Kalidou Koulibaly ed i suoi compagni: l’Odissea di chi lascia Napoli
Fanno rumore le parole comparse sulla prima pagina dell’edizione odierna del Corriere dello Sport, a parlare è Kalidou Koulibaly, ex stella del Napoli, ed ora in procinto di passare agli arabi dell’Al-Hilal.
"Napoli merita un grande futuro in Italia e in Champions: questi giocatori hanno scritto la storia, ma se vinceranno un altro scudetto sarà un’impresa totale. Devono metterselo in testa: ognuno sceglie la propria carriera e la propria vita, ma a Napoli hanno fatto epoca e non possono andare via così. Spero che rimangano, che non vadano via tutti".
Le parole del senegalese suonano come un appello ai suoi ex compagni, ma anche a quelli arrivati in azzurro dopo la sua partenza. Un invito ad un’attenta riflessione prima di lasciarsi ammaliare dal canto delle sirene, quelle di mercato, con le sembianze dei top club d’oltremanica. D’altronde anche lo stesso Komandante, probabilmente, col senno del poi, avrebbe scelto come Ulisse di farsi legare dai suoi compagni ai cancelli del Konami Training Center per non rischiare di cedere alle lusinghe del Chelsea.
Ed in effetti, la storia recente del club azzurro, ci insegna che lasciare Napoli non è sempre sinonimo di successi. Chi aveva deciso di cambiare aria durante la scorsa sessione di mercato ne ha pagato lo scotto: in aggiunta al già citato Koulibaly, ricordiamo anche Lorenzo Insigne, che oltre ad aver perso l’occasione di sollevare il trofeo dello scudetto da capitano si è ritrovato solo all’interno dello spogliatoio-polveriera del Toronto, e Fabian Ruiz, che dopo aver forzato per trasferirsi in Francia sponda Psg non è riuscito a convincere ne tecnico ne tifosi, finendo ai margini del progetto.
Bisogna dunque pensarci due volte prima di lasciare Itaca, ops scusate, Napoli, soprattutto se di mestiere fai il centravanti! Cavani, Higuain, Milik, ci sono tante similitudini tra le carriere degli ultimi Nove che hanno guidato l’attacco azzurro. Tutti hanno raggiunto l’apice della loro carriera al Napoli, sia in termini prettamente realizzativi, che di valore sia tecnico che di mercato. Tutti hanno deciso di lasciare il club nel loro momento migliore per cercare fortuna altrove, chi trovando un accordo con la società, l’uruguaiano, chi invece rompendo con la stessa o facendo le visite mediche di nascosto per i rivali di sempre, il polacco e l’argentino. Nessuno di loro, però, è riuscito a far meglio di quanto già mostrato con la maglia del Napoli, i loro sostituti non li hanno (quasi) mai fatti rimpiangere e mai più sono risultati decisivi come all’ombra del Vesuvio. Passati in pochi anni dall’essere Re in terra partenopea, ad “uno dei tanti” nei loro nuovi club. Anonimi, sostituibili.
Quindi cari Kim, Kvaratskhelia, ed Osimhen, ascoltate KK e non cadete in tentazione, sopratutto ora che, a Napoli, oltre a giocare bene, pare si possa anche puntare a vincere.