Infortunio di Lobotka con la nazionale slovacca
Infortunio di Lobotka con la nazionale slovacca

Gli infortuni occorsi a Stanislav Lobotka e Mathías Olivera durante le rispettive convocazioni in nazionale hanno nuovamente sollevato un dibattito ormai ricorrente: le pause per le partite internazionali in corso di stagione e il loro impatto negativo sui campionati nazionali. Le squadre di club, costrette a fare a meno dei loro giocatori per lunghi periodi, si trovano spesso a dover fare i conti con infortuni che compromettono il rendimento sportivo e possono stravolgere l’andamento di una stagione.

Il peso delle nazionali sui club: tra infortuni e polemiche

I casi di Lobotka e Olivera non sono isolati. Le partite delle nazionali rappresentano una preoccupazione costante per i club, soprattutto quando i giocatori tornano infortunati o stanchi. Le statistiche evidenziano come durante le pause internazionali si registri un incremento degli infortuni rispetto alle gare di campionato: secondo uno studio condotto dalla FIFPro, il sindacato mondiale dei calciatori, tra il 2019 e il 2021 circa il 25% degli infortuni dei top club europei è avvenuto durante impegni con le nazionali. Questo tipo di infortunio incide pesantemente sui club, che pagano gli stipendi dei giocatori e devono sopportare i costi del loro recupero, senza ricevere un indennizzo adeguato.

Il caso Napoli: De Laurentiis contro il sistema delle nazionali

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, si è da tempo opposto con fermezza a questo sistema, accusandolo di penalizzare ingiustamente le società. De Laurentiis sostiene che i club, pur avendo l’obbligo di rilasciare i giocatori per gli impegni delle nazionali, non ricevono alcuna compensazione adeguata quando questi si infortunano. Il caso del Napoli è emblematico: due tra i suoi giocatori più rappresentativi, Arkadiusz Milik e Victor Osimhen, hanno subito gravi infortuni durante partite internazionali. Milik riportò una rottura del legamento crociato che lo tenne fuori per mesi, mentre Osimhen ha subito infortuni di varia natura durante le partite con la sua Nigeria, con conseguente assenza prolungata dai campi di gioco.

Osimhen impegnato in una partita della nazionale nigeriana

Questi infortuni, avvenuti al di fuori delle competizioni di club, hanno avuto un impatto diretto sulle ambizioni del Napoli in quelle stagioni. Il presidente ha più volte chiesto una revisione delle regole che obbligano i club a rilasciare i propri giocatori, senza avere la possibilità di opporsi, e ha lamentato l’assenza di un sistema di risarcimento economico proporzionato ai danni subiti.

L’abolizione delle soste dal 2026: una svolta attesa?

La pressione di club e presidenti come De Laurentiis ha prodotto risultati. A partire dal 2026, infatti, la UEFA ha annunciato una riforma significativa: non ci saranno più le attuali pause distribuite nel corso dell’anno, bensì finestre più lunghe dedicate alla Nations League e agli altri impegni internazionali. Questo cambiamento potrebbe non solo limitare il numero di infortuni legati agli impegni delle nazionali, ma anche rendere la competizione stessa più interessante.

Oggi la Nations League è percepita da molti come un intralcio ai campionati nazionali, che vengono interrotti ogni due o tre mesi per fare spazio alle nazionali. Con la nuova formula, invece, l’idea è che le nazionali possano ritagliarsi uno spazio dedicato, senza frammentare la stagione e senza danneggiare le squadre di club, che non dovranno più temere continui stop ai campionati e i conseguenti problemi di forma e infortuni dei propri giocatori.


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