L'affinità elettiva di Napoli tra squadra e tifosi è il dolmen del campionato, con il resto d'Italia destinato ad assistere meravigliato a prestazioni corali velate solo di un attesa mistica. La premiata ditta di Spalletti distrugge la Cremonese che ha avuto il solo merito di tenere la partita aperta per quasi un'ora prima di perdersi nella burrasca.

Il brulicante difensivismo di Ballardini non ha dato i frutti sperati nel piano partita, malgrado la pretesa di provare ad imbastire azioni offensive mantenendo Afena e Tsajdout a infastidire Kim e Rrahmani, per la verità mai in sofferenza negl'uno contro uno, a censire la contumacia in area di rigore degl'avanti della Cremonese, sebbene i lombardi abbiano avuto l'ardire di non arricciarsi in toto ma sganciare in simultanea i quinti di centrocampo - Sernicola e Vasquez prima, Valeri poi - nei ribaltamenti di fronte per le sparute scorazzate offensive.

Nei primi 15' il centrocampo partenopeo ha vagamente sofferto a macinare gioco e pulire palloni fatto salvo per Lobotka, automa del controllo palla, che gioca una partita copernicana da inno al calcio e riesce nella voluttuosa impresa di trasformare pericoli in vantaggi e remare controvento nei momenti decisivi del match.

In bilico Zielinsky che pattina in una terra di mezzo faticando ad identificare la posizione coerente con le giocate che ha in cascina, spesso fuori tempo o imperfette. Mancato il suo apporto alle punte.

Al minuto 22 scocca l'attimo d'oro di Kvara che scarta il regalo di compleanno. L'attacco si dipana in orizzontale, Lozano mira il fondo e crossa al centro, Osimhen sfiora di testa anticipando Chiriches, la cui traiettoria viene rinviata di testa da Sernicola, incauto a non dare forza alla palla.

Lozano mette al centro il cross per Osimhen. Kvara finisce l'azione in goal.

Il talentuosissimo Giorgiano, con il fiuto degl'assi del calcio, controlla il rimbalzo moscio della palla prima che finisca in corner, sceglie di non crossare subito, riconosce lo spazio per puntare l'avversario e si mette in ritmo: frequenza di passi sul breve, tre tocchi rapidi, anca incurvata a 65° e palla rasoiata di destro sul palo lungo a perforare Carnesecchi. Ennesimo prodigio da Tbilisi con furore, arma letale del Napoli.

Il 2-0 prende le redini dalla caparbietà di Lozano, che traziona a destra, saccheggia palla sulla propria fascia e s'invola verso la porta in uno slalom lento culminato con un bel destro smanacciato da Carnesecchi, che parerà 9 volte a fine incontro. Dal calcio d'angolo scaturiente, la famelica aggressione alla porta di Di Lorenzo e Kim sui due pali, con Osimhen che divora la palla in un nanosecondo e si conferma capocannoniere.

Lozano ruba palla e s'invola verso la porta

Sul tris che demolisce la contesa a favore del Napoli, altra soluzione tattica in itinere che passa sotto traccia con il neo entrato Elmas che si abbassa volutamente a ridosso della difesa. Sulla riconquista di palla fa il cursore, si mette in proprio e parte l'assiale di percorrenza centrale verso l'area avversaria indisturbato, beneficiando della posizione di contrappeso di Anguissa che alleggerisce la pressione. Poi da lustro al suo senso tattico spiccato: frena a ridosso del limite, scarica palla all'indietro sul capitano che fa la sentinella alle spalle di Castagnetti e del quarto di sinistra Cremonese. Di Lorenzo in un ormai famigerato accentramento per tessere gioco, imbuca da regista aggiunto e il Macedone mostra tutta la balistica d'assalto con il destro incrociato e angolato che rompe le mani di Carnesecchi. Palla in buca d'angolo ed all-in per il Napoli.

Di Lorenzo, scodella in area per mandare al tiro Elmas

A ratificare il predominio del gioco del Napoli, la heat map di Osimhen: il centravanti nigeriano in maglia biancorossa ha toccato la palla esclusivamente nella metà campo avversaria, ripiegando solo per dare manforte sui sette calci d'angolo a sfavore.


La squadra finisce per sciorinare un calcio fluido, liscio come sul velluto, sfibrando i nodi allacciati da Ballardini. Nel predominio assodato dei 618 passaggi completati, la squadra ha cumulato un 64% di possesso organico della sfera, con il 56.7% dei duelli vinti e 31 minuti trascorsi nella metà campo Cremonese, esibendo anche una forza d'urto che ha marcato imperituramente 21 partite, creando il vuoto in classifica.

Nell'ennesima serata da mille e una notte il Napoli guadagna tempo per non aspettare tempo sotto l'arcobaleno tricolore, nel Maradona che a tarda sera si accende come un tramonto al crepuscolo che non stanca mai di guardare.