Napoli-Fiorentina, le pagelle: Lukaku-gol, Conte a -1

Si è conclusa Napoli-Fiorentina, partita valevole per la ventottesima giornata della Serie A 2024-2025. Gli azzurri tornano alla vittoria con un convincente 2-1.
Napoli-Fiorentina, i voti degli azzurri

Di seguito i voti degli azzurri scesi in campo durante Napoli-Fiorentina
Meret: 6. 9 gol subiti in campionato su 23 da fuori area, il Napoli è la squadra che ne subisce di più in Europa. Anche questa volta può soltanto provare ad opporsi.
Rrahmani: 6,5. Gli svarioni contro Lazio e Como hanno portato il kosovaro ad un cambiamento nello stile di gioco. “Ciò che non ti uccide ti fortifica”, alla fin fine. Ed ecco che il pulito metronomo kosovaro impara a sporcarsi le mani.
Buongiorno: 6,5. Ammonito in seguito ad uno dei tanti deliri d'onnipotenza del direttore di gara, la gara sembra in salita quando gli tocca fronteggiare uno dei marcatori più prolifici del campionato con un gravoso cartellino giallo da gestire. E invece è l'inizio di un assolo fatto di anticipi e ruggiti del Maradona.
Di Lorenzo: 6,5. Finalmente una prestazione di livello, ricca di giocate intelligenti e degne di ciò che il capitano del Napoli aveva mostrato sino alla partita pareggiata contro la Roma. Scheggia anche una traversa con un gran destro.
Spinazzola: 6,5. Una seconda giovinezza quasi insperata: l'esterno ex Roma plana come una libellula sulla sfaldata fase di non possesso della Viola e solo un miracolo di De Gea gli nega la gioia personale. (Dal 90' Jesus: SV).
Gilmour: 6,5. Promosso dopo la spavalda prova di sabato scorso, continua a tracciare verticali dirompenti e ad alzare i giri del motore azzurro. Con lui, il Napoli guadagna tempi di gioco.
Lobotka: 5,5. Dopo un primo tempo di classe, si lascia sfuggire con troppa superficialità Gudmundsson. Nell'ultimo periodo, episodi del genere accadono con frequenza preoccupante.
McTominay: 7. Nel 3-5-2 è tremendamente a suo agio e risalta ancor di più la sua straordinaria capacità nell'interpretare le due fasi. Non poteva che essere dello scozzese lo spunto da cui nascerà la rete di Lukaku. (Dall'87' Billing: 6,5).
Politano: 6,5. A fine gara non risulterà come il giocatore con più chilometri percorsi, ma sicuramente è quello che corre ad intensità maggiore. Preziosissimo, cresce la sua abilità in fase difensiva. (Dall'81' Olivera: SV).
Lukaku: 7,5. La presenza di Raspadori è un toccasana per Big Rom: l'intesa tra i due è in crescita e il centravanti belga può respirare e giocare qualche pallone in più, senza più esser carne da macello per l'intero reparto difensivo avversario. Il gol è solo la naturale conseguenza d'un sistema di gioco che lo tiene sempre in partita.
Raspadori: 7. Il Piano B che diventa Piano A, il barlume di speranza che diventa solida realtà: dopo tre anni di Napoli, Jack ha finalmente trovato la sua naturale collocazione. Rende più fluida la manovra, rende più libero Lukaku, rende più credibili le ambizioni a tre colori del Napoli. E la media gol è da attaccante consumato. (Dall'87' Simeone: SV).
Conte: 8,5. “Perdere lo Scudetto dopo una rimonta del genere ci sta!”. Sì, ci sta se l'apice della tua carriera fino a quel momento è stato l'Empoli. Non se di Scudetti ne hai vinti più della squadra in cui alleni. Non esistono partite perse la sera prima per il mister salentino, che indovina - di nuovo - il doppio play e porta in campo una squadra a tratti sinuosa, per la pulizia delle transizioni e la fluidità dei meccanismi del terzo sistema di gioco sperimentato in 7 mesi. Il più bel Napoli della stagione per la più complicata prova di nervi di qui a dieci giornate dal termine, contro una squadra mai doma. Promosso a pieni voti. È finita l'era degli Scudetti persi in albergo.
Napoli-Fiorentina, i voti degli ospiti

Di seguito i voti dei viola.
De Gea: 5,5. Il portiere è un mestiere infame: basta mezzo secondo d'esitazione e la frittata è servita. Restare sul pezzo dopo un errore, però, è da campionissimi. E i due grandi interventi dopo il gol subito confermano la sua caratura.
Parisi: 5,5. Tra le scelte di formazione di Palladino, l'esclusione di Gosens è stata sicuramente la più sorprendente. L'ex Empoli non incide e perde sensibilmente il duello con Politano, che annulla anche qualcuna delle sue timide sortite offensive. (Dal 58' Gosens: 6).
Mari: 5,5. Dopo svariate prestazioni di livello, l'ex Monza si trova in difficoltà e più volte sbaglia il posizionamento, tenendo in gioco i tanti uomini che il Napoli puntualmente portava a ridosso dell'area di rigore.
Comuzzo: 5,5. Come all'andata, soffre Lukaku e non riesce minimamente a limitarlo. Stremato a fine gara, lascia il campo con più di qualche rimpianto. (Dal 74' Moreno: 6).
Ranieri: 5,5. In perenne affanno, non riesce a garantire la giusta copertura e il risultato è una difesa-colabrodo che lascia partire 7 tiri in porta nel solo primo tempo. Non accadeva alla Viola dal 2019. (Dal 58' Pongracic: 5,5).
Dodò: 5,5. È uno dei laterali più interessanti del campionato nonché uno dei cardini della fase di transizione degli uomini di Palladino, data la sua grande qualità palla al piede. Oggi annichilito da un grande Spinazzola e da una lettura rivedibile del suo mister.
Ndour: 6. Se ne parla da quand'era un ragazzino, ma ha sempre bazzicato lontano dall'Italia con fortune alterne. In punta di piedi, ha conquistato un posto da titolare in una squadra perfetta per lui. Oggi ha sofferto un po' la fisicità straripante di McTominay. Ma Ad maiora.
Cataldi: 5. Non riesce a prendere le misure e nel primo tempo ne busca un paio da capogiro, su tutti il sombrero illuminante di Lobotka. Sino alla sostituzione, spaesato. (Dall'81' Beltran: SV).
Fagioli: 6,5. Le vicende extracalcistiche hanno spostato il focus ed è un gran peccato: la sua cifra tecnica ha pochi eguali in Italia. Le sue imbucate sono a lungo l'unica fonte di problemi per la retroguardia azzurra.
Gudmundsson: 7. Alla ricerca di continuità, la rivelazione del passato campionato prosegue nel suo timido cammino di crescita. All'occorrenza centrocampista aggiunto, è in fiducia e si nota. Non disdegna giocate di fino e trova un gran gol.
Kean: 6,5. La lotta furibonda con la retroguardia azzurra è uno spettacolo da vedere e rivedere, riesce a rendersi pericoloso anche con pochi centimetri di spazio. L'assist a Gudmundsson è da grande attaccante.
Palladino: 4,5. La sua Viola, maestra nell'attacco della profondità e nell'assidua ricerca di quel demone che ha per centravanti e che nel tempo libero si districa nella trap, oggi si è mostrata stranamente propositiva e disposta all'uno contro uno, con di fronte una squadra affamata e fisica. Il risultato? Un massacro in piena regola. Con sullo sfondo la doverosa gestione della rosa, avendo giovedì un risultato da rimontare con urgenza, la Fiorentina è in balìa dell'onda anomala Napoli e si fa viva solo nell'assedio finale, in cui comunque si dimostra velleitaria. Tenuta a galla da un portiere straordinario, il passivo è anche generoso per una squadra che, come il suo allenatore, ha tanto da imparare per quanto giovane e di belle speranze.