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La Gazzetta dello Sport si sofferma su Scott McTominay che sta trascinando il Napoli.

Napoli ci crede: McTominay cerca di trascinare tutti

“Provaci  ancora Scott. È la richiesta che parte dalla città, dai 50 mila e passa che domani sera riempiranno a festa il Maradona. Ma anche dai milioni di tifosi sparsi nel mondo. Scott McTominay sta diventando una sentenza, un fattore chiave nella volata scudetto. E allora, come normale che sia, anche Antonio Conte domani gli chiederà ancora una volta di guidare i suoi, trascinarli con la sua forza fisica e la sua personalità. E magari di sbloccare ancora al match, come ha abituato Napoli nelle ultime settimane. Prima con l’Empoli – dove poi è arrivata pure la sua prima doppietta italiana, unica del Napoli in questo campionato – e poi a Monza: uno stacco imperioso da tre punti. Da primo posto. Scott è un uomo in missione: centrato sull’obiettivo, infaticabile nelle sue scorribande. E devastante quando affonda. Sabato scorso ha siglato il suo nono gol in campionato, decimo in stagione: mai si era spinto così in alto nella classifica marcatori. Un centrocampista totale, che ha conquistato Napoli ma non solo. Scott ha impressionato tutti, perché come pochi sa spostare gli equilibri. E adesso ha un solo pensiero nella testa: vincere il suo primo campionato della carriera.

Scott McTominay

McTominay: un tuttocampista per il Napoli

 Già, McTominay ha scelto Napoli per vincere. Convinto dal progetto, affascinato dall’idea di poter coronare un altro dei suoi sogni: giocare in Italia. La presenza di Conte in panchina era già una garanzia di grandi ambizioni, ma il campo ha detto anche tanto altro. Antonio ha cambiato il sistema di gioco per lui, ha abbandonato la difesa a tre provata per tutta l’estate pur di trovare un modo per esaltare le sue caratteristiche. E adesso non può fare a meno di lui. Che con umiltà sa destreggiarsi in ogni posizione e in ogni sistema di gioco. Scott è l’ideale mezzala del sistema contiano : un assaltatore d’area che lotta, corre, imposta, recupera palloni e sa calciare anche da fuori. In questo è un po’ un unicum del Napoli, che si affida poco alle conclusioni dalla distanza. McTominay ha giocato fin qui da mezzala, da mediana davanti alla difesa, da seconda punta o sotto punta. E anche da esterno di fascia, come potrebbe accadere ancora domani sera contro il Torino. Perché con Raspadori accanto a Lukaku, gli spazi centrali sono più intasati e allora tocca allo scozzese allargarsi e dare più ampiezza alla manovra. Lo ha fatto benissimo anche contro la Fiorentina, portando via un uomo dal centro del campo e regalando più spazio per giocare in verticale subito sulle punte.

Il graffio dell’andata Scott è una chiave tattica per questo Napoli, ma - come detto - anche un apriscatole fondamentale. Sei delle sue nove reti hanno sbloccato il match, indirizzandolo. Ed è successo anche all’andata a Torino, quando la sua volée mancina fece crollare la resistenza granata, regalando al Napoli una vittoria importantissima. Quella partita, tra l’altro, resterà storica, perché segnò l’ultimo acuto di Kvara in Italia, con l’assist preziosissimo per lo scozzese.

Sogno Da allora è cambiato il mondo, non la posizione del Napoli: primo era l’1 dicembre scorso, primo lo è tornato adesso, trovando nell’uovo di Pasqua la meravigliosa acrobazia di Orsolini che ha steso l’Inter, regalando a Conte e i suoi ragazzi di nuovo il primato, seppure in coabitazione con i nerazzurri. E allora eccoci al rettilineo finale di una stagione che ha rilanciato Napoli e le sue ambizioni: forse a inizio anno nessuno credeva davvero alla possibilità di poter essere in corsa per lo scudetto fino alla fine. Nessuno a parte Scott, l’uomo nuovo che ha scelto Napoli e l’Italia per coronare un sogno: «Sono qui per vincere, non per scattare foto» disse nel video di presentazione. Non erano parole frasi di circostanza. E se il Napoli è lì a lottare per il titolo, lo deve anche ai suoi gol. E al suo modo speciale di essere un trascinatore.


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