Hanno destato preoccupazione tra la popolazione le scosse di terremoto dei giorni scorsi di 4.2 e 4.0 di magnitudo, che hanno fatto ballare il suolo dei Campi Flegrei ad una potenza che non si vedeva da tempo, a causa dell’intensificarsi dei fenomeni legati al bradisismo. Un aumento dell’attività sismica tra le zone della Solfatara e di via Pisciarelli che ha determinato anche il crollo di alcuni calcinacci ad Agnano e danni visibili ad un palazzo a Bagnoli (anche queste sono scene a cui non si assisteva da decenni).

Tutto questo ha spinto il governo ad accelerare col piano di prevenzione di eventuali rischi, prima convocando i sindaci dei Comuni flegrei e poi demandando alla Protezione Civile la predisposizione un piano per l’esodo delle aree che rientrano nella cosiddetta “zona rossa”. E proprio il piano sarà sottoposto al Consiglio dei Ministri che si svolgerà questa sera e che dovrebbe essere approvato nel caso in cui si riesca a trovare la copertura finanziaria di un decreto che, naturalmente, prevede anche altre misure.

Decreto Campi Flegrei, il piano del governo

«Ora dobbiamo fare il pane con la farina che abbiamo: questa è la realtà che abbiamo di fronte e su questa realtà dobbiamo incidere», ha infatti dichiarato il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, lasciando intendere che nulla è scontato. Ma cosa prevede il piano? Innanzitutto saranno fatti controlli sulla vulnerabilità degli edifici sia pubblici che privati, dato che nell’ultimo mese si sono susseguite circa mille scosse e, come ha osservato l’ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe De Natale, questo può aver creato seri danni alla stabilità degli immobili nella zona di Agnano. Inoltre, saranno attuate misure anche di tutela straordinaria di monumenti, siti archeologici e beni di interesse culturale.

Il secondo punto riguarda lo stanziamento di risorse straordinarie per l’assunzione di personale tecnico-amministrativo qualificato che possa consentire ai Comuni interessati di sottoscrivere accordi di programma appositi con soggetti esterni, e poi sono previsti il rafforzamento delle strutture della Protezione Civile (attraverso anche il coinvolgimento delle scuole) e nuovi metodi di comunicazione e informazione per la popolazione.

Il punto principale, però, riguarda l’esodo dei Comuni rientranti nel perimetro della zona rossa. Infatti gli abitanti di Bacoli, Pozzuoli, Monte di Procida, Giugliano (in parte), Qualiano (in parte) e dei quartieri di Posillipo, Arenella, Agnano, Bagnoli, San Ferdinando, Chiaiano, Pianura, Soccavo, Vomero (in parte) e Fuorigrotta entro 48 ore dall’allarme dovranno lasciare, autonomamente o assisti, le zone interessate. Le operazioni di sfollamento, che prevedono un tempo massimo di 72 ore, dovrebbero riguardare dunque 500mila cittadini residenti.

Sul decreto Campi Flegrei si è espresso anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che è intervenuto provando a rassicurare gli animi: «C’è stato un confronto qualche ora fa col ministro Musumeci, che ci ha sottoposto la bozza di decreto: credo che sia un decreto serio. Il ministro sta lavorando seriamente a livello di protezione civile. Ovviamente si fa un lavoro di prevenzione, sperando di non aver bisogno di utilizzare queste misure».