All'ottava e ultima giornata prima della sosta nazionali, il Napoli sbanda nel match del Maradona contro la Fiorentina di Italiano, 1-3 il risultato finale, per una squadra che, come spesso capita, ha vissuto una partita fatta di fiammate dei singoli, senza però un'organizzazione e un'idea chiara in testa nel come affrontare il match, al contrario della viola, che con questa vittoria passa proprio il Napoli in classifica, arrivando alla pausa con 17 punti in 8 giornate, e soprattutto tanta fiducia derivante dalle brillanti prestazioni degli undici di Italiano. Per il Napoli già 3 le sconfitte al Maradona questa stagione (Real Madrid, Lazio, Fiorentina), clamoroso questo dato, basti pensare alla passata stagione, che i partenopei chiusero con 2 sconfitte stagionali casalinghe. Andiamo ora ad analizzare il match, con i numeri dei protagonisti in campo.

Napoli-Fiorentina: lo schieramento tattico

Il Napoli conferma il classico 433 in partenza, con Meret in porta; Di Lorenzo, Natan, Ostigard e Olivera nella linea a 4 difensiva; Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo; a chiudere in attacco Osimhen, Politano e Kvaratskhelia. In fase di possesso con Anguissa in campo, la squadra di casa si schiera con una mediana formata proprio dal camerunese e Lobotka, con Zielinski a supporto di Osimhen sulla trequarti, terzini ed esterni molto larghi rispetto al trio di centrocampo. In fase difensiva il Napoli ha cambiato rispetto alle ultime uscite stagionali, passando dal 451 solito al 4411 (442), con Anguissa (e Raspadori poi) al fianco di Osimhen.

La Fiorentina scende in campo con un 4231, Terracciano tra i pali; Kayode, Milenkovic, Martinez Quarta e Parisi in difesa; Arthur e Duncan in mediana; Ikoné, Bonaventura e Brekalo alle spalle di Nzola unica punta. In fase di non possesso squadra praticamente a specchio, 442 con Bonaventura centrocampista più avanzato voluto da Italiano fisso su Zielinski. In fase offensiva il centrocampo passa a 3 col verticed basso (Arthur), e con Duncan che si alza sulla mezz'ala a sinistra, a destra Ikoné molto più stretto al fianco di Nzola rispetto alla sinistra con Brekalo, che parte in posizione maggiormente esterna, Bonaventura fa la seconda punta alle spalle del numero 18.

Napoli-Fiorentina: i numeri del match

La partita inizia con le due squadre subito aggressive, palleggio rapido negli spazi, ritmi molto alti, e tante occasioni, la prima proprio per gli ospiti, con Brekalo, che sfrutta un'incertezza di Meret e fa 0-1, il Napoli dopo l'uscita di Anguissa soffre, e lo fa perchè al suo posto entra Raspadori, che non solo costringe Zielinski ad arretrare in fase offensiva, ma non riesce a fare filtro a centrocampo e la Fiorentina palleggia senza problemi, alla fine un episodio su un clamoroso errore di Parisi, riporta la sfida in parità, con il rigore trasformato da Osimhen, per un Napoli che chiude la prima frazione con 1.10 xG, superiori alla Fiorentina (0.72 xG), questo però è dato dal rigore che ha valenza 1 sulla statistica, ma è nel secondo tempo che gli ospiti aumentano il ritmo e mettono in seria difficoltà il Napoli, raddoppiando prima con Bonaventura, e chiudendo il match con Nico Gonzalez, subentrato qualche minuto prima, per la viola infatti dati in crescita nei secondi 45', 1.35 xG, 3 grandi occasioni, 1 palo, 4 tiri in area, 83% di precisione e 58 palle perse, 11 in meno rispetto ai padroni di casa (69).

Sicuramente quella di ieri può essere definita come una delle peggiori prestazioni della squadra di Garcia in questa stagione, ma cos'é che non è andato? Innanzitutto, l'errore più grave commesso dal tecnico francese, è stato quel cambio forzato di Anguissa, ma questo perchè preferendo Raspadori a Cajuste ha regalato il palleggio nei piedi dei giocatori viola, Raspadori al fianco di Lobotka ha fatto fatica nelle preventive e la partita si è trasformata in un torello avversario, con i giocatori del Napoli al centro, questa mossa ha causato altri due problemi dal punto di vista tattico, in primis Zielinski è stato costretto ad affiancare Lobotka in fase offensiva, proprio per lasciare la trequarti all'ex Sassuolo e non scoprirsi troppo in caso di ripartenza, il risultato è stato una partita anonima del numero 20, che infatti nei primi 25' con Anguissa in campo, stava dispensando calcio sulla trequarti con stop orientati, veli e passaggi alle spalle dei difensori, in conclusione sono 64 i tocchi, 83% di precisione, 1 passaggio chiave, 3 contrasti vinti (su 6), 11 possessi persi e nessun tiro nello specchio.

L'altro problema è stato il baricentro del Napoli, con Raspadori il Napoli in fase di non possesso si è abbassato notevolmente, proprio per evitare di correre a vuoto dietro al possesso di Arthur ed evitare uscite avventate che avrebbero facilmente aperto varchi alla squadra di Italiano, così facendo però Osimhen ha dovuto portare in solitaria il pressing, soprattutto nella prima frazione (senza Cajuste in campo):

Il nigeriano infatti non è stato mai pericoloso, trovando la via della rete dagli 11 metri, e avendo un'altra occasione su un retropassaggio sbagliato avversario, ed infatti queste due occasioni rappresentano anche gli unici 2 tiri in porta del numero 9, che tocca pochi palloni (24) completando appena 7 passaggi all'interno del match. A conferma di quanto detto, ecco il dato sui centrali difensivi viola sui palloni toccati: 124, praticamente un dato molto simile alla coppia di centrocampo (125), è con queste due coppie che la viola ha fatto correre a vuoto gli uomini di Garcia, non subendo praticamente mai il pressing avversario.

Nel secondo tempo Garcia tenta di cambiare le cose, rimediando all'errore, ma ne commette un altro, Raspadori infatti viene spostato sulla destra, con Cajuste al posto di Politano, che fino a quel momento era stato il migliore in campo, e che stava creando non pochi problemi a Parisi, con 7 passaggi decisivi su 38 tocchi, 88% di precisione, 2 contrasti vinti e 6 possessi persi, così facendo gran parte delle azioni del Napoli venivano sviluppate sulla sinistra, con Raspadori che per caratteristiche in posizione di esterno è troppo limitato, infatti i suoi numeri comparati a quelli del numero 21 sono impietosi: 49 tocchi, 82% di precisione, nessun passaggio decisivo, nessun cross riuscito, 5 contrasti vinti e ben 14 possessi persi.

Passo indietro per il Napoli di Garcia, che dopo le ultime tre partite che avevano lasciato segnali positivi, ritorna la preoccupazione e la negatività dei protagonisti in campo, che sembrano essere totalmente sfiduciati e non in linea con le richieste di un allenatore, che oggettivamente, sta gestendo in malo modo una squadra dalle enormi potenzialità, come già visto la scorsa stagione, pessima gestione dei cambi, squadra sempre lunga e con poche idee, e un reparto offensivo che vive di fiammate più che di un'organizzazione tattica, sono elementi che devono (e lo stanno facendo) riflettere il patron azzurro, per salvaguardare una stagione finora non in linea con gli obiettivi dichiarati dal club.


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