Termina 2-3 il match del Maradona tra Napoli e Real Madrid, apre Ostigard, gli spagnoli però la ribaltano nel primo tempo con Vinicius Jr prima, e Bellingham poi, nella secondo tempo arriva il pareggio di Zielinski su calcio di rigore, e a decidere il match un autogol di Meret su una bordata dai 25 metri di Federico Valverde, che colpisce la traversa e carambola sulla nuca del portiere friulano, che se la butta in porta. Partita che lascia dei rimpianti, soprattutto perché dal punto di vista del gioco il Napoli ha giocato alla pari se non a tratti meglio del Real Madrid, dimostrando di avere un livello tale per potersi confrontare con chiunque in Europa. Alla luce comunque della vittoria del Braga sull’Union Berlino, è una sconfitta questa che fa meno male, infatti il Napoli vincendo 1-2 fuori casa con i portoghesi, ha già accumulato un grosso vantaggio, ora però bisognerà vincere assolutamente con l’Union Berlino e riprovare poi l’impresa, questa volta al Bernabeu.

Napoli-Real Madrid: lo schieramento tattico 

Il Napoli scende il campo con il 433: Meret in porta; difesa a 4 con Di Lorenzo, Ostigard, Natan, Olivera; a centrocampo Anguissa, Lobotka e Zielinski; tridente offensivo formato da Politano, Osimhen e Kvaratskhelia.

Ancora una volta Garcia isola la coppia Lobotka-Anguissa, che si muovono sulla mediana, molto largo Di Lorenzo, più dentro al campo Olivera a sinistra, Zielinski e Kvaratskhelia sulla sinistra si scambiano spesso la posizione sfruttando le sovrapposizioni, Osimhen troppo isolato in avanti, sulla trequarti poca densità dei padroni di casa.

Ancelotti va con il 4312: Kepa tra i pali; Nacho e Rudiger difensori centrali, con Carvajal e Camavinga sui terzini; a centrocampo Tchouameni, Valverde e Kroos alle spalle di Bellingham trequartista; in attacco la coppia tutta brasiliana formata da Vinicius Jr e Rodrygo. Terzini altissimi, con Camavinga d Carvajal che occupano il posto delle ali offensive in fase di possesso, il centrocampo passa a 2, con Valverde che si allarga a destra, sfruttando la centralità di Rodrygo, Vinicius Jr infatti della coppia è il giocatore che si allarga maggiormente, e da seconda punta, il capocannoniere del Real Madrid, Jude Bellingham.

Napoli-Real Madrid: i numeri del match 

Il Napoli inizia al meglio la partita, e lo fa trovando il gol al 19’ con Leo Ostigard, la prima frazione vede in campo due squadre che si equivalgono in termini di gioco espresso, con picchi più azzurri che blancos, ma a cambiare tutto l’errore di Di Lorenzo, che consegna la palla a Bellingham, che trova Vinicius Jr tutto solo davanti Meret, il Napoli allora cala nel finale e subisce anche il gol dell’1-2 con una grandissima giocata di Bellingham, alla fine i primi 45’ vedono un sostanziale equilibrio tra le due squadre, 0.73 xG per il Napoli, 0.83 xG per la squadra di Ancelotti, il possesso è a favore degli ospiti (57%), il Napoli inoltre, arriva con discreta facilità in porta, 9 le conclusioni, 4 nello specchio, 2occasioni per parte, con il Real però, maggiormente cinico.

Nella seconda frazione il Napoli parte subito forte, come nei primi 45’, e trova con Zielinski su calcio di rigore il gol del 2-2, questa volta è il Napoli a comandare e dettare i ritmi, 57% il possesso dei padroni di casa e maggiori passaggi completati (259) rispetto al Real Madrid (183), inoltre da sottolineare il dato sugli xG, 1.22 per il Napoli, ma soprattutto 0.40 xG per la squadra di Ancelotti, che però nonostante la pochezza di occasioni da rete create trova comunque la rete del definitivo 2-3, con l’autogol di Meret, dopo una sassata sotto la traversa di Valverde che provoca una sfortunata carambola.

Le situazioni da analizzare sono molteplici: innanzitutto il centrocampo azzurro, che ha due facce, la prima, in fase di possesso, e la seconda in non possesso.

La fase di possesso è gestita al meglio, il Napoli ha affrontato il centrocampo del Real Madrid, che ad un certo punto ha fatto subentrare Modric a Kroos, per rendere l’idea, e lo ha fatto sbagliando in tutto tra i tre centrocampisti, 9 passaggi, nessuno sotto il 91% di precisione, con oltre 50 tocchi ciascuno, inoltre 5 su 5 le palle lunghe riuscite e 4 passaggi decisivi, per un centrocampo che ha nuovamente, anche contro dei maestri del ruolo come i giocatori di Ancelotti, dimostrato tutte le sue qualità palla al piede. 

Ma è in fase di non possesso che questo Napoli fatica ancora ad ingranare, certo, la forma fisica influisce, e 4 partite in 9 giorni non sono facili da gestire, soprattutto per fisici come Anguissa, che ancora una volta ha faticato, questo perché era sempre fuori posizione in fase di ripiego, permettendo a Bellingham (come nell’1-2) di penetrare senza particolari problemi, pochi infatti i duelli vinti dal numero 99, 5 su 13 a terra, e nessuno di testa.

Altro problema nel disegno tattico del Napoli, è stato l’utilizzo di Osimhen, o meglio, il mancato supporto al numero 9, il Real Madrid lo ha perennemente raddoppiato, Nacho e Rudiger fisicamente possono reggere il duello ed è quello che è successo, troppa fatica per il nigeriano che chiude con 1tiro in porta, nessun dribbling riuscito, 26 tocchi, 8 passaggi riusciti, 2 passaggi chiave, ma soprattutto appena 2 contrasti vinti a terra (su 6) e 2 contrasti vinti di testa (su 10), e per lui che ne fa una specialità, questo dato non può di certo far sorridere, ma deve far pensare, il Real Madrid perché si è potuto permettere di raddoppiare con i propri centrali Osimhen? Perché il nigeriano gioca senza una seconda punta/trequartista che possa azionarlo, che possa fare movimento per portare via l’uomo, o che possa aiutarlo negli scarichi quando è raddoppiato, questa figura non c’è però, Zielinski gioca da esterno o trequartista a sinistra,e Anguissa e Lobotka sono troppo arretrati per dare supporto, motivo per cui il Napoli attacca così poco centralmente ma sviluppa gran parte del gioco sulle fasce: 

Menzione speciale per Natan, il difensore alla quarta da titolare in maglia azzurra sembra già essersi preso la difesa, oggi aveva un cliente non facile come Rodrygo, e nonostante ciò è apparso sicuro, costante, con grande tempismo, come se questo non fosse stato l’esordio assoluto in Champions League dal primo minuto, non temendo mai l’avversario: primo per tocchi (85), primo per palle lunghe riuscite (4), primo per tiri bloccati (5), primo per minor numero di dribbling subiti (nessuno), primo nei duelli vinti (80%).

L’errore più grave probabilmente commesso col Real, al netto delle disattenzioni difensive, è il non aver osato maggiormente sul 2-2, soprattutto con la sostituzione Elmas per Politano che ha tolto profondità alla squadra, e precludendo la soluzione dell’1 vs 1 su Camavinga ammonito, questo non toglie però nulla ai meriti dei padroni di casa che hanno giocato alla pari di alieni prestati al mondo del calcio, e lo hanno fatto finalmente portando un’identità tattica in campo.

È paradossale infatti, che una vittoria col Braga, lascia il sapore della sconfitta, e una sconfitta col Real Madrid, sa di partenza, sì perché se volevamo la prova che il Napoli stesse tornando ce l’abbiamo avuta, certo, come sottolineato ci sono dei problemi tattici ancora evidenti, ma la voglia, la fame, e la proposizione ad un calcio offensivo e con la palla tra i piedi, queste sono caratteristiche che sono di certo tornate a far parte del gruppo Napoli.