Nella prima amichevole del secondo ritiro del Napoli, Rudi Garcìa - complici le assenze per infortunio di Lobotka, Elmas e Mario Rui - ha voluto sperimentare un approccio ultra - offensivo, schierando il Napoli con un 1-4-3-3 composto da due mezze ali molto offensive come Zielinski e Raspadori, supportate dal solo Anguissa. Questa gara, soprattutto nella prima ora di gioco, ci ha dunque regalato più di uno spunto tattico che andremo ad analizzare di seguito, dividendo la partita per fasi di gioco.

Fase di possesso palla:

Come detto precedentemente, il Napoli è sceso in campo con il “classico” 1-4-3-3 che l’ha caratterizzato negli ultimi anni, la vera particolarità è la funzione di Raspadori, che a differenza di come si potesse pensare dopo l’uscita delle formazioni, non ricopre il ruolo di trequartista, bensì svolge il compito di mezz’ala, l’unica differenza con i compiti assegnati a Zielinski la vedremo successivamente nella fase di non possesso.

Nella costruzione della manovra, Raspadori ha svolto le funzioni che vediamo solitamente svolgere ad Anguissa, tra cui quella di abbassarsi e prendere il posto di Di Lorenzo per lasciare spazio tra le linee al capitano del Napoli.
Qui vediamo un altro esempio di come si vadano a creare i soliti triangoli sulle fasce, con i giocatori che si interscambiano di continuo le posizioni. Quest'azione porterà al "classico" lancio di Politano per Osimhen che tenterà il tiro al volo.

Dopo aver analizzato la posizione di Raspadori, passiamo all'effettiva fase di costruzione della manovra: il Napoli di Garcìa in questa fase si schiera con un 2+3 che è composto dai due difensori centrali, Anguissa e i due terzini - che possono però interscambiarsi con mezz'ala o esterno laterale - mentre gli altri 5 giocatori si devono invece preoccupare di smarcarsi tra le linee per lo sviluppo/finalizzazione dell'azione.

Qui possiamo vedere per bene il 2+3 in costruzione, con Raspadori e Zielinski che si andranno a muovere ai lati di Osimhen.

Nella fase di sviluppo e rifinitura dell'azione, abbiamo visto un Kvaratskhelia ancora più centrale rispetto al solito, il georgiano infatti molto spesso ha lasciato la fascia interamente ad Olivera, andando a calpestare zone interne del campo per ricevere ed innescare immediatamente l'attacco della profondità di Osimhen. E' probabile che, nei casi in cui Lobotka sarà assente o ingabbiato dagli avversari, sia proprio il georgiano a ricoprire il ruolo di playmaker assieme a Zielinski, grazie alla sua creatività e bravura nel giocare tra le linee.

Qui possiamo vedere un esempio dello sviluppo succitato, con Rrahmani che sfrutta la sua bravura con i piedi - occupa l'85esimo percentile in passaggi progressivi tra i difensori dei top 5 campionati - per trovare Kvaratskhelia tra le linee.
Questa sequenza arriva dal gol annullato nel secondo tempo ad Osimhen: Kvaratskhelia anche qui riceve centralmente da Di Lorenzo e cerca subito il numero 9 che poi segnerà con un pallonetto.

I due gol di Osimhen invece sono arrivati entrambi in fase di transizione positiva, infatti in entrambi i casi il pressing del Napoli ha portato il possessore di palla avversario all'errore, sono stati molto bravi prima Politano e poi Kvaratskhelia ad essere veloci nel trovare Osimhen che non ha potuto sbagliare in nessuno dei casi.

Diapositiva del gol del 2-0 con il passaggio di Kvaratskhelia per Osimhen.

Fase di non possesso palla:

Nella fase di non possesso palla il Napoli si è schierato con il 1-4-4-2, modulo che vedevamo già l’anno scorso con Spalletti contro le difese a 4. Tra le mezze ali, il compito ad uscire in pressione sul difensore avversario è stato affidato a Raspadori, a differenza del passato in cui erano entrambe le mezzali ad uscire in pressione a seconda della zona di uscita palla avversaria. Zielinski e Anguissa hanno dovuto calpestare zone differenti rispetto a quanto abituati a fare.

Possiamo ben vedere il 1-4-4-2 con cui si schiera il Napoli in questa fase.
Vediamo come l'allenatore richieda comunque almeno un uomo in copertura, infatti anche in una situazione di pressing offensivo, il Napoli non va a pressare uomo vs uomo a tutto campo, ma lascia - in questo caso Rrahmani - uno dei centrali di difesa senza marcatura.

Il Napoli ha più volte tentato la riconquista del pallone tramite un pressing offensivo, seppur la forma fisica non sia - ovviamente - perfetta. A volte però i calciatori turchi hanno avuto spazi troppo grandi da poter attaccare, soprattutto in fase di transizione negativa, in cui gli azzurri non hanno accorciato sempre alla perfezione, ed Anguissa, in una posizione di maggior copertura rispetto al solito, a volte si è ritrovato in una zona morta, probabilmente indeciso se aggredire forte l'avversario o coprire le linee di passaggio.

In questo caso, la squadra turca riesce a rompere la pressione del Napoli, c'è troppo spazio tra difesa e centrocampo azzurro.

Insomma, buona la prima amichevole a Castel di Sangro, con il Napoli che ha mostrato di essere imprevedibile ed in continua evoluzione, ora bisognerà aspettare i nuovi acquisti dal mercato e continuare a lavorare per rendere questa squadra sempre più difficile da affrontare.