header logo
Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis

Manca sempre meno alla deadline fissata da Gravina per presentare la candidatura del Maradona come sede delle partite di Euro 2032, ma, al momento, non sembrano esserci stati significativi passi avanti nel braccio di ferro tra il Comune di Napoli, proprietario dell'impianto, e ADL. Ne ha parlato il Corriere del Mezzogiorno.

Il punto sull'avanzamento dei lavori

Secondo quanto appreso dal Corriere del Mezzogiorno, non si registrano concreti passi avanti nel restyling del Maradona, principalmente a causa dell’assenza di un progetto da cui partire. Il patron azzurro, che ambirebbe a ottenere la proprietà dell’impianto, non ha ancora presentato un piano finanziario dedicato allo stadio, e di conseguenza lo stallo persiste. Il sindaco Manfredi sarebbe anche disposto a cedere la struttura, ma il percorso è lungo e complesso, con passaggi obbligati come il project financing, il via libera del Consiglio comunale per l’inserimento del Maradona nell’elenco del patrimonio disponibile (e quindi vendibile), l’approvazione della Corte dei conti in presenza di un’offerta e, infine, l’ok della Soprintendenza, il cui iter richiede tempi molto lunghi.

Stadio Maradona

I costi e il problema campagna elettorale

Oltre al già accennato problema delle tempistiche, va ricordato che un’operazione di tale portata richiederebbe lo stanziamento di circa 400 milioni di euro, da reperire in una turbolenta corsa contro il tempo.

Come se le difficoltà non fossero già sufficienti, mancano circa 20 mesi alla deadline del 1° ottobre 2026, e le fasi finali del processo coincideranno con la conclusione della campagna elettorale, in cui Manfredi sarà certamente impegnato.

La partita, dunque, va chiusa in fretta: la terza città d’Italia e la più importante del Sud non può restare fuori da Euro 2032.

 


💬 Commenti