Serie A, Napoli-Monza: l'analisi tattica del match
Un incontro di notevole importanza per entrambe le squadre, con gli azzurri alla ricerca di punti pesanti per consolidare la loro posizione nella parte alta della classifica
Dopo la convincente prova contro il Palermo in Coppa Italia, il Napoli si rituffa in campionato con l'obiettivo di tornare alla vittoria e dare continuità ai risultati positivi dell'ultimo periodo. L'avversario di turno sarà il Monza di mister Alessandro Nesta. Un incontro di notevole importanza per entrambe le squadre, con gli azzurri alla ricerca di punti pesanti per consolidare la loro posizione nella parte alta della classifica di Serie A, al cospetto dei brianzoli che proveranno ad allontanarsi dalla zona retrocessione.
Napoli-Monza: le probabili formazioni
NAPOLI (4-3-3): Caprile; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. All. Conte.
Antonio Conte è deciso a continuare sulla strada del 4-3-3/4-2-3-1, proponendo quasi sicuramente gli stessi interpreti scesi in campo a Torino. Scott McTominay sarà regolarmente tra gli undici titolari. Lo scozzese è già diventato un elemento imprescindibile: il suo apporto tattico è fondamentale per mantenere l'equilibrio della squadra, soprattutto in situazioni di transizione da difesa ad attacco. Oltre il supporto a Lukaku durante le azioni offensive, l'ex Manchester United è in grado di sostenere il duo Lobotka-Anguissa in mezzo al campo, contribuendo a creare un solido blocco difensivo.
MONZA (3-4-2-1): Turati; Izzo, Pablo Marì, Carboni; Pedro Pereira, Pessina, Bondo (Bianco); Kyriakopoulos; Maldini, Caprari; Djuric. All. Nesta.
Un unico ballottaggio in mezzo al campo tra Bondo e Bianco. La scelta dipende dalle caratteristiche del profilo che Nesta desidera avere in questa partita, se uno con maggiore corsa e dinamismo come il primo, o uno con inserimenti e pulizia di gioco come il secondo. Capitan Pessina dovrebbe agire regolarmente nei due di centrocampo, ma le ultimissime indiscrezioni raccontano di un possibile impiego da trequartista al posto di Caprari. Una mossa più conservativa. Assenti Dany Mota e Petagna, mentre Birindelli rientra nella lista dei convocati.
Napoli-Monza: l'analisi dell’avversario
Con modulo 3-4-2-1, la costruzione bassa del Monza avviene con il braccetto destro (Izzo) ed il centrale difensivo (Marì) disposti ai lati del portiere in area di rigore. Nel frattempo, il braccetto sinistro (Carboni) si alza sulla linea degli altri due mediani, pronto a scattare attaccando lo spazio in avanti quando il pallone si stacca dai piedi del numero 1. Lo sviluppo della manovra varia dal lancio diretto verso Djuric, all'abbassamento di uno dei due mediani (per giocare di sponda), con l'altro che si alza.
La costruzione media, invece, resta sempre 3+2, con i tre centrali ed uno o entrambi i mediani che vengono a giocare incontro. Il gioco del Monza si basa su diverse situazioni di gioco, tra cui la palla diretta sul fisico attaccante Milan Djuric. Questa mossa è spesso utilizzata nella speranza di sfruttare la sua grande statura e le sue capacità di difesa del pallone e di sponde, che favorisce lo sviluppo del gioco con un successivo scarico sulle zone esterne, da attaccare per andare al cross con i trequartisti o con i terzini in sovrapposizione. Un’altra uscita provata di frequente prevede il filtrante diretto verso uno dei trequartisti, che nel frattempo abbassa la proprio posizione (movimento tipico di Daniel Maldini) e crea spazi alle spalle per i possibili inserimenti di centrocampisti (occhio a Bianco) o terzini.
Nella fase di non possesso, la disposizione tattica si trasforma per adattarsi alle esigenze difensive della squadra. Inizialmente, si parte con il 5-2-3 o 5-3-2, con gli uomini del reparto avanzato in pressing sui costruttori avversari in conduzione. Con lo sviluppo dell'azione a sfavore, i due trequartisti Caprari e Maldini abbassano la loro posizione diventando centrocampisti di fascia, formando un 5-4-1 molto compatto in zona centrale. Sulla costruzione bassa con inizio azione dal portiere, invece, troviamo Djuric e Caprari che si piazzano al limite dell'area, con Maldini in marcatura sul play. Sull'eventuale secondo mediano si alza un altro centrocampista.
Napoli-Monza: il piano gara di Antonio Conte
Antonio Conte è un tecnico in grande evoluzione dal punto di vista tattico. Durante la pausa si è aggiornato molto, soprattutto dal punto di vista delle costruzioni di gioco. Ha dimostrato di essere un coach versatile, in grado di adattare il suo stile calcistico alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Che sia difesa a tre o a quattro, l’approccio rimane sostanzialmente lo stesso. Le principali variazioni riguardano la fase di possesso, che ora si sviluppa maggiormente in zona centrale con la formazione di tre quadrilaterali (2+2+2), mentre in fase difensiva la linea è a 4 invece che a 5.
In partita, gli azzurri sviluppano il gioco in tanti modi: contro il Palermo, ad esempio, il modulo di base era il 4-2-3-1, ma la costruzione avveniva con un 3-3-2-2, con un centrocampista che si abbassava in mezzo ai centrali. Situazione già vista con Anguissa contro la Juventus. La scelta del modulo di gioco resta soltanto un argomento di discussione per tifosi e giornalisti, perché grazie alla sua esperienza, Antonio Conte è riuscito a creare un Napoli dinamico, flessibile, imprevedibile e difficile da affrontare, poiché capace di cambiare spartito in qualsiasi momento della gara. Inoltre, la sua capacità di gestire il gruppo e motivare i giocatori, ha contribuito a creare un'unità coesa e determinata.
In vista della partita odierna, gli azzurri sanno che avranno dalla loro il controllo del gioco e del possesso palla per gran parte dei minuti. Il Monza non effettua un pressing in alto, ma preferisce attendere gli avversari nella propria metà campo con un blocco di 4 centrocampisti abbastanza compatto centralmente. Durante gli allenamenti, Conte ha provato diverse situazioni per scardinare il muro brianzolo: una delle più ripetute prevede l’uscita per vie laterali (ci sarà spazio), con i difensori centrali in conduzione fino a metà campo, con successivo scarico del pallone sui terzini e seguente filtrante su Lukaku o McTominay. Rispetto alle scorse settimane, con tutti i calciatori offensivi (particolarmente Lukaku) si sta lavorando anche sugli inserimenti improvvisi e sull’attacco alla profondità. Sotto questo punto di vista qualcosa potrebbe vedersi già stasera, considerata la staticità della linea difensiva a 5 degli ospiti con orientamento fisso sul pallone. Tutto il lavoro verrà perfezionato in previsione di Napoli-Como, una gara che potrebbe regalare grossi benefici agli azzurri proprio su questi aspetti di gioco.