header logo
Ponte Napoli-Cancello
Ponte Napoli-Cancello

In Italia ci sono diverse opere infrastrutturali, tra cui spicca la costruzione della linea ad alta velocità tra Napoli e Bari: ne parla il Mattino in edicola.

Napoli-Bari:un'opera complessa

 

Non c’è solo il ponte sullo Stretto. Tra gli interventi infrastrutturali da cui passeranno le prospettive di sviluppo del Mezzogiorno l’Alta velocità-Alta capacità ferroviaria Napoli-Bari costituisce una delle voci di maggiore impatto. Lo certifica lo studio Svimez-Rfi secondo il quale, una volta a regime, la nuova tratta determinerà un valore aggiunto pari a 4,4 miliardi di euro e 62mila posti di lavoro come ricaduta in termini economici. L’analisi è parte integrante del Rapporto Svimez «Economia e società del Mezzogiorno-Competitività e coesione: il tempo delle politiche» che sarà presentato ufficialmente domani a Roma. «Con la realizzazione della nuova linea Napoli-Bari - ha detto l’ad e direttore generale Rfi Gianpiero Strisciuglio - tracciamo una rotta per supportare il rilancio del Mezzogiorno. L’impegno di Rfi è teso a cambiare le abitudini di mobilità e a dare un impulso decisivo per le economie locali.

Un valore che si concretizza non solo nella creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche nella spinta allo shift modale in linea con gli obiettivi cli- matici europei». Un investimento, insomma, di oltre 6 miliardi di euro che si conferma quale asset strategico nel piano di Fs per la modernizzazione della rete infrastrutturale e nella velocizzazione dei collegamenti. «L’analisi svolta in collaborazione con Rfi - ha evidenziato Luca Bianchi, direttore generale Svimez - fa emergere il potenziale trasformativo di un intervento che mette in connessione due regioni tra le più dinamiche del Mezzogiorno. Questi progetti contribuiscono a un nuovo modello di sviluppo, in grado di coniugare crescita dei territori, valorizzazione delle competenze e sostenibilità». E che la voce infrastrutture costituisca uno degli elementi qualificanti della capacità operativa, gestionale e di programmazione del Paese lo ha ribadito solo qualche giorno fa lo stesso ad di Rfi parlando all’assemblea di Anceferr: «Abbiamo centrato tutti gli obiettivi finora previsti dal Pnrr - ha detto Strisciuglio, da maggio 2023 alla guida della controllata Fs - Abbiamo circa 400 cantieri attivi sul Pnrr, ne facciamo circa 1000 ogni giorno, abbiamo speso più di 10 miliardi dei circa 22 previsti dal Pnrr».

Napoli

Napoli-Bari: l'investimento complessivo

Nel dettaglio, la nuova linea Alta velocità/Alta capacità Napoli-Bari, dall’investimento complessivo di oltre 6 miliardi di euro, ha un impatto diretto e indiretto sul valore aggiunto di oltre 3,9 miliardi di euro, con circa 53mila posti di lavoro a tempo pieno generati. Considerando anche gli effetti indotti, il valore aggiunto attivato dal progetto sale a 4,4 miliardi, con un impatto occupazionale di 62mila addetti. I settori maggiormente interessati sono l’ingegneria civile, i servizi legati alla progetta- zione, le altre costruzioni, la fabbricazione di prodotti in metallo e i servizi di vendita all’ingrosso. Il programma di investimenti prevede la realizzazione di una nuova linea a doppio binario tra Napoli e Foggia, con maggiore capacità di trasporto e velocità di 200-250 km/h, che consentirà una riduzione significativa dei tempi di percorrenza per i viaggiatori: due ore tra Napoli e Bari, tre ore tra Roma e Bari e quattro ore tra Roma e Lecce/Taranto. Il completamento dell’opera è previsto entro il 2028. In conseguenza dello shift modale, si stima una riduzione delle emissioni medie annue di circa 141mila tonnellate di Co2, equivalenti alle emissioni di 638mila camion che oggi percorrono la tratta Napoli–Bari: insomma, una rivoluzione nelle direttrici di collegamento oggi ancora troppo sbilanciate sul sistema stradale su gomma. Per le merci sarà inoltre migliorata l’accessibilità agli impianti presenti nel Casertano che possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Libro Bianco dei Trasporti dell’Ue: tra- sferire cioè entro il 2030 il 30% del traffico merci oltre i 300 km dalla gomma al ferro e il 50% entro il 2050.

Uno dei punti di forza del progetto riguarda la realizzazione di un Hub specifico nelle aree interne tra Campania e Puglia: la stazione Hirpinia, in posizione equidistante tra le due maggiori aree metropolitane del Mezzogiorno continentale, in prossimità di cinque aree industriali e della Valle Ufita – qualificata come Zes - e a servizio del- le province di Avellino, Benevento, Foggia e Potenza. L’infrastruttura intermodale strada-ferro lungo la linea Av/Ac si connette con la rete autostradale (casello dell’A16 di Grottaminarda) lungo il corridoio definito «ScanMed» (Scandinavo-Mediterraneo) che nella strategia europea TenT (Trans European Network-transport) è ritenuto fondamentale per lo sviluppo delle direttrici Tirrenica e Adriatica oltre che delle diagonali/trasversali meridionali Napoli-Bari, Battipaglia-Taranto e Gioia Tauro-Taranto. La progettazione del polo logistico Hirpinia può contare su 30 milioni di euro grazie ai fondi Pnrr, tempo previsto per il completamento entro il 2030.

Ed è proprio il tema dello sviluppo degli assi trasversali a costituire uno dei punti qualificanti della strategia di ammodernamento su cui è concentrata l’attenzione di Rfi, società della galassia Fs. Le trasversali sono linee che collegano le regioni in direzione diagonale, migliorando la connettività e riducendo i tempi di viaggio. Alcune delle principali rotte, oltre alla Napoli-Bari sono la Roma-Ancona (obiettivo tempo di percorrenza 2 ore e 30 minuti); la Roma-Pescara (circa 80 minuti); la cosiddetta Pontremolese tra Parma-La Spezia. Gli investimenti per il potenziamento delle trasversali ferroviarie sono significativi e provengono da diverse fonti. Uno dei principali canali di finanziamento è il Pnrr che ha assegnato 23,8 miliardi di eu- ro per vari progetti ferroviari, incluse nuove trasversali come Orte-Falconara e Roma-Pescara. Inoltre, la capofila Fs guidata dall’ad Stefano Donnarumma ha recentemente ottenuto 350 milioni di euro di risorse da cinque istituti di credito per coprire investimenti a medio-lungo termine. Il prossimo 12 dicembre la presentazione del piano strategico del gruppo 2025-2029.

 

 


💬 Commenti