Crederci ancora, finché non arriverà la matematica. Il Napoli prova a rimanere aggrappato alle ultimissime speranze di ottenere il piazzamento europeo più importante, ma per farlo servono obbligatoriamente i tre punti in quel di Empoli (inizio ore 18). In attesa di avere il quadro completo sulle reali distanzi di punti dalla Roma (quinta al momento), che affronterà il Bologna e terminerà la partita con l’Udinese, prima dello scontro diretto in programma la settimana prossima al Maradona.

Le probabili formazioni

L’Empoli di Nicola dovrebbe presentarsi con il modulo 3-4-2-1. Davanti a Caprile, terzetto difensivo formato da Bereszynski, Walukiewicz e Luperto. Sulle corsie esterne di centrocampo confermato Gyasi a destra, mentre a sinistra è vivo il ballottaggio tra Cacace e Pezzella. In mezzo al campo il rumero Marin sembra sicuro del posto, con uno tra Maleh (favorito) e Bastoni in corsa per affiancarlo. Sulla trequarti spazio per Zurkowski e Cambiaghi, con Niang unica punta.

Qualche problema in difesa per il Napoli di Francesco Calzona. Assenti Rrahmani e Mario Rui per squalifica, mentre Olivera non ha ancora recuperato dall’infortunio rimediato contro il Monza. Classico 4-3-3 con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus e Mazzocchi in difesa, trio di centrocampo Lobotka-Anguissa-Zielinski, tridente solito Kvaratskhelia-Politano-Osimhen.

Il match

I toscani puntano ad impostare rapidamente, quando possibile, l'azione offensiva dal basso, utilizzando spesso il portiere come primo costruttore del gioco. Elia Caprile, calciatore di proprietà del Napoli, è un profilo molto interessante sotto quest'aspetto: piede destro, buona personalità, bravo anche nel tenere palla in conduzione, prima di scaricarla con delle ottime imbucate centrali o con dei lanci lunghi. Sempre in fase di costruzione, un supporto ai tre centrali viene fornito anche da Marin, che spesso abbassa la proprio posizione, mentre come soluzione alternativa all’uscita da dietro troviamo la giocata diretta - tramite rilancio del portiere - sulla prima punta.

Il gioco dell'Empoli è basato sulla velocità, sull'intensità e sulla precisione nella costruzione, con particolare attenzione alle verticalizzazioni immediate verso i due trequartisti o sulla prima punta. Lo sviluppo della manovra offensiva può avvenire anche attraverso le corsie laterali. I difensori azzurri dovranno esseri bravi a coprire la profondità, per evitare di innescare la velocità dei vari Niang, Cambiaghi, Gyasi e Cancellieri.

In fase di non possesso, la squadra si schiera solitamente con un 5-3-2 o 4-4-2. Tutto ruota intorno alla posizione di Gyasi, che fa la spola in copertura tra difesa e centrocampo. Il pressing sulla prima costruzione avversaria, soprattutto quella bassa, è spesso alto e avviene attraverso costanti tentativi di recuperi palla immediati. Con la copertura offensiva 3+2, molto concentrata nella zona centrale di campo, i ragazzi di Calzona potranno costruire agevolmente per vie esterne. Le due ali offensive riceveranno tanti palloni giocabili e dovranno essere bravi sia nel puntare che nel rientrare, per permettere le sovrapposizioni dei terzini.

L’altro obiettivo di partita sarà quello di provare ad eludere il pressing del blocco di centrocampo toscano (play e mezzali) attraverso movimenti e posizionamenti sulla trequarti. In settimana, inoltre, si è lavorato con insistenza sui tiri da fuori area, proprio perché l’Empoli si schiaccia con tanti effettivi a difesa della propria porta, lasciando buone possibilità di calcio dai 18-20 metri.