Ho avuto la fortuna di trovarmi a stretto contatto con il Napoli, pochi minuti prima della partenza direzione Bergamo. Non è la prima volta, né sarà l’ultima; dunque, non scenderò in dettagli, né esagererò raccontando più di quanto effettivamente captato. Parliamo, in primis, di sensazioni: il gruppo squadra ha ritrovato il sorriso.

Sembra una frase fatta, magari lo è; ma, a tatto, la percezione è quella di una serenità ritrovata, negli occhi e nelle espressioni di tutti.

Zielinski sta bene, ha dato rassicurazioni ed è pronto a scendere in campo dall’inizio; Kvaratskhelia e Osimhen iperconcentrati, Raspadori tirato a lucido.

La scena, ovviamente, se l’è presa Walter Mazzarri: le manifestazioni di affetto sincero hanno fatto da contraltare a una emozione tangibile.

Scortato dal fido Santoro, vero garante dell’operazione Back in the Future, da Gianluca Grava (che bello rivederlo) e Nicolò Frustalupi, il tecnico toscano è parso convinto e raggiante; sembra aver messo da parte quelle manifestazioni rudi di insofferenza, per godersi supporto e slancio necessari per risollevare la stagione.

Ce la metteranno tutta per ritornare in alto e per far divertire i tifosi.

La società sembra aver trovato il proprio assetto: con Edo in prima fila con la squadra e lo staff, Maurizio Micheli e Mauro Meluso sono gli ultimi ad arrivare. Di altri dirigenti, al momento, non c’è traccia. La diarchia alla guida tecnica sembra salda, e l’aneddotica di Micheli lascia intendere tutto fuorché tensioni o messe in discussione.

L’ecosistema Squadra sembra trasformato rispetto a qualche settimana fa; Bergamo sarà un’occasione per vedere se, anche sul campo, la squadra darà le medesime indicazioni.

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