Il Napoli è una furia: vince anche a Sassuolo
Anche questa sera il dio dell’Amore, Cupido, ha trafitto il cuore dei napoletani e di tutti coloro che amano questa maglia. Al Mapei Stadium, il Napoli e i napoletani festeggiano San Valentino con tre giorni di ritardo, si perché vincere contro una squadra ostica e ben organizzata come il Sassuolo è un compito impegnativo e tutt’altro che scontato, anche se ad affrontarla è la prima della classe.
Questa sera Sassuolo-Napoli non è stato solo il classico match programmato in calendario ma è stata una ulteriore dimostrazione di predominanza e assolutismo di una squadra ormai senza rivali. Finisce 2 a 0 per gli azzurri e sempre protagonisti assoluti Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia
Ma andiamo per ordine.
Sassuolo-Napoli, il riassunto del match
Mister Spalletti continua con il consolidato e ormai vincente 4-3-3, con Di Lorenzo Rrahmani, Kim e Olivera a difendere Meret. Anguissa, Lobotka e Elmas per farla da padrona a centrocampo e Politano, Osimhen e Kvaratskhelia per affondare il colpo vincente.
Dionisi risponde in campo con lo stesso modulo di gioco, nel tentativo di contenere l’attacco azzurro, con Consigli tra i pali e Zortea, Ruan, Erlic e Rogerio subito a difendere. A centrocampo Frattesi, Lopez ed Henrique. In attacco parte dalla panchina Berardi, al suo posto spazio a Bajrami nel tridente con Defrel e Laurientè pronti a sfruttare i passi falsi della retroguardia partenopea.
La partita comincia subito con la difesa neroverde in affanno e con il Napoli, fin da subito, deciso a finalizzare la partita.
Trascorrono 12 minuti e l’urlo dei tifosi azzurri non si fa attendere: gran gol di Kvara che, con una doppia finta e 35 metri di campo lasciato alle spalle, spiazza Consigli con un tiro dal limite. 1 a 0 per il Napoli ed è palla al centro.
Al 13’ e il Sassuolo strozza l’urlo dei tifosi ancora in festa con un tiro di Laurientè che centra il palo dopo aver superato Di Lorenzo. Nulla di fatto. Prova a reagire la squadra di casa che dopo il gol subito si porta spesso nella metà campo avversaria.
Al 26’ il Napoli pareggia il conto dei pali; Osimhen vince un duello sulla trequarti e parte in velocità, salta in area Zortea e calcia all’angolo destro di Consigli, ma il palo gli nega la gioia del gol.
Ma il capocannoniere non si fa attendere. Trascorrono 7’ e il nigeriano si inventa un gol da manuale, con un gran tiro ad effetto tra la bandierina del corner e l’area di rigore. 2 a 0 per il Napoli. Comincia, così, il predominio assoluto degli azzurri che in più occasioni vanno vicino anche al terzo gol.
Finisce il primo tempo dopo che il Sassuolo si è visto annullare una rete di Laurientè al 40esimo minuto di gioco.
Nella ripresa il monologo non cambia. Il Napoli domina e va subito al tiro, prima con Di Lorenzo e poi con Osimhen che, solo davanti a Consigli, non riesce a finalizzare. Nel frattempo, al 57esimo mister Spalletti chiama Zielinski dalla panchina che entra al posto di Matteo Politano.
Al 61’ il Sassuolo prova a reagire con un tiro dal limite di Henrique, che viene neutralizzato dall’estremo difensore azzurro. Subito dopo un tiro dal limite su calcio piazzato di Bajrami va oltre la traversa.
Risponde il Napoli, sempre con Osimhen ma il tiro crea solo l’illusione del gol, collocando la palla sull’esterno della rete.
Standing ovation per Kvaratskhelia che, a dodici minuti dallo scadere, cede il posto a Lozano, contestualmente Anguissa lascia il terreno di gioco per l’ingresso in campo di Ndombèlè. Doccia anticipata anche per Osimhen; al suo posto Giovanni Simeone
Nel finale arriva la terza rete del Napoli proprio con l'argentino ma viene annullata per un fuorigioco di partenza di Lozano.
Il triplice fischio di Colombo arriva al 94esimo e, come un rituale, comincia la festa per gli uomini di mister Spalletti che, insieme ai propri sostenitori, innalzano cori e canti di gioia, trasformando il Mapei nel Maradona, emozionando coloro che hanno seguito il match sui propri divani di casa.
A questo punto mi sovviene difficile trovare ulteriori aggettivi e appellativi per questo Napoli perché, qualunque esso sia, significherebbe porgli un limite. E questo Napoli, cari signori, a mio avviso, non ha limiti.