Che scivolone, Giuntoli! Il dirigente più in alto, sul lato tecnico, della società più potente in Italia che si lascia andare, ridendo, a dichiarazioni al limite dell'inverosimile. E del ridicolo, anche. Sessiste, soprattutto. Al "Festival dello sport de La Gazzetta dello Sport", è l'ex DS del Napoli il vero mattatore. L'ospite d'onore. Il colpo grosso dell'organizzazione. Dispensando episodi, aneddoti, situazioni, eventi. Una vita da Direttore Sportivo che l'hanno reso quel che è oggi: il migliore in Italia.

Anche se ci sarebbe da dire che lo è diventato, il migliore, soprattutto grazie al Napoli che gli ha dato per 8 anni lo scenario giusto per farsi apprezzare. Senza dimenticare quando De Laurentiis lo andò a prendere al Carpi. Ma questo tutti lo hanno stranamente dimenticato. O hanno cura a ometterlo.

Ma tra un episodio e l'altro, Giuntoli si lascia andare a delle dichiarazioni discutibili: "Un giocatore è come la fidanzata. La porti a casa e ti rendi conto che non sa lavare, cucinare, stirare". Standing ovation. Ci mancava solo il bianco e nero (ah, c'era) e gli anni 20 erano rappresentanti benissimo.

Dopo anni e anni di lotta per la parità dei sessi, un dirigente di una SPA, dinanzi a centinaia di persone, riporta la donna all'anno zero. Applausi a scena aperta anche, purtroppo, dalle tante donne presenti in sala. E nessun media che le abbia minimamente prese in considerazione. Inutile anche dire cosa sarebbe successo in Francia, in Inghilterra, in Spagna. Non vogliamo infierire.

Peccato, perché da noi, a Napoli, siamo abituati a tutt'altro, per molto meno. Non ci aspettiamo dichiarazioni di scuse, non servono. Se non si alzano polveroni, sono inutili. Anche se quando si toccano certi temi le scuse sono sempre inutili. Soprattutto se il modo in cui vengono dette sono addirittura meritevoli di sorrisini.