È notizia: la procura della Figc si riattiva per l'inchiesta sulle plusvalenze che coinvolge la Juventus e altri nove club. L'attività della procura di Torino sui bilanci del club inizia a smuovere qualcosa anche dal punto di vista di giustizia domestica e ridetta gli equilibri di un sistema allo sbando. Un'apertura che, secondo il Corriere dello Sport, porterebbe i bianconeri a rischiare punti di penalizzazione o addirittura retrocessione già nel 22/23.

Il risveglio delle coscienze

"La Federazione Italiana Giuoco Calcio comunica che il Procuratore Federale, esaminati i documenti e gli atti istruttori dell’indagine penale ‘Prisma’ trasmessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, ha proposto, ai sensi dell’art. 63 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, ricorso per revocazione parziale della decisione della Corte Federale di Appello a Sezioni Unite n. 89 del 27 maggio 2022, nei confronti delle società FC Juventus SpA, UC Sampdoria, FC Pro Vercelli 1892 Srl, Genoa CFC SpA, Parma Calcio 1913 Srl, Pisa Sporting Club Srl, Empoli FC SpA, Novara Calcio SpA, Delfino Pescara 1936 SpA e di 52 dirigenti delle medesime società sportive, chiedendone la condanna alle sanzioni che verranno rispettivamente richieste nel corso dell'udienza di discussione del ricorso di fronte alla Corte Federale di Appello", è quanto si legge sul sito della Federcalcio.

In questo comunicato ci sono due sotto notizie. La prima: la Figc è di fatto stata commissariata dagli organi di giustizia ordinaria. La seconda: la posizione di Gravina è ormai ben oltre il limite di credibilità necessaria per ricoprire il ruolo.

Qualche sospetto già c'era, ma ora sembra essere certo che le istituzioni di controllo federale abbiano preferito chiudere entrambi gli occhi di fronte all'evidenza di un sistema - quello delle plusvalenze - che cresceva giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, bilancio dopo bilancio. Si è preferito nascondersi dietro a un concetto semplicistico come quello della soggettività delle valutazioni dei singoli calciatori, fuggendo da una visione d'insieme. Sarebbe bastato poco, tipo unire i puntini delle varie operazioni sistematiche per avere un quadro più ampio. Il disegnino finale che ne sarebbe uscito fuori avrebbe avuto senza dubbio le sembianze di una piovra. Forse si è scelto di non unire i puntini perché certi del risultato finale. Si è preferito così perché c'è la consapevolezza di non avere spalle larghe e coscienze pure per utilizzare i mezzi e la volontà di sobbarcarsi l'onere della decisione. E, nel caso, fare qualcosa di estremamente rivoluzionario come prevedere una punizione. Gli elementi c'erano, l'assist per ripulirsi l'immagine ormai opacizzata da tempo era un vero e proprio cioccolatino da scartare e lasciare sciogliersi sotto il palato, ma alla fine si è optato per la strategia tutta italiana del finché la barca va.

Il comunicato Juventus

Nel suo comunicato, la Juventus precisa che il Tribunale Federale Nazionale aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze, mostrando ancora una volta di non aver compreso bene quale sia l'accusa che muove la giustizia ordinaria o facendo finta di non capire. Si nasconde dietro il dito della valutazione e poi prosegue con il copia incolla della chiosa che ormai caratterizza tutti i suoi comunicati: la Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte Federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta. Noi qui siamo. Non vediamo l'ora che si possa dimostrare tale innocenza oltre ogni ragionevole intercettazione.

Il Napoli, la notizia che non c'è

Nei commenti social alla notizia, dei vari attori mediatici del nostro tempo, si precisa, spesso, che il Napoli non sia coinvolto nella riapertura del caso. Quasi come se fosse una sorpresa. Ebbene, non lo è. Non che non fosse chiaro sin da subito. Ma creare confusione attorno a certe questioni può essere considerata la prima reazione di difesa nel tentativo di spostare l'attenzione. Lo ripetiamo: il problema non sono mai state le valutazioni singole, ma il sistema messo in piedi su di esse che era diventato consuetudine per dopare i bilanci di squadre che, diversamente, non avrebbero potuto competere ai livelli prefissati. Questo stato di cose ha alterato la competitività del campionato. Non è importante di quanto. Di un solo punto sarebbe già troppo. Anche se solo fosse potenziale. Si può dire lo stesso del caso Osimhen? Domanda retorica, la risposta è no.

Il meglio deve ancora venire

Il movimento calcio italiano ha perso l'ennesima occasione per autodeterminare la propria autorità. Ma se ne fosse stato capace, probabile che non sarebbe valutato dai mercati televisivi come quinto campionato d'Europa. I prossimi giorni saranno decisivi, anche perché, così come sono, i vertici federali non hanno più ragione di esistere. Non c'è un solo livello non coinvolto in qualche procedimento giudiziario, direttamente o indirettamente. In questa pausa mondiale abbiamo avuto il privilegio di assistere all'agonia del calcio in diretta.

L'influenza della procura di Torino è solo l'inizio. Un antipasto servito in tempo utile prima che i termini per il ricorso della revoca della sentenza sulle plusvalenze scadessero. Il procuratore federale Chinè ha ora ulteriori sessanta giorni per chiedere l’incriminazione per l’altro filone d'indagine. Insomma, il meglio deve ancora venire e ai club già coinvolti potrebbero sempre essere aggiunti gli altri componenti della galassia Juve: Atalanta, Udinese, Sassuolo.

Parafrasando il poeta: La Figgiccì ha fatto una figuraccia, cosa penseranno ora nel buio della loro cameretta? Forse hanno fatto il loro tempo, forse è meglio che se ne vadano. Facciano una preghiera per migliorare. Ti diciamo buonanotte, Figgiccì. Sogni d'oro.


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