Napoli e Milan, questa sera, hanno chiuso un ciclo storico, iniziato con la gara di campionato e finito con il match di ritorno di Champions League. tutto in 17 giorni. Finisce 1 a 1 ma, con l'1 a 0 dell'andata, il Milan si aggiudica il passaggio alla semifinale. Al Maradona cala il sipario tra gli applausi, comunque, dei tifosi presenti, ritornati ad essere i sostenitori di qualche settimana fa.

Un finale che comunque non demerita gli uomini di Spalletti che, in campo, hanno affrontato con maturità, concentrazione e determinazione una partita ardua e insidiosa. Tutti, nessuno escluso. Oggi presente anche Victor Osimhen, il grande assente per infortunio nei precedenti due appuntamenti con i rossoneri e che, presumibilmente, avrebbe dato al destino dei match tutt’altra sorte.

Per gli esclusi della serata, Anguissa e Kim , Spalletti affida i rispettivi ruoli alla struttura fisica di NDombele e alla padronanza di Juan Jesus. Per il resto confermati i titolarissimi con Politano sulla fascia, preferito a Lozano.

Pioli, invece, non cambia nulla, confermando il 4-2-3-1 e con i soliti Diaz, Bennacer, Leao e Giroud, pronti a tormentare la retroguardia azzurra.

Ad arbitrare il polacco Marciniak, che ha diretto, a dicembre, la finale del mondiale in Qatar ma, per l’occasione, non si è reso all’altezza.

Si comincia con grande intensità del Napoli che, in svariate occasioni prova ad impensierire l’estremo difensore rossonero. Ma l’occasione più ghiotta se l’aggiudica il Milan quando, al 22’, Giroud si vede respingere il tiro dal dischetto da Meret, seguito dall’urlo del Maradona.

Al 37esimo l’arbitro si rende protagonista non concedendo, questa volta, un penalty al Napoli per fallo netto subito da Lozano. Marciniak decide che si gioca.

Al 43’ Giroud gela il Maradona. Errore di NDombele che spiana la strada a Leao. Dal limite serve Giroud che compie la più facile delle reti. 1 a 0 e il Milan è in vantaggio.

Un primo tempo caratterizzato da un finale elettrico, con tre ammoniti, Hernandez, Maignan e Di Lorenzo, e gol annullato ad Osimhen per tocco di mano precedente alla conclusione vincente.

Nel secondo tempo la musica non cambia. il Napoli produce gioco, passando da una fascia all’altra ma senza concretizzare. Nemmeno il rigore concesso all’ 81esimo regala al Napoli  e a Kvaratskhelia  la gioia del gol.  

Al 93’ il Napoli raggiunge il meritato pareggio con rete di Osimhen, ma non basta per passare il turno.

Finisce 1 a 1 e anche questa sera, al Napoli, è mancato il risultato contro una squadra che, in Europa, per storia e tradizione, è l’italiana più forte e titolata. Ora presumibilmente assisteremo ad una semifinale di Champions tutta italiana, tra le due milaniste, dove l’Inter affronterà domani sera il Benfica nella partita di ritorno, forte del 2 a 0 dell’andata. Per il Napoli resta il rammarico di non aver portato a compimento un avvenimento già riconosciuto storico e straordinario e che rimanda, comunque, al successo di una brillante stagione coronata ormai dal prossimo trionfo del tricolore.

Per quanto è avvenuto questa sera non possiamo fare altro che ringraziare la capolista per quando di bello, a prescindere, ci sta regalando.