Il nome di Pietro Accardi è tra i più accreditati del panorama calcistico italiano: tra gli addetti ai lavori, il D.S. quarantenne dell'Empoli viene indicato come l'astro nascente della nuova generazione di dirigenti calcistici.

A buona ragione, perché, a dispetto del dato anagrafico, è da sette anni al timone dell'area tecnica dell'Empoli, una piazza calcistica d'avanguardia, consolidatasi negli ultimi dieci anni, e diventata, a dispetto di un bacino d'utenza più che provinciale, una delle realtà di riferimento del calcio italiano.

Nel calcio cerchiamo continuamente modelli da cui prendere qualcosa e per lavorare in maniera corretta; bisogna imparare e da quelle parti c'è possibilità di vedere come si fa calcio. Lì di spunti su come fare calcio e di una visione futura se ne possono trovare tanti.

Luciano Spalletti

Pietro Accardi è un'intuizione di Fabrizio Corsi. Il presidente dell'Empoli lo ha dapprima affiancato allo storico direttore Marcello Carli, per poi promuoverlo, sin da subito, a responsabile dell'area sportiva del club. Una rapida ascesa, in un club che, se da un lato può confrontarsi con le annate sportive senza particolari assilli in tema di risultati, dall'altro fonda le proprie fortune sulla riuscita delle intuizioni dei propri dirigenti.

L'Empoli è un punto di riferimento per la storica capacità di agire sul mercato dei talenti emergenti. Sotto la gestione Accardi, sono stati acquistati, tra gli altri, capitan Di Lorenzo, Bennacer (strappato dall'Academy dell'Arsenal), Krunic, Provedel, Caputo, Terracciano, Frattesi e Dimarco (in prestito), Bajrami, Casale, Vicario, Nikolau, Parisi, Samuele Ricci, Viti.

Calciatori, tutti, che sono passati per Empoli e che da lì hanno preso il volo verso palcoscenici importanti, o in ogni caso, verso ottime annate in Serie A. A testimonianza della bontà del progetto, della visione della proprietà e, per l'appunto, della capacità dell'area tecnica di identificare profili corretti, ben inquadrati tatticamente e tecnicamente, capaci di generare plusvalore.

Insomma, per Accardi parlano i fatti. Il suo è il perfetto identikit per il Napoli di De Laurentiis; dirigente giovane, con esperienza e 'gavetta' in società che ha portato ad emergere, con fame e voglia di emergere.

Gli ingredienti sembrano ispirarsi proprio alla scelta che, otto anni fa, fu fatta con l'allora D.S. del Carpi, quel Cristiano Giuntoli che oggi pare essere sul punto di salutare e che Accardi verrebbe a sostituire.

Accardi si troverebbe a beneficiare di una società, in ogni caso, ben assestata; verrebbe a guidare una macchina ben rodata, sulla falsariga di quanto già accaduto ad Empoli. D'altronde, fatte le debite proporzioni, raccoglierebbe un'eredità importante così come successo in Toscana.

Lorenzo Tonelli, ex difensore di Empoli e Napoli, di ritorno in Toscana, proprio dopo l'esperienza napoletana, confessò di aver trovato un club molto più organizzato rispetto a quello che aveva lasciato qualche anno prima. L'impronta del D.S. s'è vista, anche e soprattutto nella rinnovata capacità di attingere dal settore giovanile azzurro, storico fiore all'occhiello del club toscano.

La promozione in prima squadra di Tommaso Baldanzi, vero craque italiano, classe 2003, la si deve proprio alla volontà dell'area sportiva di anticipare le tappe, evitando la corte di molti club di serie B, intenzionati a prenderlo per fargli fare le ossa.

Se dovesse concretizzarsi l'addio di Giuntoli, Accardi rappresenterebbe il suo erede naturale. A Napoli ritroverebbe Spalletti, da sempre vicino umanamente e calcisticamente alle sorti dell'Empoli; un suo arrivo metterebbe fine, con ogni probabilità, anche alla questione allenatore, sancendo rinnovo e prolungamento di Spalletti e del suo staff, anch'essi figli calcistici della cittadina toscana.

Accardi, inoltre, lavorerebbe in sinergia con l'area scouting di Maurizio Micheli, che potrebbe guidare una struttura autonoma, insieme con Leonardo Mantovani e Nicolò De Cobelli, al fine di preservare la continuità, anche di rapporti e di accreditamenti internazionali, necessari ad una dimensione di diverso cabotaggio.

A corredo di ciò, i rapporti ottimi di ADL con il presidente Corsi e l'indubbio fascino che la prospettiva di venire a guidare i neo-campioni d'Italia esercita per chiunque raccontano di un matrimonio destinato a compiersi senza particolari complicazioni. Ad Empoli, pare, sia pronto a tornare Marcello Carli.