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Conte e De Laurentiis
Conte e De Laurentiis

Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Udinese.

Cosa ha detto Conte

“Quando feci la battuta dei 100€ era vera, non capisco perché si debba ricamare questa battuta. La domanda di Antonio Giordano è antipatica.


 

Io sto pensando di fare ciò che ho fatto in passato altrove: portare il club a crescere. Il passato è lì ed è chiaro: dove sono passato il club è cresciuto. Il mio obiettivo quando andrò via, speriamo dopo tanti anni, dovrà essere quello di aiutare il club a crescere. Il calcio si evolve, quello che veniva fatto prima va rivisto. Il club deve crescere, anche io devo pensare a come far crescere il club. Noi abbiamo bisogno di un centro sportivo che diventi casa nostra per avere un settore giovanile che oggi non c’è e per avere un senso di appartenenza. Io non farò mai la polemica su un prezzo di giocatore, sono qui per supportare il giovane Manna, sono qui per supportare Aurelio De Laurentiis e per migliorare il club. Io sono felice e contento per lavorare con questi ragazzi. Quando leggo “Conte è incazzato” sono tutte cazzate. Noi dobbiamo fare il meglio con ciò che abbiamo. Non roviniamo quello che oggi abbiamo costruito in modo faticoso. Sembra che tutto è dovuto, ma qui niente è dovuto soprattutto se si pensa ad agosto. Sono qui per aiutare il club a crescere ed a dare i miei consigli, poi starà al club seguirli o meno. Non si compete solo prendendo i giocatori, questo è fumo negli occhi. L’essenza è la programmazione, il lavoro, la visione.

Sulle condizioni di Buongiorno, Billing ed Okafor
 

Buongiorno è migliorato in modo importante, ma Jesus ad oggi è ad un livello superiore e giocherà titolare. Billing è un ragazzo serio, l’ho visto in amichevole contro il Giugliano, fisicamente sta bene e sta entrando nella nostra idea di calcio. Okafor non ha una condizione fisica ottimale, ha iniziato a lavorare in modo importante. Domani andrà in panchina ed avrà un minutaggio molto limitato.


 

Non temiamo niente, rispettiamo l’Udinese, ma temere non fa parte del nostro vocabolario. I bianconeri sono una squadra fisica, strutturata che in contropiede può darci fastidio. In tutte le gare bisogna avere grande rispetto, in ogni partita bisogna sudare e dovrà essere così fino a fine campionato.

Il prosieguo di Conte
 

Tutte le esperienze hanno una propria unicità, preferisco sempre custodirmi gelosamente i posti dove ho lavorato e dove sono stato. Il presente oggi è Napoli che è una bellissima storia, una sfida che ho voluto per tanti motivi. Penso che da calciatore o allenatore vivere un’esperienza a Napoli sia una cosa forte. Siamo molto migliorati e credo che ci sia tutto per costruire qualcosa  di importante. Col lavoro dobbiamo fare sì di non accontentarci. Il mio mantra è trasmettere questa mentalità ai miei giocatori ed il mio staff.


 

Più che parlare e dire ciò che bisognerebbe fare non posso fare, poi non spetta a me decidere. Sin da giugno mi sono ambientato per cercare di capire dove mi trovassi per dare poi le indicazioni.

Dico sempre ai miei calciatori di guardare a noi stessi, di non guardare agli altri. Domani è una gara difficile e gli altri lo sanno. Voi dovete stare tranquilli, la squadra viaggia molto rasoterra. Sappiamo che questo primato ce lo siamo guadagnati. Tutto ciò nonostante quello che ci circonda, che talvolta può essere fuorviante. Questo è un viaggio che abbiamo iniziato a luglio, non so a fine anno dove finiremo. Ma fateci godere questo viaggio.

Conte
 

Non dimentichiamoci che finora siamo stati la squadra che è stata più in testa, non dico che ci abbiamo fatto l’abitudine, ma ci abbiamo fatto comunque l’esperienza. L’Inter è una squadra che ha vinto lo scudetto, ha fatto una finale di Champions, hanno ambizioni di vittoria della Champions. Sarebbe anche un insulto dire che sottovalutano qualcosa, sono un club storico che puntano a vincere. Concentriamoci su di noi, mettiamoci i paraocchi e godiamoci il percorso.


 

Nella vita bisogna essere sempre predisposti ad apprendere, perché altrimenti non c’è insegnamento. Lo scorso anno quando sono stato fermo ho appreso tanto. Alla metodologia di base ho implementato uno studio che mi ha portato a crescere sotto tanti punti di vista per una sfida che stiamo affrontando quest’anno: siamo partiti con un’idea con tante possibili soluzioni diverse. Senza l’anno di studio con soluzioni anche estere sarebbe stato molto più difficile. Voglio migliorarmi e mi metto in competizione anche con me stesso. Questa squadra quest’anno sta facendo un calcio importante, abbiamo ancora tanti margini di miglioramento. La voglia dei ragazzi c’è anche se c’è bisogno di tempo.

Sto trovando il tutto bello, stiamo crescendo assieme. La cosa mi rende molto entusiasta perché è un libro aperto”.


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