L’edizione 2024 di Wimbledon è finita ed il risultato è analogo all’anno precedente: Carlos Alcaraz ha battuto Novak Djokovic e si è assicurato il trofeo. Questa volta però le modalità sono state completamente diverse: lo spagnolo ha distrutto il serbo vincendo tre set a zero e concedendo a Djokovic solamente 10 games. Andiamo però a dare le pagelle per questo Wimbledon. Ho seguito poco il torneo femminile, di conseguenza mi esprimerò solo sul torneo maschile, con una sola eccezione.

Voto 10: Carlos Alcaraz

Vincere Wimbledon è già di per sé una grande impresa, vincerlo per due volte di fila contro Novak Djokovic - avendo vinto anche il Roland Garros solamente 5 settimane fa - è qualcosa di straordinario. Lo spagnolo diventa il sesto giocatore di tutti i tempi a fare l’accoppiata Londra-Parigi nello stesso anno. A 21 anni il classe 2003 ha già quattro Slam. Per questo straordinario giocatore sono finiti gli aggettivi ed il voto non può che essere quello massimo. Bravo Carlos.

Voto 9: Jasmine Paolini

L’eccezione al racconto sul torneo maschile riguarda la tennista toscana che è giunta alla seconda finale Slam di fila. Una donna non riusciva a raggiungere questo traguardo da 8 anni, quando una certa Serena Wiliams riuscì ad arrivare a questo traguardo. Purtroppo è mancato l’acuto finale e non è cosa da poco, ma quanto fatto da Jasmine a Wimbledon rimane assolutamente da elogiare. Bravissima e speriamo che possa arrivare questo primo titolo Major.

Voto 8: Lorenzo Musetti

Il carrarino stava giocando molto bene su erba, avendo raggiunto semifinale a Stoccarda e finale al Queen’s, ma mai nessuno si sarebbe aspettato una semifinale ai Championships. Invece il classe 2002 ha giocato un torneo all’altezza del suo grande talento e si è guadagnato la prima semifinale Slam in carriera, perdendo solo contro Djokovic (non la brutta copia andata in scena nella finale con Alcaraz). Speriamo che questo torneo possa far diventare Musetti il giocatore da top 10 che tutti ci aspettiamo.

Voto 7: Novak Djokovic e Daniil Medvedev

Il serbo ed il russo non hanno migliorato il risultato dello scorso anno, ma entrambi hanno svolto un torneo positivo. Il numero 2 del mondo è arrivato in finale e sebbene il tabellone non fosse proibitivo(non ha sfidato nessun top 14 prima dell’atto conclusivo) non era affatto scontato arrivare fino in fondo. A 37 anni bisogna comunque complimentarsi con una leggenda vivente di questo sport.

Medvedev contestualmente merita gli stessi elogi: ha battuto prima uno specialista del verde come Struff, poi si è superato battendo il numero 1 del mondo. Certo, Sinner non era al meglio, ma Medvedev ha giocato un grande match e merita elogi. La sconfitta con Alcaraz su erba era prevedibile, ma il russo ha comunque fatto passi in avanti rispetto allo scorso anno dove non era mai stato in partita.

Voto 6: Jannik Sinner

Il numero 1 del mondo ha avuto un sorteggio davvero proibitivo, trovandosi un ex finalista ai Championships già al secondo turno, un big server come Shelton al quarto turno ed un ex numero 1 del mondo ai quarti. Questo sicuramente è un fattore da segnalare. Così come sicuramente la prova con Medvedev è stata influenzata da uno stato di salute non ottimale. Nonostante ciò, però, Sinner poteva fare meglio contro il russo e portare lo stesso a casa la partita raggiungendo il suo obiettivo minimo. Questo Wimbledon è comunque sufficiente, ma poteva e doveva essere più esaltante, ma siamo sicuri che il numero 1 al mondo saprà riscattarsi.

Voto 5: Alexander Zverev

Il numero 4 del mondo, mai andato oltre gli ottavi ai Championships, aveva dichiarato che questo Slam era “il più aperto degli ultimi 20 anni”. Indubbiamente il tedesco fino al terzo turno era andato avanti senza colpo ferire, ma al quarto turno, sebbene affrontasse un ottimo giocatore sul prato verde come Fritz, ha dilapidato un vantaggio di due set a zero ed è uscito dai Championships. Zverev è sicuramente un grande giocatore, ma per essere un vero campione alcune sconfitte negli Slam non sono ammissibili. E questo ko è per lui una grande delusione.

Voto 4: Holger Rune

Il danese quest’anno non ha confermato il risultato dello scorso anno, visto che è uscito al quarto turno con Novak Djokovic. Il danese già aveva rischiato di uscire al terzo turno con Halys, tennista fuori dai primi 200 al mondo, ma con il serbo ha preso una vera e propria lezione di tennis racimolando appena 9 games in tre set. Si può perdere ma è inaccettabile che un talento simile si arrenda così facilmente. Se la mentalità sarà questa non andrà da nessuna parte. Al momento sarebbe già buono evitare di paragonarsi a campioni già strutturati come Alcaraz e Sinner.

Voto 3: Casper Ruud

L’erba? È buona solo per giocare a golf”. Queste sono state parole pronunciate qualche anno fa dal numero 1 norvegese, che non ha mai digerito il verde. Ognuno può avere una superficie meno prediletta, ma non è accettabile che un ex numero 2 del mondo, nonché attuale top 10, non vada oltre il secondo turno a Wimbledon. Il norvegese tra l’altro ha perso contro Fognini, grande tennista, ma che sui prati non ha mai superato il terzo turno ai Championships. Ruud aveva una bell’occasione quest’anno e l’ha cestinata.

Voto 2: Andrey Rublev

Torneo bruttissimo per il numero 2 di Russia che ha perso al primo turno con Comesana, tennista argentino che aveva 0 vittorie a livello atp prima di incontrare il tennista russo. Inaccettabile per uno come lui perdere una gara contro un giocatore del genere e soprattutto è ancor più grave assistere ad alcuni comportamenti autolesionistici che non fanno bene al torneo e soprattutto al giocatore stesso.

Voto 1: Il Regolamento

L’erba è la superficie dove si gioca meno durante l’anno e dove vi sono inevitabilmente meno specialisti. Di conseguenza i valori sono differenti. Tanto per fare un esempio Casper Ruud, testa di serie numero 8, non ha mai superato il secondo turno a Londra. Eppure nonostante questi scarsi risultati è stato tra i primi 8 del seeding. Questo ha creato tabelloni squilibrati che si sono poi rivelati tali anche in finale. Sarebbe opportuno tornare indietro, con la regola dei “coefficienti erbivori”, in questo modo il tabellone sarebbe sicuramente più veritiero.