Napoli-Torino, le pagelle: Napoli capolista in solitaria

Si è conclusa Napoli-Torino, partita valevole per la trentaquattresima giornata della Serie A 2024-2025. Gli azzurri hanno trionfato 2-0, andando a +3 sull'Inter.
Napoli-Torino, i voti degli azzurri

Di seguito i voti degli azzurri.
Meret: 6. Di fatto uno spettatore non pagante, porta a caso l'ennesimo clean sheet della stagione. Ancora per una settimana, è il guardiano della porta meno battuta d'Europa.
Di Lorenzo: 6,5. La pressione sugli azzurri è palpabile e la vera incognita è l'approccio. Manifesto della mentalità d'una squadra in crescita costante, gioca una gara propositiva ed è sua l'ottima palla che precede l'assist di Anguissa.
Buongiorno: 6,5. I suoi anticipi perfetti trascinano non solo la squadra, ma l'intero stadio. Proprio in una delle sue discese sente tirare: è l'unica nota negativa della serata. E non è una piccolezza. (Dal 65' Rafa Marin: 6).
Rrahmani: 6,5. Gara pressoché perfetta la sua, senza smuoversi d'un centimetro dirigendo la linea difensiva azzurra. Alla luce delle numerose assenze di Buongiorno, definirlo leader assoluto della difesa azzurra non è assolutamente azzardato. Miglior difensore della Serie A per rendimento.
Olivera: 6. Inizialmente si pensava dovesse partire nella coppia centrale, invece forma nel suo ruolo un'asse inedita con Spinazzola funziona e contestualmente spegne le poche, velleitarie iniziative della squadra ospite. (Dall'85' Raspadori: SV).
McTominay: 8. Alla vigilia si prospettava un Napoli con due punte, poi la notizia dell'influenza di Raspadori. Scusate, ma il Napoli non gioca sempre con due punte? Già, perché a Lukaku ne affianca una che gioca a tutto campo. Prende calcioni nella sua area, sgomita a centrocampo e conclude in quella avversaria. E di reti ne ha solo una in meno del belga. Una forza della natura che trascina il Napoli a +3, a quattro giornate dal termine.
Lobotka: 6. Partita di gestione per il Napoli, sale in cattedra il regista slovacco in tutta la sua grazia. Sperando non sia nulla di grave, quando ha la palla tra i piedi la netta sensazione è che gestire le partite con uno come lui in campo diventi una formalità. (Dall'85' Gilmour: SV).
Anguissa: 6,5. Ebbri degli inserimenti diabolici del suo compagno scozzese, ci si dimentica della sua personalissima rivincita. Non c'è più spazio per il giocatore dominante ma a volte lezioso e superficiale. Ora Frank è un giocatore maturo. Superiore e a tratti ingiocabile nelle sue lunghe leve, ma dalle giocate sempre funzionali. (Dal 58' Billing: 6).
Politano: 6,5. Da quel lato, al Maradona, non è una novità che lasci partire cross mortiferi. Nelle gare in cui ha maggiori possibilità di esprimersi, lascia sempre il segno. Un'ala che, al servizio della maglia azzurra, ha saputo reinventarsi esterno di centrocampo. Encomiabile.
Lukaku: 6. Solita gara ricca di calcioni e metri guadagnati dal gigante belga, positiva in tutto il suo sacrificio e colma di grinta nella sua pressione forsennata. (Dall'85' Simeone: SV)
Spinazzola: 6,5. Qualcuno avrà rumoreggiato nel prepartita, vedendolo preferito ancora una volta agli illustri Ngonge e Okafor. Come se non avesse dimostrato abbastanza nelle ultime uscite, ove ha messo in luce una certa predisposizione per l'uno contro uno. Ed è un'arma in più anche in fase di non possesso.
Conte: 7. “Dobbiamo restare attaccati come gatti”, tuonava dopo la gara contro l'Inter. Col sorriso di chi sapeva già tutto. Parla di prodigio, sposta la pressione dalle teste dei ragazzi e soprattutto indovina la partita contro l'avversario più complicato di questo finale di campionato, senza soffrire per neanche un secondo. Questa squadra non ha gli automatismi dell'Inter e sarebbe assurdo pretendere anche solo un quarto di ciò che fa un gruppo collaudato come quello nerazzurro. Fa poche cose e le fa bene, con umiltà e compattezza. E, citando Johan Cruijff:
“Giocare a calcio è semplice, ma giocare un calcio semplice è la cosa più difficile”.
Napoli-Torino, i voti dei granata

Di seguito i voti degli uomini di Vanoli.
Milinkovic-Savic: 6. Incolpevole in occasione delle due reti subite da McTominay, apprezzabili invece le sue sempre coraggiose uscite sino ai confini della sua area di rigore.
Biraghi: 5,5. Fuori dai piani della Viola da un po', ha ritrovato fiducia e minuti in maglia granata. Appare però decisamente spaesato in pasto alle iniziative bellicose degli esterni azzurri. (Dal 59' Lazaro: 6).
Coco: 5,5. Tra i più chiacchierati della vigilia, avrebbe addirittura dovuto saltare la gara contro gli azzurri in caso di rinvio della partita contro l'Udinese. Dopo un avvio straordinario, la sua stagione si è appiattita come per tutti i suoi compagni. (Dal 68' Karamoh: 6).
Masina: 5. Terzino da poco reinventato centrale difensivo, non riesce mai a prendere le misure. Nella sciagurata difesa a 5 di Vanoli, probabilmente il peggiore dei centrali. (Dall'85' Walukiewicz: SV).
Maripan: 5,5. Pescato dal Monaco, poteva essere la pedina che non t'aspetti, il salto di qualità tanto agognato dai tifosi granata doveva passare anche da lui. Invece, è tristemente conforme alla media dei suoi compagni di squadra.
Pedersen: 5,5. Ennesimo rimpiazzo low cost dell'incorreggibile presidente Cairo, a lui l'arduo compito a inizio stagione di sostituire uno straripante Bellanova. Ad occhio e croce non è andata bene…
Casadei: 5,5. Il suo ritorno a casa dopo l'esperienza altalenante al Chelsea è stato pressoché positivo, ma oggi gli toccava prendere un calciatore fuori dalla media. McTominay si porta via la sua figura e, contestualmente, la sua sufficienza in occasione del secondo gol.
Tameze: 5,5. Chiamato a sostituire il miglior giocatore della sua squadra, su di lui pende sin dal primo minuto l'ingenerosa onta del paragone. Fa rimpiangere il suo compagno, la sua partita dura appena un tempo. (Dal 46' Ilic: 6).
Linetty: 6,5. Onesto mestierante con la fascia da capitano sul braccio, si destreggia in qualche giocata di fino senza riuscire però a cambiare l'inerzia della partita. (Dal 59' Vlasic: 6).
Elmas: 6. Il terzo miglior marcatore dell'anno del terzo Scudetto azzurro torna a casa in quella che potrebbe essere la serata più importante della stagione. Una partita complicata per lui, innescato poche ma non sbaglia mai la giocata.
Adams: 5,5. Ha sui piedi la palla per giocare un brutto scherzo al Napoli, ma la spara in curva. Non era facile, ma in certe occasioni bisogna farsi trovare pronti. Perché non sai quando torneranno palloni del genere contro avversari d'un certo tipo.
Vanoli: 5. La formazione lascia poco da interpretare: l'idea era quella di barricarsi a più non posso, mandando in difficoltà la squadra di Conte con un baricentro basso. Scesi in campo senza troppa convinzione, i granata subiscono subito la rete di McTominay e provano leziosamente a cambiare la partita con una manovra leziosa e prevedibile. Il raddoppio dello scozzese chiude la partita nel primo tempo, per una squadra mai realmente pericolosa e che pare sia andata in campo senza troppe pretese, adagiandosi sul sicuro scenario di classifica.