Simeone: “De Laurentiis non è Marco Aurelio che decide il destino dell’Impero Romano. Mi sembra balzano avere due stadi a meno di un chilometro di distanza”
Nino Simeone, consigliere del comune di Napoli e presidente della Commissione Infrastrutture, mobilità e protezione civile, ha parlato della querelle stadio ai microfoni di Radio Punto Nuovo: "Stadio a Bagnoli? Io sono ancora in attesa di ricevere un progetto serio. Vedremo se il Governo darà la possibilità a De Laurentiis di poter fare un investimento totalmente privato in un'area che ha bisogno di essere riqualificata come Bagnoli. Personalmente me lo auguro, ma ci sono studi di fattibilità da portare a termine ed è un iter molto lungo. Quell'area lì è sotto vincolo e ci sono mille cavilli burocratici. Questo però non c'entra nulla con Euro 2032. Non abbiamo bisogno di uno stadio di proprietà di De Laurentiis per portare l'Europeo a Napoli. Lo Stadio Maradona resta lo stadio della città e resta quello candidato per ospitare Euro 2032. Gli Europei si faranno a Napoli nell'impianto dei cittadini, De Laurentiis non è Marco Aurelio che decide il destino dell'Impero Romano. È un cittadino anche lui, per quanto un ottimo imprenditore e ottimo comunicatore".
Inoltre, Simeone, ha aggiunto: "Dispiace constatare che abbia impiegato 40 giorni per capire che ristrutturare il Maradona secondo la sua visione non era percorribile. Ora speriamo che questa sua visione possa dare impulso alla città, con uno stadio nuovo. Sia chiaro: diventerebbe lo stadio di De Laurentiis, non della città di Napoli. Quello resta il Maradona. Lavori al Maradona? È un problema che abbiamo risolto ieri sera, con le parole di ADL. Tutte le sue richieste fatte in conferenza stampa, si sono sciolte da sole. Stiano tranquilli i tifosi, lo stadio sarà reso moderno e abile a partecipare alle prossime competizioni europee. Il Comune di Napoli ha la possibilità di farlo e lo farà. Prima pietra a Bagnoli tra 18 mesi? Questo non lo so, di certo l'iter burocratico è molto lungo e travagliato. Non sarò tra quelli che si metteranno di traverso, anzi. Sarò tra i primi a dare una mano al presidente, se servirà anche a mettere il primo mattone. Restiamo vicini a tutti quelli che vogliono fare investimenti privati per il bene della città di Napoli. Quindi siamo al fianco di De Laurentiis, ma il Maradona resta lo stadio dei napoletani. Da tifoso, farebbe strano vedere due tifosi a distanza di 500 metri l'uno dall'altro".