Il Sacrificio del Cervo Sacro (di De Laurentiis)
Il Napoli, nella figura di Aurelio De Laurentiis, ha praticamente rinunciato alla possibilità di raddrizzare una stagione ingaggiando Walter Mazzarri al posto di Igor Tudor e tappando buchi nella sessione invernale di calciomercato con prestiti su prestiti, quando aveva già accordi con società e calciatori di ben altro calibro.
La scelta di De Laurentiis: lungimiranza o follia?
La scelta - anzi, NON scelta - di Aurelio De Laurentiis potrebbe rivelarsi giusta qualora sulla panchina del Napoli, da maggio, si siederà uno tra Antonio Conte, Gian Piero Gasperini o Vincenzo Italiano. Il primo, per la possibilità di tornare subito in quel condominio di spallettiana memoria, dal quale il Napoli si è lanciato la scorsa estate e nemmeno ha provato a risalire; i secondi, per aprire un ciclo di medio-lungo termine e ridonare linfa a un progetto naufragato.
Diversamente, invece, il sacrificio di un'intera stagione sarebbe stato vano. Inutile, sotto tutti i punti di vista. Meglio impegnarsi 18 mesi con Tudor, agguantare la Champions (in scioltezza, perché il materiale umano azzurro è di primissimo pelo in Serie A) e rimandare la costruzione di un progetto di un anno, anziché ritrovarsi poi a maggio senza coppe e senza la benché minima idea di cosa farne del futuro.
Tra due settimane circa, Aurelio De Laurentiis sarà costretto a svelare le proprie carte: incidente di percorso, o insana follia? Un'indicazione arriverà in primis dalla scelta dell'allenatore, poi dal mercato. Inutile dire che, in qualsiasi caso, il giudice supremo sarà sempre e soltanto il campo.
Ma se le avvisaglie saranno come quelle della scorsa estate... Aurelio avvisato, mezzo salvato.