Marco Bucciantini
Marco Bucciantini

Marco Bucciantini, illustre firma del panorama giornalistico italiano, è intervenuto ai microfoni di Napoli Network nel corso della trasmissione Napoli NeTALK!, in onda ogni settimana sui nostri canali social e video. Condotta da Armando Coppola e con la partecipazione di Emanuele Pugliese e Toni Azzurri. Di seguito, l'intervento integrale del collega.

Un Napoli che subisce così tanto il gioco degli avversari, può arrivare fino in fondo per lo Scudetto?

Conte esulta Napoli-Como 3-1
Antonio Conte

“Ora si vuole vedere di più di ciò che può dare il Napoli, che per dare questo qualcosa in più dovrebbe perderne in efficacia. L’obiettivo di Conte è cercare di migliorare: quanto fatto finora può bastare in questo avvio, ma se vuoi avere ambizioni superiori la squadra deve crescere e la crescita passa anche dalla solidità: e questo il Napoli lo ha già raggiunto.

“Faccio fatica ad entrare nelle categorie che possono essere nel giornalismo sportivo come quelle di giochista e risultatista. Queste categorie ti rendono ottuso perché ti precludono di capire ciò che accade in campo. Ogni allenatore vuole vedere quanto più possibile da una squadra e credo che anche Conte voglia questo. L’importante è che per il momento ciò che riesce a fare la squadra sia sufficiente per il risultato: al momento lo è perché la squadra gioca insieme e fa una grande fase di sofferenza; che non sempre corrisponde ad una fase difensiva: a mio avviso il Napoli ha subito troppi tiri con Cagliari e Como.

Quello vuol dire che soffri bene, ma non difendi benissimo. In campo sei compatto, poi hai qualità ed ogni gara che passa acquisti conoscenza. Non voglio essere “risultatista”, voglio essere “serista” perché il Napoli deve tornare ad essere una squadra credibile. L’anno scorso faceva buone parti di gara, poi subiva un gol e si sfarinava e così è stato fino a Verona.

Ora il Napoli è tornato serio e pian piano ci metterà più qualità, perché non si tratta di una scelta, ma stai dando tutto quello che puoi. Già con un Lukaku migliore, ad Empoli saresti andato molto meglio: per me il belga è il vero margine di miglioramento di questa squadra. Lukaku ha giocato male perché è entrato in condizione per i carichi di lavoro che ha avuto in queste due settimane”.

Escluso Lukaku, chi è il calciatore più “contiano” di questo Napoli?

“Che vuol dire essere Contiani? La prima Juventus di Conte giocava bene a calcio, pur mancando di estrema qualità davanti, poiché non aveva un fuoriclasse che poteva indirizzare le partite. Conte ha sempre fatto dare il massimo alle proprie squadre, forse solo con l’Inter non c’è stato un gioco così corale. Storicamente, le squadre di Conte attaccano tanto ed insieme, non sono speculari in campo e battagliano dappertutto.

Contiano è Darmian all’Inter, oppure Kantè al Chelsea. Forse, in questo momento, si potrebbe dire Politano, ma comunque Politano ha vinto uno scudetto, ma sta interpretando ogni partita come se fosse l’ultima battaglia della vita. Contiano come capacità di imprimere forza alla partita è anche Buongiorno. In questo momento i giocatori più in sintonia con Conte sono Politano e Buongiorno".

In cosa deve migliorare il Napoli per produrre di più in fase offensiva?

Kvaratskhelia esulta dopo il rigore segnato a Empoli.
Kvaratskhelia esulta dopo il gol all'Empoli

“Il Napoli deve migliorare nella metà campo avversaria, cose che le squadre di Conte riescono invece storicamente a fare. Attualmente McTominay ti dà energia alla squadra e questo però ti ha fatto ripensare un po’ allo schieramento del Napoli. Conte così va a scoprire qualcosa di nuovo.

Sicuramente Lukaku ti aiuta a ricevere palla per poi girarla verso la porta: in quell’attimo, il belga ha sempre spaccato le partite e questa situazione può esaltare McTominay che è il più vicino a lui. Se Lukaku riesce a trovare la velocità nell’esecuzione del suo consueto movimento, si velocizza tutta l’azione. Lo stesso Politano può beneficiarne ,anche se lui fa una partita indipendente.

Chi può esplodere, oltre a McTominay, è Kvaratskhelia. E se offensivamente si migliora, allora il Napoli vedrà un sensibile cambiamento. Diversamente, il Napoli dovrà puntare a dominare la partita senza palla.

Con i cinque cambi a partita anche le piccole sono cresciute nell’intensità e con questi avversari devi capire che se non riesci ad abbassarli con la palla devi farli scemare da soli ed arrivare a questo punto con pochi danni, come è successo contro il Como.

Questa squadra sicuramente migliorerà: come fai a non migliorare vedendo una squadra che vince nonostante gli attaccanti ad Empoli abbiano tenuto pochissimo il pallone?

Il rendimento di Buongiorno sta migliorando anche Rrahmani, così come è successo con Kim. Se sente leadership, sbaglia poco. Lui è un soldato semplice che non ti fa vincere il campionato, ma ti aiuta nella costruzione di una squadra di valore”.

A proposito di Buongiorno, il suo impatto è stato devastante. L'ex granata ricorda un po' Kim?

“Ho definito Buongiorno come l’acquisto più importante dell’estate, ne ero sicuro sin dall’inizio. È da due anni che è in crescita. Ha una capacità di andare subito in condizione.

Lui è stato senz’altro esaltato da Ivan Juric e rappresenta il miglior lascito del croato al Torino: ha fatto crescere il difensore piemontese facendolo correre a tutto campo e ha fatto incassare 40 milioni a Cairo.

Kim non rubava più l’occhio rispetto a Buongiorno, ma nel modo di difendere di Spalletti era più visibile perché anticipava a metà campo: il coreano inoltre ha pagato anche l’effetto sorpresa perché nessuno si aspettava che rendesse così dopo Koulibaly. Buongiorno è perfetto in questo momento, è solamente meno appariscente perché il Napoli difende più basso. È capace di stare 95 minuti dentro la partita, non perde un pallone, sa giocare il pallone, ma migliorerà ancora. Per ora è l’acquisto che ha spostato di più in Serie A”.

Tommaso Bianchini ha dichiarato di voler portare il Napoli tra i top 10 team europei: quanto di questa crescita passa attraverso la costruzione dello stadio?

“Per crescere come brand e per entrare tra i primi 10 club del mondo, lo stadio è necessario. Per arrivare in questa ristretta fascia serve anche con la continuità sportiva, che il Napoli storicamente ha avuto. Oltre a questo, serve una società solida e anche questo il Napoli lo ha: quante società nel mondo hanno una proprietà che ha garantito, senza debiti, i risultati ottenuti da Aurelio De Laurentiis?

Per fare però delle infrastrutture, De Laurentiis da solo non ce la può fare perché in Italia gli stadi li fa la politica. A Milano e Roma i passi in avanti praticamente non ci sono, nonostante si parli di stadi nuovi da anni. In Italia abbiamo il mito del monumento, ma in realtà lo stadio è un’infrastruttura, come a conti fatti lo è una strada.

Gli stadi in Italia li fa la politica, ribadisco, e questo fa anche scappare le proprietà straniere che sono attratte dalle possibilità di realizzarne uno e che poi scappano quando non riescono a farlo.

Se De Laurentiis non dovesse fare lo stadio, non gliene si può fare una colpa”.

EURO 2032 non è tanto lontano, soprattutto considerando i tempi biblici della nostra burocrazia. Questa è l'ultima occasione per avere impianti almeno decenti in Italia?

“Lo scorso anno si giocarono delle semifinali europee e solamente negli stadi italiani i tifosi si presero l’acqua. Questa è una vergogna per un Paese che è nel G8 e che fa del calcio lo sport e la cultura nazionale.

Gli stadi devono non solo essere migliori, ma devono essere di proprietà delle società di calcio e non dei comuni. Il calcio è caro e non può essere fatto dai comuni, ma la politica non si disfa degli stadi perché comunque cerca di avere il consenso della comunità: questo, però, è un segno di arretratezza di un Paese”.

Riguarda tutta la puntata andata in onda martedì 22 ottobre 2024 sul nostro canale YouTube.


💬 Commenti