Termina con una vittoria la trasferta salentina degli azzurri, il risultato dopo la batosta subita contro i rossoneri non era affatto scontato, soprattutto in un campo non facile contro un avversario che in questa stagione è riuscito ad esaltarsi in gran parte dei match contro avversari sulla carta (e in classifica) più forti.

Il disperato bisogno di ritrovare punti poteva essere un ulteriore fattore e, nel complesso, lo è stato vista la grande applicazione tattica e mentale al match da parte dei padroni di casa, a fronte di queste premesse il risultato assume ulteriore importanza, ora sono quattro le vittorie che distanziano il Napoli e il trionfo in campionato. Inoltre, la vittoria di ieri, come ribadito anche da Spalletti, trasmette serenità, senza la quale è impossibile lavorare bene in vista di un match così importante come quello di mercoledì in Champions League. Andiamo dunque ad analizzare com’è maturata la vittoria del Napoli nella sfida al Lecce.

La squadra di Baroni in campo con il 433, Gendrey e Gallo in spinta sulle corsie laterali, Hjulmand da perno in mezzo al campo con Maleh e Gonzalez sulle mezz’ali, in avanti Ceesay prima punta, con Oudin e Di Francesco sulle fasce, esclusione a sorpresa per Strefezza, entrato solamente a 10 minuti dalla fine. In fase di possesso schieramento a centrocampo molto simile agli avversari, con i due terzini alti e il centrale di centrocampo (Hjulmand) a ripiegare tra i due centrali di difesa per costruire, le due mezz’ali molto alte sulla trequarti, in particolare Maleh più volte pericoloso negli inserimenti senza palla. I due esterni offensivi molto stretti, a fungere quasi da trequartisti, a supporto dell’unica punta. In fase difensiva 451, Gonzalez e Maleh più bassi in linea con Hjulmand, linea a 5 con i due esterni offensivi che arretrano, questo proprio per ingabbiare Lobotka con i centrali e non rischiare di andare in inferiorità numerica sull’esterno.

Anche per il Napoli 433 in partenza, con qualche accorgimento rispetto alla gara del Maradona contro il Milan, Raspadori preferito a Simeone e Lozano a prendere il posto di Politano, a centrocampo sul centro sinistra Elmas vince il ballottaggio con Zielinski, in difesa nessun cambio. In fase offensiva le posizioni occupate come detto precedentemente sono simili a quelle avversarie, con la differenza che il Napoli cerca molto di più di aprire il gioco e di conseguenza sia gli esterni offensivi che le mezz’ali agiscono maggiormente sull’esterno che in mezzo al campo, dove invece a scambiare con Lobotka o Raspadori ci pensano soprattutto i due terzini. In fase di non possesso gli esterni offensivi si abbassano, Raspadori rimane alto come unico riferimento e Elmas forma un centrocampo a 2, con Lobotka davanti ai due centrali di difesa, con Anguissa invece incaricato nel recupero alto e quindi nell’uscita sul primo pressing, 40m il baricentro in fase difensiva, dovuto soprattutto alla pressione alta avversaria.

La partita è stata lineare dall’inizio alla fine, come da copione la scelta del Lecce è stata di affidare il pallino del gioco al Napoli, non rinunciando però all’aggressività e il pressing, soprattutto delle corsie laterali, che hanno contraddistinto la stagione giallorossa, infatti il Lecce è quarta in campionato per recuperi sulla trequarti avversaria, seconda per recuperi complessivi, dietro proprio al Napoli. I raddoppi su Kvaratskhelia e Lozano infatti, creati solitamente da un esterno e la mezz’ala presente su quella corsia di campo hanno creato particolari difficoltà in costruzione, rendendo statica la manovra azzurra, infatti del possesso azzurro, il 67% è stato nella propria metà campo, i numeri di Kim e Rrahmani sono significativi in tal senso, infatti erano soprattutto loro a rappresentare gli scarichi disponibili per Lobotka, chiudono il match con 248 palloni toccati complessivi, 92% di precisione. In particolare Di Francesco e Gonzalez sono stati preziosi in pressing, l’italiano ha chiuso il match con il 60% dei contrasti vinti e nessun dribbling subito, oltre ovviamente alla rete del pareggio, il centrocampista spagnolo invece ha terminato il match con il 50% dei contrasti vinti, e una heatmap che evidenzia come la scelta di stare larghi in fase difensiva ha premiato rendendo meno pericolose le incursioni avversarie sul lato sinistro. 

La chiave tattica però che ha fatto girare la partita e ha costretto il Lecce a rintanarsi nella sua area è stata quella di andare in manovra scaricando su Elmas largo a sinistra, creando densità da quel lato e mettendo in grande difficoltà Gendrey che infatti ha chiuso la partita con il 20% di contrasti vinti e 13 possessi persi.

Dopo il pareggio la partita sembrava bloccata, Hjulmand su Lobotka a uomo è stata la chiave del match per Baroni almeno fino alla metà del secondo tempo, per il danese 65 palloni giocati (83% di precisione) e 6 contrasti vinti (su 8), la marcatura a uomo su Lobotka è stato il leitmotiv delle partite stagionali in cui il Napoli ha fatto più fatica, lo slovacco infatti nonostante il 92% di passaggi riusciti e la grande disponibilità in ripiego (80% contrasti vinti), non ha mai trovato spazi per creare pericoli con le sue imbucate giocando sempre spalle alla porta. Con Elmas in campo però il Napoli aveva due giocatori (con Mario Rui) in grado di palleggiare e creare triangoli con uno-due rapidi con la prima punta, o di andare palla al piede a puntare il diretto avversario, e ciò ha mandato il centrocampo avversario in affanno, il macedone autore di una grande prova di maturità ha chiuso con 64 tocchi, il 94% di precisione, e 2 conclusioni di cui una verso lo specchio. 

Man of the match

Il capitano, nel momento del bisogno, non poteva mancare all’appuntamento, e in un approccio complicato alla gara, come se risuonassero ancora in testa i fantasmi del Milan, ha svegliato i suoi prima col gol del vantaggio, e poi chiamando nell’esultanza tutti i membri della panchina. Di Lorenzo che con la rete del vantaggio ha stabilito anche il primato come unico difensore del campionato ad aver segnato almeno 2 gol in Champions e in serie A. Questi i numeri del match, 1 gol, 2 occasioni create, 98 palloni giocati, 81% di precisione, 2 passaggi decisivi, 3 salvataggi, 100% di contrasti vinti e 70% di duelli aerei vinti, 0 dribbling subiti.