Il tecnico azzurro Luciano Spalletti presenta Napoli-Milan, posticipo serale della 24a giornata di Serie A. Segui la diretta testuale della conferenza pre gara con Napoli Network a partire dalle ore 15.00.

Pioli ha detto che senza Osimhen non cambia nulla per il Napoli. Le chiedo se invece può cambiare qualcosa dal punto di vista emotivo il fatto di perdere un giocatore così importante in un momento chiave della stagione.

Spalletti: Sicuramente è un'assenza di peso, ma Pioli mi trova d'accordo perché quando Osimhen è mancato, la squadra ha saputo sopperire e tutti hanno dato qualcosina in più. La differenza l'hanno fatto anche giocatori come il Cholo. Lui è uno di quelli che sa che il calcio non si gioca solo con i piedi ma anche con la testa e fin da subito è entrato benissimo nel ruolo che deve avere perché è una persona intelligente e ottiene risultati anche se ha delle fette piccole di possibilità. Come modo di giocare cambia poco anche se il Cholo è meno veloce di Osimhen ma è bravissimo nel gioco aereo, in area di rigore, nel proteggere palle e dialogare con la squadra.

Questo è un momento emotivamente importante. Ha caricato Simeone? Come lo ha visto?

Spalletti: Tutti i calciatori hanno dato un pezzettino in più nei momenti importanti e siamo riusciti ugualmente a fare grandi partite. Questa partita è da tripla e vale il doppio perché il Milan è una squadra fortissima, che ha vinto il campionato e che ha appena buttato fuori il Tottenham in Champions. Ha lasciato partire Kessie ma ha preso cinque o sei calciatori per rinforzare una rosa già forte. Su Simeone aggiungo che meritava più di quello che gli ho concesso e solo l'aver avuto davanti uno come Osimhen che mi ha costretto a dargli poco tempo.

Pioli ha detto che il Milan è la squadra che più ha messo in difficolta il Napoli. Che ne pensa e come sta Jack Raspadori?

Spalletti: Ce ne sono state anche altre che ci hanno messo in difficoltà, anche l'anno scorso. Tra l'altro l'anno scorso di questi tempi eravamo in testa insieme se non sbaglio. Il Milan è una squadra forte che è capace di giocare corto e poi verticalizzare improvvisamente con Maignan. Ha due o tre calciatori che possono partire da soli per fare ripartenze micidiali. Ha la possibilità di sparare lungo su Giroud. Sono tutte cose che noi conosciamo bene e che danno quel valore al Milan che tutti gli attribuiscono. Raspadori è a disposizione e chiaramente è un recupero che vale moltissimo visto l'infortunio di Osimhen. Domani parte dalla panchina.

Quella di domani è una partita che può orientare le prossime due, dal punto di vista psicologico?

Spalletti: Sono curioso di vederlo. Secondo me in quelle due partite si annullano tutte le perplessità perché quel faro della Champions emana una luce che ti veste bene subito e ritrovano tutti il loro miglior abito.

Durante la sosta Napoli si è vestita a festa. Che emozioni le provoca e come ha reagito lo spogliatoio?

Spalletti: Vedere bandiere che sventolano ovunque ci riempie di gioia ma è qualcosa di illusorio perché stiamo raccontando una storia che non è ancora scritta. Quindi bisogna continuare a lavorare in maniera seria e corretta per non illuderci. Noi non crediamo di aver già vinto, questo modo di pensare se lo possono concedere solo i superficiali e noi non lo siamo.

Come influirà la stanchezza mentale e fisica dovuta alla sosta? Ci saranno scelte diverse in conseguenza di ciò?

Spalletti: Dobbiamo essere abituati al fatto che spesso i ragazzi tornano stanchi e a volte anche infortunati dalle soste con le nazionali. Io non posso fare altro che raccomandarmi sistematicamente, poi non posso far altro che valutare la loro condizione di forma al ritorno.

Spalletti in due anni quanto è diventato napoletano e quanto potrà diventarlo, visto che il presidente lo ha già confermato?

Spalletti: io la mattina alle 7 faccio colazione con Ciro, lui mi parla in napoletano, ma non lo capisco ancora bene. Come ho detto al Premio Bearzot, per il quale ho anche ringraziato la squadra che mi ha permesso di vincerlo, non bisogna lasciarsi coinvolgere da questi splendidi festeggiamenti intorno. PEr quanto riguarda il contratto, ho davanti un momento che è determinante per la città di Napoli e tutte le attenzioni devono andare in quella direzione. Se non lo facessi sarei meno napoletano. La società comunque ha l'opzione sul contratto quindi si parla del nulla. A me interessa solo il Napoli ora e parlare dei prossimi contratti serve a creare confusione. Vale anche per i calciatori questo e i loro contratti. Si rischia di fare confusione sull'attualità. Più si sta attenti a questa cosa meglio è per tutti.

Osimhen recupera per la partita di Champions di andata?

Spalletti: Siamo quasi convinti di sì, per quello che ci ha detto il medico.

Su Mario Rui ed Olivera.

Spalletti: Ritengo di avere due calciatori molto forti e non è vero come dite che se gioca uno si vince sempre, mentre se gioca l'altro no. Questo significa non voler bene al Napoli. Non spingete in questa direzione. Quindi ora le provo a chiedere: abbiamo ottenuto un buon risultato a far giocare tutti e due o no?

Pioli ha detto che il Napoli non è imbattibile. Come risponde?

Spalletti: Ha ragione. Anzi, quella che ha vinto di più va a stimolare quella che ha vinto di meno. Poi sono convinto del nostro percorso. Andiamo a vedere i punti dell'anno scorso e domandiamoci se sono state mediocri le inseguitrici oppure no. Carta canta: l'anno scorso tutte avevano pochi punti in più di adesso, tranne noi che abbiamo fatto quest'anno qualcosa di straordinario. Non toglieteci nulla.

Un commento su quella parte di tifo che manifesterà fuori lo stadio e resterà in silenzio all'interno del Maradona.

Spalletti: Quello che abbiamo potuto fare finora è stata resa possibile anche grazie al pubblico, che è stata una delle componenti. Se una di queste viene a mancare, siamo penalizzati. Io apprezzo i sacrifici economici fatti per i biglietti ma chi ci rimette è solo la squadra se viene a mancare il tifo. Se le curve non sostengono la squadra è importante quanto la mancanza di Osimhen.

C'è stata una manifestazione in suo onore di recente al Rione Sanità. Oggi Napoli cosa rappresenta per Spalletti?

Spalletti: Secondo me i napoletani sanno riconoscere chi si impegna per loro e di conseguenza ti rimbalzano tutto il loro affetto come ringraziamento per il tuo impegno. A volte mi sento più come uno al quale piace fare l'allenatore piuttosto che un allenatore vero, perché mi piace allo stesso modo allenare i bambini. Sono un po' anomalo forse. In alcuni posti, come Napoli, forse questa cosa viene riconosciuta di più.

Nella partita di andata, il Milan ha avuto diverse occasioni per segnare. L'impegno di Elmas potrebbe ridurre l'aggressività del Milan?

Spalletti: io farei un discorso differente. Per essere una squadra veramente forte è necessario che gli attaccanti si comportino in un certo modo. Per esempio, nel gol contro l'Atalanta la palla ce l'avevano loro, ma se tu gli monti addosso e gli rubi palla vale tanto. Non si può sempre segnare con la costruzione dal basso, inserimento, palla sulla bandierina, cross, gol. Il calciatore moderno sa fare più ruoli, come Di Lorenzo. L'attaccante deve saper difendere e il difensore deve saper ricercare lo spazio e saper ridurre il campo e riaggredire.

Fine della conferenza stampa.