Si è conclusa finalmente l'interminabile sessione estiva di calciomercato, dove il Napoli è stata una delle protagoniste portando a casa ben sette innesti per un valore complessivo che supera i 160 milioni investiti. Tra l'altro, la società di De Laurentiis è la seconda squadra d'Europa per saldo negativo (dopo il Brighton): ciò significa che ha speso molto di più di quanto incassato.

La redazione di Napoli Network si è quindi domandata: qual è il voto a questo calciomercato?

Calciomercato Napoli: i voti della redazione

  • Spud, voto 9,5
  • Mario Marchitelli, voto 9: Il mercato in entrata rasenta la perfezione, nonostante la batteria dei quinti manchi di un elemento di valore. Difficoltà nelle uscite, ma l’aver gonfiato il petto in alcune trattative (Folorunsho e Osimhen) sono una botta di autostima che ci serviva per lanciare un segnale.
  • Simone Nevola, voto 9: acquisti di spessore e di prospettiva, investimenti importanti nonostante le poche entrate. Mezzo voto in meno perché manca un esterno/braccetto, mezzo voto in meno perché restano sul groppone alcuni esuberi.
  • Emanuele Pugliese, voto 9
  • Toni Azzurri:, voto 8,5 Confesso di non essere largo di maniche: il Napoli ha fatto un grande mercato, il migliore forse della sua storia per come ha rivoluzionato la sua squadra con tante certezze ed investendo moltissimo. C’era oggettivamente un buco sulle corsie laterali. Ma la schiena dritta dimostrata nel caso Osimhen vale almeno un voto in più.
  • Diego Catalano, voto 8,5: Mercato che sa di atto di forza. La seconda squadra al mondo per saldo negativo entrate/uscite. L'allenatore soddisfatto in quasi tutte le richieste. Messo in una angolo Giuffredi imponendogli la permanenza di Di Lorenzo, la provabile tribuna (o panchina imperitura) per Folorunsho e Mario Rui e la cessione di Gaetano. Tenere Victor Osimhen fuori rosa é una mossa che dà la cifra del potere economico della società che si fa passare uno "sfizio" sanguinoso in termini di risorse finanziarie, ma se riescono a piazzarlo in Arabia a cifre interessanti il voto globale sale a 9,5. La mancanza dell'esterno, considerando la portata delle acquisizioni, può essere considerata un peccato veniale. All'interno del voto al mercato sono da contemplare anche gli ingaggi di Antonio Conte e del direttore Manna, con quest'ultimo che si è letteralmente esaltato nel rush finale mettendo a tacere gli scettici. A partire dal sottoscritto.
  • Vincenzo Barretta, voto 8,5: Dimostrazione di forza senza precedenti. Accontenta l'allenatore in tutto, tranne in un ruolo che poi si farà. Un mercato da assoluto top club.
  • Matteo Benvenuto, voto 8: Mercato in uscita da rivedere. In entrata il Napoli fa la voce grossa, manca un esterno e un braccetto a sinistra, ma è stata aggiunta fisicità e tanta tecnica in una rosa carente in tal senso. Ridisegnato il centrocampo del futuro. E infine Conte, che non può essere un dettaglio.
  • Vittorio Eboli, voto 8
  • Antonio Fucito, voto 8
  • Roberta Cicellin, voto 8
  • Armando Coppola, voto 7,5: se si dovessero valutare solo le entrate, probabilmente il voto sarebbe stato più alto. Certo, al posto di Lukaku avrei preferito un giocatore più in linea con quelli che sono sempre stati i parametri del Napoli (giovane, forte e futuribile), ma il giudizio sul belga lo sospendo e lo rimetto totalmente nelle mani di Conte. Centrocampo ineccepibile, quinti da rivedere (soprattutto a destra dove non trovo all'altezza la coppia Mazzocchi-Zerbin) e in difesa sarebbe bastato un altro calciatore per salutare Juan Jesus. Ma d'altronde, Roma non è stata costruita in un giorno e la rosa che abbiamo basta e avanza per una sola competizione. Male che vada, c'è gennaio. Discorso opposto per quanto riguarda le cessioni, invece. Benissimo il pugno duro con Osimhen, anche se dal punto di vista remunerativo potrebbe diventare un boomerang. L'unica cessione a titolo definitivo è stata quella di Østigard, il resto tutto prestiti. Il voto è una media tra cessioni e acquisti. Inutile dire che, poi, l'unico giudice supremo sarà sempre e soltanto il campo: adesso stiamo solo scherzando.
  • Tommaso Alise, voto 7,5: In un mercato che si porta dietro gli strascichi dello scorso anno, peccato solo aver recuperato poco dagli esuberi e le tempistiche, da rivedere, delle ultime operazioni. Ma l'esterno destro?
  • Guido Sannino, voto 7: ci sono le macchie di non aver avallato alcune cessioni e di essersi attardati nello sfoltimento della rosa. Anche il caso Osimhen è stato gestito, sul piano economico, non benissimo: grande dimostrazione di forza da parte del Napoli, che però, a questo punto, non aveva bisogno di pagare 10 milioni all'anno un calciatore che, verosimilmente, andrà via a 80 o poco più. Sugli acquisti, invece, c’è poco da dire: una delle migliori campagne acquisti di sempre. Gilmour è la ciliegina sulla torta da “vecchio” Napoli; Buongiorno, Lukaku e McTominay i colpi che daranno forza al progetto Conte, che ha rischiato di subire già qualche scossone. Il colpo migliore? L’esterno che arriverà a gennaio.
  • Guido Olivares, voto 7: Il mercato del Napoli in entrata è quasi perfetto perché colma tutte le lacune della rosa ad eccezione di due, una abbastanza trascurabile, una meno( un difensore in più poteva tornare utile, avere Mazzocchi titolare a destra è un malus), ma poco da dire sul resto considerando la base di partenza. Mezzo voto ulteriore in meno anche per le uscite: se è vero che da un lato riempie di orgoglio vedere il Napoli non farsi prendere per la gola per Osimhen e Folorunsho, desta molta preoccupazione aver tenuto il nigeriano fuori rosa a 10 milioni netti di stipendio La sessione rimane comunque più che positiva per i colpi effettuati.
  • Pasquale Spirito, voto 6,5: media tra l'8,5 per gli acquisti e il 4,5 per le cessioni.