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Baretti di Chiaia
Baretti di Chiaia

La Vigilia di Natale è uno dei giorni “rossi” sul calendario della movida, che purtroppo spesso degenera in forme di violenza: Napoli corre ai ripari, ne parla Il Mattino in edicola.

Capodanno a Napoli

Cosa dice Il Mattino

“«La Consulta della notte» da ieri è uno strumento formale della Giunta per contrastare la movida violenta. Vale a dire l’utilizzo non regolare del suolo pubblico, tutelare la tranquillità sociale - che significa capire come limitare il fenomeno diffusissimo delle droghe e dell’alcol tra giovani e giovanissimi - e il decoro ambientale. Tutto ciò «Nel contemperamento di tali interessi pubblici con il diritto all’iniziativa commerciale e imprenditoriale privata e dell’occupazione da essa derivata». Insomma, non contro qualcuno nello specifico le categorie commerciali, ma insieme a queste categorie intervenire per limitare la piaga della droga e l’alcol e fenomeni di violenza gratuita che spesso culminano - nella migliore delle ipotesi - in risse tra decine di ragazzi e accoltellamenti e dove in passato ci è scappato più di un morto. Un tema che sta a cuore all’Amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Manfredi tanto che già due anni fa fu varato il “Regolamento per la serena convivenza tra la cittadinanza e le attività commerciali, di pubblici esercizi e di svago nelle aree private e pubbliche”, voluto dall’assessora al turismo e al commercio Teresa Armato. E che oggi diventa appunto uno strumento amministrativo e di polizia giudiziaria visto che la Consulta si potrà avvalere anche della Polizia Municipale. «La Consulta - si legge nel provvedimento - è stabilmente coordinata dall’Assessore al Turismo, e da quelli alle Politiche sociali, alle Politiche giovanili e al Lavoro». Un organismo che avrà il cosiddetto “Sindaco o Sindaca della notte” cioè una persona incaricata di assicurarsi che la vita notturna delle città vada come deve andare. Vale a dire: faccia divertire chi di notte si vuole divertire, permetta di dormire a chi di notte vuole dormire, e faccia guadagnare soldi a chi con la notte vuole arricchirsi. Detto in maniera chiara è anche una questione di pubblica sicurezza, cioè garantire il sonno a chi vuole dormire, di fare affari a chi non vuole mischiarsi con droga e alcol e di tutelare l’incolumità di chi nel weekend vuole semplicemente svagarsi senza il rischio di essere accoltellato. In questo senso va rilevato come tutti i sindaci - in primis Manfredi che è presidente dell’Anci - chiedono a gran voce al Governo nuovi strumenti per la gestione delle città. Soprattutto dei centri storici i più colpiti da questi fenomeni”. 

IL REGOLAMENTO

 «La Consulta della notte (in carica fino a fine legislatura) ha il compito di elaborare e proporre interventi volti a regolare le diverse realtà legate ai contesti ricreativi e del divertimento serale e notturno della città, per migliorare le condizioni di vivibilità e di convivenza, prevedendo specifici spazi di incontro tra i diversi attori interessati (i residenti, i gestori delle attività commerciali, i cittadini che frequentano i contesti ricreativi) e le istituzioni pubbliche competenti» si legge nel regolamento che prosegue così: «In particolare, la Consulta, per l’intero territorio cittadino, collabora con il Comune, con funzioni informative, consultive, e propositive non vincolanti, sui provvedimenti inerenti ai fenomeni di “movida notturna”, al fine di pervenire, su tali provvedimenti, ad ogni più ampia possibile concertazione tra le istituzioni e le parti sociali». 

LE MUNICIPALITÀ 

“Le ex Circoscrizioni sono pienamente coinvolte in questo percorso così come l’Asl, per ridurre l’impatto della mala movida. Nella Municipalità 2 - per esempio - si sono dati delle regole stringenti già da un paio di anni fa. Siamo in quartieri quali Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto e San Giuseppe dove non solo la movida brutta è una realtà, ma c’è anche il fenomeno delle baby gang da cui deriva la morte del 17enne Emanuele Tufano ucciso a quattro passi da piazza Mercato e dal Rettifilo. E dove sono oggetto di rappresaglie Onlus come quella cattolica che fa capo a Gianfranco Wurzburger. «Il non corretto uso delle aree pubbliche - scrivono quelli della Municipalità 2 - che si concretizza tipicamente nella privazione dell’altrui diritto alla quiete, alla libertà di circolazione, al mantenimento di un ambiente pulito e sicuro nell’accezione ampia del termine, impone l’individuazione di un percorso condiviso di politiche integrate di sicurezza. L’uso problematico di sostanze psicoattive, compreso l’alcol, in particolare da parte dei giovani, oltre che accentuare la menzionata percezione di insicurezza, costituisce fattore di rischio per gli stessi consumatori e richiede campagne di prevenzione e informazione». La Consulta del Comune dovrebbe essere operativa entro una sessantina di giorni con la nomina del Sindaco o Sindaca della notte”.


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