Di Lorenzo non è più il capitano del Napoli
Giovanni Di Lorenzo, dopo le vicende extra-campo che ci hanno accompagnato durante le ultime settimane, non ha altra via d’uscita: dimostrare il suo valore, sudando la maglia e riconquistando la fiducia dei sostenitori con le sue prestazioni.
Anche la società esce malridotta da questa vicenda. Il punto più basso è stato toccato con quel comunicato stampa. Presentato ai tifosi come una lettera d'amore, ma rivelatosi - per quanto mi riguarda finto - contraffatto. Come una maglia pezzotta sulle bancarelle che si trovano lungo i vicoli della città.
La lettera del capitano ha totalmente cannato il suo intento, peggiorando la situazione ed evidenziando mancanza di trasparenza e rispetto verso i tifosi, che non hanno l'anello al naso e sono un tassello fondamentale per lo sviluppo della New Era, che come punto di partenza ha l'ambizione di consolidare fino a far divenire simbiotica la connessione tra club e la nuova generazione di supporter.
La società, con le sue (non) scelte, si è dimostrata non all’altezza delle aspettative, lasciando perplessi i tifosi.
Giunti a questo punto, c’è una sola strada da percorrere per tutelare i tanti appassionati che hanno assistito a questa messinscena, il tutto suddiviso in tre passaggi fondamentali:
- Togliere la fascia di capitano a Di Lorenzo, poiché ha dimostrato di non essere all’altezza del ruolo.
- Indicare un nuovo, vero, capitano, che incarni i valori del Napoli.
- Meritarsi nuovamente la maglia da titolare attraverso il duro lavoro e l’impegno sul campo.
È tempo di ristabilire ordine, per ritrovare la dignità della squadra, onorando i valori che essa rappresenta. Ed è la stessa società che ha il dovere di agire con decisione per garantire che questi principi vengano rispettati.
Il futuro del Napoli dipende dalla capacità di saper riconoscere e correggere gli errori commessi, dimostrando una leadership che non si lascia scalfire dalle pressioni esterne.
Mi dispiace, Giovanni, devi togliere la fascia dal braccio…