La frase che dà il titolo a questo articolo è diventata famosa come incipit del film italiano, premiato con l’Oscar nel 1992, Mediterraneo, ed è a sua volta tratto dall’Elogio della Fuga del filosofo francese Henri Laborit e, se spulciate su Google, la troverete riferita anche a Jim Morrison.

Qualunque sia la provenienza della citazione, il concetto di fuga come mezzo per sognare ne richiama alla mente almeno un altro paio: quello del “vivere il viaggio non la mèta” di Thomas Eliot o, ancora di più, quello de “l’attesa del piacere è essa stessa piacere” di Gotthold Lessing.

Se siamo d’accordo su queste premesse, il Napoli dell’era moderna, ovvero quello di ADL, ha già pregustato il piacere della fuga in campionato.

Napoli, una capolista che non riesce ad arrivare al traguardo: un tabù da sfatare

Sapete quante volte, ad oggi, il Napoli è stato capolista solitaria della serie A? Una manciata di parole come suspence… ed ecco la risposta: 36. Quasi un torneo intero. Purtroppo ciò non ha mai coinciso con uno scudetto. Per rendere più chiaro il significato di questo numero: meglio del Napoli, negli ultimi 15 anni, hanno fatto soltanto le squadre che poi (almeno) uno scudetto lo hanno effettivamente vinto. Anzi, se consideriamo il Milan, che per vincerne 2 è stato in testa per un totale di 68 giornate, notiamo come, in media, il Napoli avrebbe già dovuto vincerne uno. Sempre come metro di paragone, la quarta squadra in questa particolare classifica è la Roma, che di giornate da capolista solitaria ne ha vissute “solo” 15.

C’è un però. Nonostante il Napoli abbia gustato il sapore della fuga per tutto questo tempo, pochissime volte lo ha potuto assaporare appieno; infatti prima di questa settimana, soltanto una volta ha avuto un distacco sulla prima inseguitrice di “una giornata”, ovvero 3 punti di vantaggio. Persino il Napoli di Sarri del 2017-18, che pure è stato in testa per ben 18 giornate, non ha mai avuto un distacco superiore ai 2 punti sulla prima avversaria (l’Inter di Spalletti prima, la Juve di Allegri poi). Insomma, noi tifosi non siamo mai andati a dormire sereni e certi che, qualsiasi cosa sarebbe accaduta, la giornata successiva saremmo rimasti in vetta.

Napoli
Luciano Spalletti, allenatore del Calcio Napoli

Come detto, l’unica altra volta che ciò è avvenuto è stata una sera di fine novembre 2021, quindi proprio con il Napoli di Spalletti. Era la sera del primo anniversario della scomparsa di Maradona, uno che in fuga ci aveva fatto restare per un totale di 67 giornate (e 2 scudetti, perfettamente in media con il Milan recente). Fu un Napoli Lazio dominato e risolto in mezz’ora, terminato poi 4-0. Il distacco quella sera arrivò al nostro massimo storico: 3 punti. Durò purtroppo solo 3 giorni solari, perché mercoledì si giocò il turno infrasettimanale. Il Napoli passò in vantaggio, doppio vantaggio, ma poi si fece rimontare. Da chi? Dal Sassuolo. La stessa squadra che dovremo affrontare sabato prossimo, ancora una volta dopo aver ottenuto il nostro distacco massimo dell’era recente, ancora una volta dopo aver battuto una squadra della Capitale.

Corsi e ricorsi storici. Ma si sa, i parallelismi si nascondono dietro ogni statistica. L’importante è superarli. È arrivato, speriamo, il momento, di abbattere anche questo. Perché di bei viaggi ce ne siamo fatti diversi in questi anni. Per una volta, vorremmo vedere com'è fatta la mèta.


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