per infortuni ereditati contro il Milan nel match infrasettimanale di Champions.

Un buon inizio di gara da entrambe le squadre, ritmi alti e gioco intenso per tutta la prima frazione di gioco, con un tiro per parte; prima Quadrado con un tiro centrale respinto da Meret e successivamente con NDombele che, di sinistro, manda il pallone sopra la traversa. Al 37esimo Lozano prova il tiro dal limite ma Danilo mura la conclusione del messicano.

Finisce il primo tempo con il Napoli in crescendo e sempre proiettato nella metà campo offensiva. Da segnalare, un cartellino giallo rimediato da Locatelli al 23’, per fallo commesso ai danni di NDombele e al 40’ da Rabiot per intervento irregolare su Anguissa. Al 32esimo Fabbri e il var non vedono un fallo intenzionale commesso da Gatti su Kvara che costringe il georgiano a terra dolorante, per qualche minuto; un fallo che, rivisto nell’intervallo, era di certo punibile con una sanzione disciplinare.

Nella ripresa la musica non cambia. Entrambe le squadre cercano di esprimere il loro miglior gioco con occasioni non al meglio finalizzate. Meglio il Napoli che, sia con Kvaratskhelia che con Osimhen, ha le migliori occasioni per mandare in affanno la retroguardia juventina. Al 69esimo il nigeriano prende il palo e poi, sul successivo calcio d’angolo, consegna la palla tra le braccia di Szczesny. Il Napoli continua ad essere   pericoloso sempre con Osimhen che, di spalle alla difesa, non inquadra il bersaglio. Ci prova anche Emlas ma le sue conclusioni non sono determinanti.

All’82esimo l’arbitro, assistito dal VAR, annulla un gol a Di Maria per una azione viziata da un fallo di Milik su Lobodka

Al 93esimo, in pieno recupero, Raspadori gela lo Stadium. Dopo un finale in crescendo dei bianconeri il Napoli realizza il gol del vantaggio che manda in delirio i sostenitori presenti allo stadio.

Il triplice fischio di Michael Fabbri scioglie ogni dubbio a chi serbava ancora incertezze sul primo estratto.

Nonostante le ‘stigmate’ provocate dai trascorsi storici maturati, poi, in pregiudizi e nomee sempre più consolidate dall’opinione pubblica, la Juventus è riconosciuta la vecchia signora più titolata del campionato italiano. Ma, questa sera, ha dovuto fare i conti con una squadra che, per storia e tradizione, indossa una maglia che non riconduce solo ai colori del cielo e del mare ma soprattutto a dei valori costruiti con sacrificio, fatica e determinazione, ottenendo i suoi riconoscimenti solo sul campo, senza preconcetto o pregiudizio alcuno.

Con il risultato di questa sera gli azzurri riprendono le distanze, portandosi a +16 dalla Lazio e a + 19 dalla Juve con un countdown che parte da -7.

Napoli oggi deve ringraziare una Società capace di esortare un intero organico al raggiungimento dei massimi obiettivi con una tifoseria ritrovata nei valori e pronta a far festa alla prima data disponibile che, stante ai fatti, è distante ora solo 5 punti, anticipando di fatto, anche i tempi stabiliti. Ora, più che mai, avanti Napoli, manca veramente poco, e per tutti è il momento di cominciare a preparare calici e Champagne.