Champions League - gli avversari del Napoli: analisi tecnico-tattica dello Sporting Braga
Arrivato il verdetto ufficiale dall’urna di Montecarlo, il Napoli, posizionato in prima fascia ne esce con questo risultato: Real Madrid, Braga, Union Berlino. Queste le tre avversarie del girone di Champions League 2023/24 per la squadra di Garcia, la prima giornata si terrà il 19 e 20 settembre, ancora ignoto però il calendario e le date nello specifico con l’ordine di gioco.
Andiamo ora ad analizzare una delle tre avversarie del Napoli: lo Sporting Braga di Artur Jorge, con cui non ci sono precedenti nella storia azzurra.
Lo schieramento tattico
L’ultima esperienza in Champions League dei portoghesi risale al 2012/13, quando ai gironi arrivarono ultimi collezionando solamente 3 punti in 6 giornate, la scorsa stagione invece hanno preso parte alla fase ai gironi dell’Europa League, uscendo anche qui ai gironi, da terzi in classifica dietro proprio l’Union Berlino.
Durante la scorsa stagione il 4-4-2 di Jorge ha portato il Braga ad un grande risultato come il terzo posto in classifica, dimostrando grande propensione al controllo del gioco (54.5% di possesso palla) e ad un gioco offensivo che andava a svilupparsi in particolare sulle corsie esterne, in particolare sulla sinistra con Ricardo Horta, 2.2 le reti realizzate di media (75 gol in 34 partite) con 2.8 grandi opportunità per partita e 16.4 conclusioni, 6.6 nello specchio. Come detto in precedenza è sulla sinistra che arrivavano maggiori pericoli per gli avversari, il 442 infatti a partita in corso si trasformava in un 343 con Niakate e Gomez da braccetti, i 4 di centrocampo mantenevano la linea ma a sorprendere era la densità formata grazie al triangolo formato da Bruma, Ricardo Horta e Abel Ruiz sulla sinistra, con Ricardo Horta che all’occorrenza poteva scambiarsi con il numero 9, il concetto è comunque quello di una squadra non propensa alla ricerca della profondità della propria punta, ma costruisce in quella zona di campo con Ruiz a venire incontro e Bruma a fungere da pericolo negli inserimenti dietro le spalle della difesa. In fase difensiva la linea tornava a 4 con Mendes a sinistra e Niakate a stringere al fianco di Oliveira sul centro destra, in avanti per ritrovare equilibrio Horta passava a destra al fianco di Abel Ruiz in un attacco a 2, con Bruma abbassato a sinistra. Difesa che è stata protagonista della passata stagione subendo 30 gol in 34 gare (0.9 di media), 17 le porte inviolate con il 50% circa sui contrasti vinti a terra e nei duelli aerei.
In questa stagione si è passati dal 4-4-2 al 4-2-3-1 di partenza, l’impostazione della difesa rimane a 3, con Niakate a sinistra e Fonte sulla destra, Gomez da braccetto destro, la differenza in fase offensiva è il lato destro che in questa stagione viene maggiormente occupato (44% delle azioni offensive partono sulla destra) da Djaló che parte esterno destro ma va ad affiancare Abel Ruiz nella coppia d’attacco, a centrocampo gran parte dei palloni sono toccati da Ricardo Horta, parte dietro la punta ma svaria sulla trequarti, con lui Jorge può cercare la soluzione del cambio modulo tornando al 442 e accentrando Djaló.
I giocatori da temere
In difesa sono due i nomi da attenzionare, Victor Gomez a destra che fa da braccetto ed è il giocatore su cui la squadra si appoggia in uscita dal basso, infatti è il giocatore più avanzato e più largo dei 3 centrali in impostazione, ha chiuso la scorsa stagione con 4 assist e 60 tocchi di media, con 1 passaggio decisivo per partita, 82% la precisione, importante in fase di costruzione, meno in fase difensiva, 0.6 i recuperi, 1.2 i contrasti.
L’altro nome è quello di Niakaté, gioca sul centro sinistra ed insieme e Gomez, è il giocatore che tocca più palloni nel reparto difensivo, anche lui gioca piuttosto avanzato in fase di possesso, spingendosi anche sulla metà campo, 3 reti per lui nell’ultima stagione, con 67 tocchi e 85% di precisione, 93% nella propria metà campo, buoni i numeri anche in fase difensiva, 58% i contrasti vinti (4.2) con 3.3 salvataggi di media.
A centrocampo senza dubbio il giocatore di maggiore qualità è Ricardo Horta, la grande duttilità (potendo giocare in qualsiasi ruolo delle trequarti), la visione e la capacità di concludere negli ultimi 20 metri ne fanno il punto fermo di Jorge, il numero 21 ha ripreso da dove aveva lasciato, 2 gol nelle prime 2 di campionato, candidandosi immediatamente (e nuovamente) come capocannoniere della squadra, la passata stagione infatti, seppur giocando sulla sinistra rispetto ad oggi impiegato maggiormente a destra, l’ha chiusa con 14 reti in campionato, 3.1 conclusioni di media (1.5 in porta), 8 assist con 54.2 tocchi e 2.3 passaggi decisivi di media, risultando il giocatore più pericoloso anche in regia oltre che in area, 84% la precisione, 80% nella metà campo avversaria.
Sulla sinistra quest’anno pare che la scelta sia di concedere maggiore libertà a Bruma, e dargli così più metri di campo andando in costruzione al centro o sulla destra, il numero 7 è un giocatore molto rapido e bravo tecnicamente nell’uno contro uno, 2.5 infatti il dato sui dribbling riusciti di media (57%), l’anno scorso pur non giocando l’intera stagione in Portogallo, incise sin da subito, con 4 gol e 6 assist, 1.1 passaggio decisivo su 43.7 tocchi con 80% di precisione, 4.8 i contrasti vinti di media (51%) risultando prezioso anche nella fase di non possesso, tant’è vero che in questo inizio di stagione ha più libertà e spazio in avanti ma anche maggiori responsabilità abbassandosi ulteriormente in fase difensiva.
L’equilibratore in mezzo al campo porta il nome di André Horta, il numero 10 infatti gioca davanti la difesa spostandosi leggermente a destra con l’inserimento di Carvalho a sinistra, da lui passano gran parte delle azioni offensive, e soprattutto è fondamentale nell’uscita palla al piede chiesta da Jorge, 1 gol e 4 assist i numeri dell’ultima stagione, con 60.7 tocchi e 1.2 passaggi decisivi di media, 89% la precisione, 95% nella propria metà campo, 80% in quella avversaria, leggero nei duelli fisici, poco senso della posizione quando si tratta di arretrare e inseguire l’avversario.