Napoli-Fiorentina: probabili formazioni e analisi del match
La vittoria, assente ormai da cinque turni, è l’unico risultato possibile per continuare a credere nel sogno scudetto

Dopo la prova di grande sostanza offerta contro l’Inter, con conseguente iniezione di fiducia scaturita dal meritato pareggio, il Napoli torna in campo per affrontare la Fiorentina. Il match, in programma oggi alle 15 allo stadio Diego Armando Maradona, rappresenta un crocevia fondamentale per gli azzurri, che non possono permettersi altri passi falsi. La vittoria, assente ormai da cinque turni, è l’unico risultato possibile per continuare a credere nel sogno scudetto. L’Inter, come da pronostico, ha superato il Monza nell’anticipo del sabato sera, portandosi momentaneamente a +4. I tre punti, dunque, sono imprescindibili per ridurre il gap e tenere viva la corsa al vertice.
Di fronte, ci sarà una Fiorentina reduce da un periodo complicato e chiamata a gestire le energie tra gli impegni europei. Dopo la gara già disputata in settimana (sconfitta per 3-2), i viola hanno la testa anche al ritorno contro il Panathinaikos, dove cercheranno di ribaltare la situazione. Un fattore che il Napoli dovrà sfruttare al meglio per tornare al successo e rilanciare fortemente le proprie ambizioni. Sarà curioso vedere se il brivido collettivo scatenato dal gol di Billing abbia riacceso definitivamente la fiammella degli azzurri.
Il Napoli di Conte

Antonio Conte è stato chiarissimo in conferenza stampa, mettendo in evidenza un concetto che merita di essere definitivamente sdoganato: nel calcio moderno, i moduli di base non esistono più. Piuttosto, la vera analisi deve concentrarsi sulle dinamiche di gioco, distinguendo tra le scelte adottate in fase di possesso e quelle in non possesso. Seguendo questa linea di pensiero, per presentare la sfida contro la Fiorentina, è più utile soffermarsi sui giocatori che potrebbero scendere in campo e sui compiti specifici che saranno chiamati a svolgere. La disposizione tattica iniziale è solo un punto di partenza, perché sarà l’interpretazione dei ruoli e dei movimenti a determinare l’andamento della gara. In mezzo al campo c’è una certezza: giocherà ancora Billy Gilmour. Lo scozzese, tra i migliori nella sfida contro l’Inter, ha meritato la riconferma grazie alla sua capacità di interpretare più ruoli con grande efficacia. Oltre a garantire qualità e dinamismo da mezzala destra, con inserimenti continui in fase offensiva, è stato utilissimo anche nell'affiancare Lobotka come secondo play, assicurando maggiore fluidità alla manovra. Senza dimenticare il suo ottimo contributo in fase difensiva, fondamentale per l’equilibrio della squadra. Contro la Fiorentina, la presenza del doppio play potrebbe risultare strategica per disorientare le mezzali avversarie nelle loro uscite, liberando così maggiormente i due terzini. All’andata, infatti, Palladino optò per Adli e Mandragora con l’obiettivo di limitare Spinazzola e Di Lorenzo, ma in quel caso Lobotka agiva da regista unico. Il capitano azzurro sarà ovviamente titolare, mentre a sinistra resta vivo il ballottaggio tra Spinazzola ed Olivera. L’uruguaiano è stato provato spesso tra i titolari in settimana, quindi non è da escludere un suo impiego. Toccherà a Conte sciogliere il dubbio.
L'eventuale utilizzo di Olivera sarebbe sicuramente più funzionale con un esterno offensivo naturale davanti a lui, poiché gli permetterebbe di stringere dentro al campo e liberare la giocata in ampiezza, un principio che sul lato opposto vedremo applicato da Di Lorenzo per agevolare Politano. In attesa del rientro di Neres, il candidato principale per la corsia sinistra resta Okafor. Lo svizzero ex Milan sta finalmente ritrovando la condizione migliore ed i suoi ingressi contro Como e Inter sono state apprezzati da Conte. Non a caso, è stato testato tra i titolari in alcune prove settimanali, segnale che potrebbe giocarsi presto le sue chance. Tuttavia, l’opzione più accreditata al momento sembra essere l’impiego di Raspadori in zona Lukaku. L'ex Sassuolo potrebbe muoversi in uno scambio continuo di posizioni con McTominay, pronto a fare la spola tra mezzala sinistra a trequartista centro-sinistra, in una zona di campo molto interna, come già visto contro l’Inter. Ricordiamo che lo scozzese in settimana ha dovuto gestire un leggero sovraccarico che lo ha costretto a saltare alcune sessioni di lavoro. Nonostante ciò, le sensazioni sembrano positive e quindi dovrebbe farcela per essere regolarmente in campo dal primo minuto.
La Fiorentina di Palladino
La Fiorentina di Palladino dovrebbe schierarsi con il 3-5-2, con alcune certezze e diversi ballottaggi ancora aperti. De Gea tra i pali, Dodò, Ranieri e Kean sembrano essere i punti fermi della formazione, mentre per il resto della squadra restano ancora alcuni dubbi da sciogliere. In difesa potrebbero trovare spazio sia Pablo Marì che Pongracic, mentre a centrocampo Cataldi ed il giovane Ndour rappresentano opzioni concrete. Adli ha recuperato e sembra avviato verso una maglia da titolare. Sulla fascia sinistra, invece, resta il duello tra Gosens e Parisi. Per quanto riguarda l’attacco, Beltrán appare il principale candidato per affiancare Kean, anche se le ultime indiscrezioni suggeriscono un possibile impiego di Gudmundsson. Non è da escludere, inoltre, la possibilità che i due possano giocare insieme nel caso in cui Palladino optasse per un modulo più offensivo, come il 3-4-1-2 o il 3-4-2-1.
Napoli-Fiorentina sarà una sfida in cui gli azzurri dovranno cercare di partire con il piede giusto, aggredendo subito la gara in maniera positiva. Resta da vedere quale sarà l’approccio scelto da Palladino, che potrebbe optare per un atteggiamento più prudente dopo le fatiche di coppa. Il modulo di riferimento sarà il 3-5-2, che in fase di non possesso si trasformerà inevitabilmente in un 5-3-2 compatto ed in blocco basso, garantendo maggiore copertura. In difesa, particolare attenzione sarà riservata a Lukaku, con il centrale incaricato della marcatura individuale, mentre i due braccetti saranno pronti a rompere la linea quando necessario. Dal lato partenopeo, invece, sarà fondamentale prestare attenzione ai movimenti di Kean, attaccante abile sia nel favorire la risalita della squadra che nel cercare la profondità con la sua velocità. Occhi puntati anche su Beltrán, giocatore dotato di ottime qualità tecniche e sempre pronto a farsi trovare in zona gol. Da non sottovalutare, inoltre, le incursioni sulla destra di Dodô, e più in generale le dinamiche di gioco che coinvolgono i due quinti.