Cosa succede quando un calciatore professionista si infortuna in nazionale? Quali possono essere i benefici a cui ha diritto il club che ne detiene il cartellino? Se determinati parametri vengono rispettati, allora si ha diritto a un indennizzo da parte della FIFA.

A tutela delle società esiste una polizza assicurativa introdotta nel 2012, denominata Club Protection Program, che garantisce un risarcimento calcolato attraverso lo stipendio lordo percepito dal calciatore, diviso per 365, e moltiplicato per il periodo di inattività. La condizione affinché la copertura assicurativa entri in funzione, è che il periodo di inattività del tesserato superi i 28 giorni e sia ovviamente comprovato da certificato medico.

Infortunio Osimhen, il Napoli ha diritto a un risarcimento?

Il nigeriano ha riportato una lesione di medio grado del bicipite femorale della coscia destra durante un match amichevole tra la sua nazionale di appartenenza e l’Arabia Saudita del Ct Roberto Mancini. I tempi di recupero si stimano tra le 4 e le 6 settimane, dunque supererebbero i tempi minimi previsti dal regolamento.

L’assicurazione, come specificato dalla FIFA, copre anche gli infortuni riportati durante le partite amichevoli, a condizione che vengano disputate durante le “finestre” indicate e che precedano lo svolgimento di manifestazioni di rilevanza internazionale. Nel caso di Victor la Coppa d’Africa 2024.

Il calcolo per stabilire l’importo del risarcimento è semplice: basta dividere lo stipendio lordo di 5,9 milioni per 365. Il risultato, 16164€, rappresenta la spesa giornaliera del club per godere del suo impiego. Moltiplicati per i probabili giorni di assenza dai campi ci indicano un importo che oscilla da un minimo di 453mila euro, calcolato su 28 giorni di stop, ad un massimo di 679mila euro, ipotizzando 6 settimane fermo ai box.